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LA VITA DELLA MADONNA Secondo le contemplazionidella pia ...

Da Eleonoraely

LA VITA DELLA MADONNA Secondo le contemplazionidella pia ...

LA VITA DELLA MADONNA Secondo le contemplazionidella pia Suora STIGMATIZZATA

Anna Caterina Emmerick
Capitolo Il

VISIONI SUI MISTERI E IL CONCEPIMENTO DI MARIA SANTISSIMA16 – Visioni intorno alla festa della Concezione di Maria Santissima. 17 – La Santa Vergine parla dei misteri del Concepimento. 18 – Il Monte dei Profeti – La Veggente di Dulmen annuncia la Concezione di Maria San­tissima nei vari Paesi del mondo. 19 – I Santi tre Magi celebrano la Con­cezione di Maria. 20 – Abolizione dei sacrifici cruenti di fanciulli da parte dei popoli Caldei osservatori delle stelle. 21 – Visione ed interpretazione delle offerte sacrificali dei fanciulli. 22 – Visioni sulla storia della Concezione di Maria Santissima. 23 – Precisazioni dello scrittore sull’incontro di Gioac­chino ed Anna. 24 – Concepimento di Maria Santissima. 25 – Nascita di Maria Santissima. 26 – Letizia in Paradiso per la nascita di Maria. 27 -La nascita della Santissima Vergine è annunciata nel Limbo agli antichi Pa­triarchi. 28 – Commozione nella natura e negli uomini per la nascita del­la “Vergine Celeste” – Considerazioni su Simeone ed Anna. 29 – La na­scita di Maria Santissima è annunciata ai Caldei da cinque vergini-veggenti. 30 – La caduta della “vergine alata” in Egitto. 31 – Visite alla neonata Maria. 32 – La neonata riceve il nome “Maria”. 33 – L’avvenimento che diede origine alla ftsta della nascita di Maria. 34 – La Preghiera nella ri­correnza della nascita di Maria (La novena delle partorienti). 35 – Sacri­ficio di purificazione della Santa Madre Anna. 36 – La festa della vesti­zione della Santa Vergine. 37 – Partenza di Maria Santissima per il tem­pio e il simbolismo dei profeti. 38 – In viaggio verso il tempio. 39 – Arrivo a Gerusalemme: la città e il tempio – L’abitazione dei sacerdoti – La casa di Zaccaria. 40 – Maria Santissima viene presentata e accolta al tempio: passaggio della Santa Vergine attraverso la “porta d’oro” – Il sacrificio di Gioacchino – Maria portata all’altare sacnficale – Le cerimonie di presenta­zione – La cella di Maria nel tempio. 41 – Visioni intorno alla vita di Maria nel tempio – Noemi, la maestra delle vergini del tempio. 42 – Vi­sioni sulla gioventù di San Giuseppe: la casa di Giuseppe – L’infanzia e la sua famiglia – Le angherie dei fratelli; la fuga – I fratelli maggiori di Giu­seppe – Le pie Essene e il vecchio falegname – L’Angelo del Signore No­tizie su un fratello maggiore di Giuseppe. 43 – L’Angelo annuncia a Zac­caria la nascita di Giovanni.


16 – Visioni intorno alla festa della Concezione di Maria Santissima
Narrazione dell’8 dicembre 1819
Dopo aver trascorso tutta la notte assorta nella triste contem­plazione dei peccati e delle colpe degli uomini, allo spuntar del­l’alba mi addormentai e vidi Gerusalemme, mi vidi vicina al tem­pio, poi mi recai nei dintorni di Nazareth dove c’era la casa di Anna e di Gioacchino. Riconobbi quei posti per averli contemplati altre volte. Improvvisamente, nella visione, vidi sorgere dal terreno una debole colonna di luce che, come uno stelo, portava alla sommità un fiore simile ad un calice. Esso portava alla cima una chiesa ottangolare piena di luce: era la Chiesa celeste. La colonna luminosa assumeva la forma di un alberello al­l’interno della chiesa, sui cui rami stavano le figure dei componenti la famiglia della Beata Vergine Maria. La Santa Madre Anna stava tra San Giacomo e un altro uomo, forse suo padre. Sotto il petto della Santa vidi uno spazio lumi­noso a forma di calice in cui appariva in embrione la figura di una fanciulla vestita di luce, la quale diveniva sempre più grande inva­dendo lo spazio luminoso. Teneva le mani incrociate sul petto e la piccola testa, pure inclinata sul petto, mandava un’infinità di raggi lucenti verso una determinata direzione del globo. Mi sorprese di vedere che i raggi erano diretti in una sola e precisa direzione. Sopra gli altri rami dell’albero vidi diverse figu­re in adorazione, mentre intorno alla Chiesa c’erano Cori innume­revoli di Santi che pregavano e veneravano la Santa Madre della Madonna. La dolce armonia e la concordia soave, che prendeva sempre più posto in quel rito, non può essere descritta con le parole uma­ne perché appartiene al mondo celeste. 
A queste visioni mi sovviene però l’immagine di un soave campo di fiori, i quali emanano il loro profumo nell’aria e mo­strano i variopinti colori al sole da cui hanno ricevuto la vita. Questo era il simbolo della festa della venerazione dell’Imma­colata Concezione. Alla cima dell’alberello si riprodussero nuovi rami dove vidi Maria e Giuseppe inginocchiati e, sotto di essi, la Santa Madre Anna in preghiera: essi adoravano solennemente il bambino Gesù che sedeva alla cima suprema dell’albero circonda­to da uno splendore abbagliante mentre manteneva il globo del mondo. Vidi inoltre, genuflessi a terra, assorti in profonda orazione, i Re Magi, gli Apostoli, i pastori e i discepoli, e, ad una certa di­stanza da tutti, i Cori dei Santi. Più in alto ancora scorsi delle for­me indefinite di altre potenze e dignità Celesti illuminate da un fascio di luce vivissima. 


Ancora più sopra, come attraverso la cu­pola di una chiesa, provenivano i raggi di un mezzo sole. Ebbi la sensazione spirituale che quest’immagine annunciasse la prossima festa della Nascita di Cristo dopo quella della Conce­zione. Dapprima contemplai la visione sentendomi fuori della chiesa celeste ma poco dopo mi sentii all’interno, vicino alla colonna di luce. A questo punto mi fu svelato nei particolari il mistero della Concezione senza il peccato originale, allora vidi la nascitura che, da sotto il cuore luminoso della Santa Madre Anna, inviava i rag­gi dorati dell’amore più sublime in direzione di una chiesa in cui si onorava questa nascita divina. Il sacro luogo poi andò distrutto a causa di indecenti controversie sul santissimo mistero; la Chie­sa celeste però continua a festeggiarne la ricorrenza nello stesso po­sto.




17 – La Santa Vergine parla dei misteri del Concepimento
Così narrò in stato estatico Suor Emmerick, il 16 dicembre 1822, interrompendo le visioni sulla vita di Gesù.
Spesso odo la Santa Vergine partecipare alle sue devote, Gio­vanna Chusa, Susanna di Gerusalemme e altre, i misteri della sua vita e quelli del suo Signore. La Madonna aveva appreso questi misteri per rivelazione interiore al tempio, e in parte anche dalla sua Santa Madre Anna. 

Un’altra volta Maria raccontò a Susanna e a Marta che quan­do portava Nostro Signore sotto il proprio cuore non ebbe a risen­tire il minimo dolore ma la gioia più grande. Anch’Ella fu concepita sotto il cuore di sua madre per inter­vento dello Spirito Divino nel momento solenne in cui Gioacchi­no ed Anna si erano ritrovati sotto la “porta d’oro” del tempio. Maria Santissima disse che altrettanto pura come la sua sarebbe stata la concezione di tutti gli altri uomini se non ci fosse stato il peccato originale. Poi parlò della sua amata sorella maggiore, Maria Heli, la quale non era il vero frutto promesso. Allora i genitori, divenuti coscienti della propria impurità, decisero di ritirarsi nel­l’astinenza più completa e nelle preghiere. Mi fece piacere sentire proprio dalla Santa Vergine quelle stes­se cose che avevo precedentemente udito da altre persone e visto in altre occasioni. Rividi quei due sposi eletti circondati da una schiera di An­geli fiammanti. Credo che sotto la “porta d’oro” si eseguissero pure gli esami e le cerimonie di purificazione e di assoluzione delle donne incolpate di adulterio e altre cerimonie di riconciliazione. Sotto il tempio si contavano cinque sotterranei simili, uno dei quali era sito sotto il corridoio abitato dalle vergini. Dopo alcune cerimonie espiatorie occorreva un permesso per essere introdotti in uno di questi vestiboli di “espiazione, purifi­cazione e conciliazione”, il cui accesso non era concesso con mol­ta facilità. I sacerdoti infatti erano assai austeri nel concedere permessi alle coppie condannate alla sterilità. Le mie visioni mi mostrarono solo Gioacchino ed Anna intro­dotti nel vestibolo sotterraneo.


18 – Il Monte dei Profeti. La Veggente di Dùlmen annuncia la Concezione di Maria Santissima nei vari Paesi del mondo

L’8 dicembre 1820, nella festa dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, l’anima della Veggente fu trasportata dal suo Angelo custo­de in numerose regioni della terra. Dalle visioni su questo lungo viag­gio della sua anima, che lei comunicò al “pellegrino”, diamo solo un accenno di quelle che qui ci riguardano. La Veggente giunse a Roma e si recò presso il Santo Pontefice, visitò una monaca in Sardegna a lei assai cara; poi fu a Palermo, arrivò in Palestina e nelle Indie, finalmente salì sopra un Monte chiamato “dei profeti” . Giunse poi nell’Abissinia e salì sopra un’altra rupe sulla quale sorge­va una meravigliosa città ebraica, vi si recò a visitare la regina Giuditta con la quale tenne una conversazione intorno al Messia e all’odierna festa della Concezione di Maria. In questo lunghissimo viaggio mistico attraverso il mondo e i conti­nenti, la Veggente di Dulmen si comportò come un diligente Apostolo, approfittando di ogni occasione per pregare, insegnare, prestare soccorso, consolare e preparare il mondo di quell’epoca alla festa della Concezione di Maria.
 I Santi tre Magi celebrano la Concezione di Maria
L’8 dicembre di ogni anno, secondo la loro corrispondente da­tazione, i Magi celebravano col popolo una solennità di tre giorni per commemorare la ricorrenza dell’apparizione della cometa. Quel­la era la stella promessa da Balaamche, quindici anni prima della nascita di Cristo, essi avevano veduto nella notte ed era attesa da diversi secoli dai loro antenati. I Magi riconobbero nella stella il simbolo di una Vergine che teneva in una mano lo scettro e nel­l’altra la bilancia. Manteneva da un lato della bilancia una bella spiga e sull’altro un grappolo, in modo da stabilire un perfetto equilibrio. Dei tre Magi ne sopravvissero poi due che celebrarono sem­pre più devotamente la ricorrenza dell’8 dicembre.
 Visione ed interpretazione delle offerte sacrificali dei fanciulli
Una notte, mentre ero stesa sul mio giaciglio, vidi alla mia destra l’immagine straziante del fanciullo assassinato. Ne fui molto spaventata, mi voltai sul fianco sinistro e mi trovai ancora dinanzi la sanguinosa scena. Pregai ardentemente il Signore che mi liberasse da quell’im­magine così orribile. Allora mi svegliai e, mentre udivo battere l’o­rologio, mi apparve il mio Sposo celeste che indicò col dito lo spazio intorno a sé dicendomi: “Guarda quante offese si commettono ogni giorno nel mondo contro di me!” 

Si presentò così nella mia anima una visione in cui mi fu con­cesso di contemplare in modo profondo la crudeltà di quel sacrifi­cio e di tutti i crimini orrendi della cosiddetta umanità. Scorsi Gesù stesso, crudelmente immolato sull’altare sacrificale, celebrato falsamente e spietatamente, così come oggigiorno i Santi Misteri vengono celebrati da alcuni sacerdoti. Vidi il bambi­no Gesù giacente sull’altare, dinanzi a sacerdoti indegni e degene­rati, mutilato con la patena. Vidi i tormenti e le persecuzioni fatte a innumerevoli brave persone ed anche ai buoni sacerdoti veri figli Dio, come se questi tormenti fossero fatti a Gesù Cristo stesso. I nostri tempi sono davvero orribili, nessuno può più sfuggire la nebbia densa della colpa che pesa sull’universo intero. La cosa più tragica è che vedo l’uomo perseverare con fredda indifferenza nelle perversità. Mentre venivo trasportata con l’anima da un luogo all’altro del mondo mi si presentavano numerose visioni, tra queste ancora al­cune sulla festa della Concezione di Maria.




 Visioni sulla storia della Concezione di Maria Santissima
Mentre dormivo fui trasportata in luoghi lontanissimi e in epoche diverse, dove ho veduto celebrare la solennità della Con­cezione della Santa Vergine. Ad Efeso vidi la celebrazione di questa solennità nella casa della Madre di Dio, la casa mi apparve in forma di tempio e die­tro vidi la seconda Via della Passione eretta da Maria. 

La prima Via Crucis fu segnata a Gerusalemme con le lacrime della Madonna sulle orme insanguinate di suo Figlio, la terza poi a Roma. Molto tempo prima che si staccassero dalla Chiesa cattolica, vidi i Greci che celebravano già la Concezione di Maria. Mi apparve un Santo (forse Sabas) il quale aveva veduto la Santa Vergine sul globo terrestre mentre schiacciava la testa del serpente. Da allora egli comprese che la Madre di Dio era stata concepita Immacolata, cioè non toccata dall’alito del serpente. In questo contesto vidi anche che una chiesa dei Greci, o un vescovo, non voleva accettare la festa dell’Immacolata Concezione. Allora l’immagine dell’Immacolata si presentò a loro attraversando il mare, entrò nella chiesa e si collocò sull’altare maggiore. Subito dopo quell’evento miracoloso, la festa fu accettata e celebrata. Allo stesso posto dove era apparsa l’Immacolata Conce­zione fu appeso un dipinto meraviglioso di San Luca, raffigurante in grandezza naturale la Santa Vergine biancovestita e con un velo dello stesso colore, che corrispondeva all’abbigliamento effettiva­mente usato nella sua vita. Io credo che quel dipinto fosse un dono di Roma e sostituì in quella chiesa un altro di Maria Santissima a mezzo busto. In Inghilterra vidi introdurre e celebrare la festa dell’Im­macolata Concezione fin dai tempi più antichi. Alla festa di San Nicolò ebbi una visione in cui un prete inglese che si trovava su un vascello in alto mare correva il serio pericolo di annegare nei marosi. Mentre tutti i marinai invocavano soccorso alla Madre Divi­na, vidi apparire nell’aria la figura del vescovo Nicolò di Myra inviato dalla Madonna che, librandosi sulle onde agitate, s’avvici­nò al vascello ed offrì al prete inglese la salvezza a condizione che egli introducesse in Inghilterra la celebrazione della Concezione del­l’Immacolata. Quando il prete domandò quali preghiere si dovessero eleva­re, il Santo gli rispose: “Le stesse che si usano in occasione del parto di Maria”. Dopo che la festa fu istituita si suppose che il sacerdote sul vascello in pericolo fosse stato un certo Anselmo. Vidi la so­lennità introdotta anche in Francia e San Bernardo opporsi con i suoi scritti perché la festa non era stata ufficializzata da Roma.(continua)



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