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La vita è un condominio

Creato il 04 ottobre 2012 da Malpaese @IlMalpaese

Josè Saramago – Lucernario, 325 pag.La vita è un condominio

Edizioni Feltrinelli

Questo è un libro postumo, l’eredità per i lettori che tanto hanno amato questo scrittore portoghese. Un romanzo giovanile, dove già c’è tutto l’autore , i suoi criteri narrativi, la sua potetica insomma, ma che è stato rifiutato dall’editore segnando profondamente lo scrittore che si è rifiutato di pubblicarlo. ci ha pensato sua moglie, Pilar Del Rio facendo un dono ai lettori con questo libro uscito ad un anno dalla morte di Saramago.

Ambientato nella Lisbona degli anni ’50, il romanzo racconta la vita di diversi personaggi di un condominio, un palazzo, dove due sorelle vivono con mamma e zia e nella più totale apatia di giornate sempre uguali solo la musica dà un po’ di gioia a queste quattro donne. Una di esse nasconde un segreto che sarà svelato dalla lettura di un libro. C’è poi una famiglia sfasciata dalla morte della figlia, un’altra sull’orlo della crisi arriverà ad una separazione, anche se temporanea, una giovane donna che vive alle spalle di un uomo più anziano che assicura all’amante un buon livello di vita, e la famiglia classica che spera per il futuro di una figlia e fa di tutto perchè la sua condizione sociale migliori. C’è tutto un mondo in questo condominio disegnato da Saramago, tutte le dinamiche delle relazioni interpersonali, dalle problematiche della coppia fino all’impossibilità di vivere un amore omosessuale, visto come un peccato all’epoca. Famiglie apparentemente felici che, una volta chiusa la porta di casa, si trasformano in contorti scenari che a volte sfiorano la violenza. Centrale nella narrazione è sicuramente il personaggio del calzolaio e del suo giovane inquilino, attraveso le loro conversazioni lo scrittore darà un messaggio prima di speranza e poi di disillusione al lettore. Come dire, che la soluzione ai nostri mali, individuali e collettivi c’è ed è l’amore, ma i tempi non sono ancora maturi per l’amore. Anche il finale di questo libro, che risente molto dei romanzi russi di ampio respiro, da cui trae la struttura, è aperto. Ci sono molte delle storie narrate che rimarranno in attesa di un finale. Al lettore è lasciata la facoltà di immaginare le possibili evoluzioni. E poi ci sono pagine di puro lirismo, dove il Tempo viene descritto con abilità come il modo, tipicamente umano di ingannarlo, perchè non diventi un’inesorabile scadenza . O frasi poetiche dove si parla di parole e del loro significato, per sottolinearne l’importanza delle stesse e del loro reale senso. Con un richiamo all’attenzione, al rispetto per gli altri e ai valori che non sono bigottismo da benpensanti, ma sono valori di condivisione e amore reale, di affetto sincero e momenti di felicità da dividere con quelli che ci sono più vicini e cari. Il finale poi è aperto a tutto tondo, con uno scambio tra i due protagonisti principali: “- Abel! Tutto quello che non è costruito sull’amore, genera odio -

- Ha ragione, amico mio. Ma forse dovrà essere così per molto tempo…il giorno in cui sarà possibile costruire sull’amore non è ancora arrivato…”

Bianca Folino


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