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La vita vera si svolge quando siamo soli

Creato il 20 dicembre 2010 da Andreapomella

La vita vera si svolge quando siamo soliMolti tra gli scrittori viventi, soprattutto tra i più giovani, almeno una volta nella loro vita si sono detti debitori dell’opera di Don De Lillo. Senza stare qui a discettare sulla portata dell’opera dell’autore di Underworld, dirò che ho colto spesso in questa riconoscenza collettiva quasi una tendenza ineludibile, una specie di marchio di fabbrica esibito da chi ambisce ad affrontare nella scrittura i temi della contemporaneità. In parole povere, nei casi in cui ho sentito parlare in questi termini di Don De Lillo, nove volte su dieci non avrei saputo dire quanto fosse sincera quella forma di venerazione. Sono capitato tra le pagine di quest’ultimo Punto Omega dopo aver ceduto ai continui rimandi testuali di alcuni tra i sopraccitati veneratori di Don De Lillo. Nell’incipit del primo capitolo si legge una cosa così: «La vita vera non si può ridurre a parole dette o scritte, nessuno può farlo, mai. La vita vera si svolge quando siamo soli, quando pensiamo, percepiamo, persi nei ricordi, trasognati eppure presenti a noi stessi, gli istanti submicroscopici». Ecco, ci si potrebbe fermare qua, poiché, come si dice, questo da solo vale il prezzo di copertina. Non so davvero se sia mai stata scritta una sentenza così efficace sull’inutilità della scrittura, o (dipende dai punti di vista) sulla deriva che ha preso l’intera storia della letteratura universale, con la sua pretesa di rendere avvincente una materia (la vita umana) che tutto sommato scorre, per la stragrande maggioranza del suo tempo, nel compimento di attività statiche che non possiedono nessuna attrattiva. Il resto di Punto Omega (termine coniato dallo scienziato gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin) è una sofisticata e metafisica riflessione sullo scorrere del tempo, sulla coscienza e sulla complessità dell’evoluzione umana. Leggerlo è un ottimo modo per nutrire la mente. Detto così, senza venerazione.


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