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La vita che continua anche senza di Lei

Creato il 28 maggio 2010 da Dylandave

La vita che continua anche senza di Lei

- La Nostra Vita – 2010 – ♥♥♥ e 1\2 -

di

Daniele Luchetti

Il cinema italiano poche volte ha guardato alle persone, preoccupato, molto spesso, di costruire e scrivere dei personaggi che la maggior parte di volte mancano proprio di realismo. Daniele Luchetti, regista italiano che qualche anno fa si è reso noto per l’ intenso Mio Fratello è Figlio Unico, riesce a cogliere questo realismo tipicamente italiano e in sintonia con la nostra epoca di crisi e difficoltà e lo mette interamente nelle mani di uno dei più bravi attori emergenti (a mio avviso il migliore) nel panorama nostrano, Elio Germano. Non a caso, all’ appena concluso Festival di Cannes l’ attore italiano ha avuto l’ onore di potersi fregiare della Palma d’ oro come migliore attore, premio che fino ad ora come rappresentanti del nostro Paese hanno ricevuto attori del calibro di Marcello Mastroianni e Gian Maria Volontè. Ha scioccato la nostra perbenista  politica, dedita a salvaguardare le apparenze di un paese che cola a picco, con le sue dichiarazioni al ritiro del premio (“Dedico questo premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere il paese migliore nonostante la loro classe dirigente”). Tutto questo è Elio Germano, che da solo sembra sostenere interamente le sorti di questo film che parla di tutto quello che in Italia spesso non viene trattato. Come le morti bianche, gli stranieri spesso invisibili e che sembrano non far parte della nostra realtà e tutte quelle persone che vivono nelle periferie delle grandi città una vita quasi anonima, facendo fatica ad arrivare a fine mese e ricevendo calore esclusivamente dalle mura familiari. La sceneggiatura di Rulli e Petraglia è colma di dialoghi realistici che accompagnano le esistenze del protagonista Claudio (Elio Germano) e dei suoi familiari e non. E i soldi, che in questa società “sembrano” servire più degli affetti, fanno anch’ essi da protagonisti in un Paese dallo Stato assente che non te li garantisce e dove l’ azzardo e il rischio sembrano la sicurezza più grande che un cittadino medio possa avere. Claudio rappresenta perfettamente quell’ italiano medio frustrato dal suo lavoro e dall’ impossibilità di poter dare ai propri figli tutto ciò che desiderano economicamente e materialmente nel quale il suo confine interno tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato sembra essere sottilissimo e basterebbe un grosso dolore familiare per farlo scollinare. Una dualità che Elio Germano ben sa esprimere nei suoi occhi e nella sua recitazione così realistica da rendere impossibile a ogni spettatore di non commuoversi. La macchina da presa di Luchetti lo tallona, quasi sempre a mano e in stile documentaristico, volendo esaltare quel realismo che molte poche volte viene evidenziato nei film italiani; un realismo tipicamente italiano non solo fatto di precariati lavorativi ma soprattutto di persone con dei sogni ed aspirazioni che difficilmente possono esaudire e che vedono il loro futuro spesso privo di speranza. C’è un ammiccamento evidente al cinema sociale europeo francese spesso esplicato dai fratelli Dardenne, anche se in Luchetti la problematicità di tutto questo viene risolta in un finale eccessivamente consolatorio, forse tipico del nostro spirito buonista italiano. La drammatizzazione in taluni punti è forse fin troppo enfatizzata, accompagnata per emozionare ancor di più dalle note conosciutissime di Vasco Rossi, e se non fosse per queste due piccole pecche sicuramente il film avrebbe avuto maggior fortuna. Quella stessa fortuna che sicuramente, meritatamente, ha avuto Elio Germano, vero mattatore di quest’ opera. Un personaggio che vede nel calore familiare l’ unica soluzione a tutti quei problemi materiali che oggi la società ci impone di avere, fino a rendere quest’ ultimi la nostra unica ragione di vita. Sbagliata.

La vita che continua anche senza di Lei

( La Vita è dura...anche se i parenti sono scomodi ma aiutano)
La vita che continua anche senza di Lei
(Soprattutto se i ricordi sembrano non morire mai...)

Archiviato in:2010, Drammatico

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