Titolo: La voce invisibile del vento
Autore: Clara Sanchez
Editore: Garzanti
Anno: 2012
"Uscirono da Madrid alle quattro del pomeriggio prendendo la A3 in direzione est.
Julia aveva trascorso la mattinata a fare le valigie, un'operazione che adesso, con Tito, era diventata straordinariamente complicata. Da quando era nato, sei mesi prima, ogni passo fuori di casa implicava portarsi dietro mille cianfrusaglie. E sembrava che il mondo si sbriciolasse se ne mancava una."
Ed è proprio una dimenticanza a mandare in briciole il mondo di Julia e Felix, giovani genitori alle prese con il primo figlio e con le inevitabili complicazioni che la nuova vita riserva.
Arrivati a Las Marinas di sera, stanchi per il viaggio e impazienti di iniziare la loro prima vacanza dopo la nascita del figlio, Julia si accorge di aver dimenticato il latte per Tito e così decide di uscire dal Residence Le Ortensie per raggiungere una farmacia aperta. Tuttavia qualcosa impedisce alla donna di ritrovare la strada di casa e all'improvviso si trova immersa in una dimensione nuova, a metà tra il sogno e la realtà. Felix, preoccupato per la lunga assenza di Julie, riceve la telefonata della polizia che lo avvisa che sua moglie ha avuto un incidente ed è ricoverata in ospedale priva di conoscenza.
Per otto giorni Julia si trova immersa in un incubo dal quale non riesce da uscire, alla continua ricerca di elementi o persone che possano farla restare legata alla realtà, mentre Felix, a sua volta, cerca di entrare in contatto con lei attraverso il sogno, accantonando per la prima volta la propria visione razionalista del mondo.
Il romanzo si snoda nell'alternanza tra il racconto di Julia e quello di Felix, attraverso un linguaggio semplice e diretto. Tale espediente narrativo permette al lettore di rimanere attento e curioso sino alla fine della vicenda, spinto dal desiderio di conoscere come entrambi i personaggi abbiano vissuto il medesimo evento chi nel sogno e chi nella realtà, nonostante il bisogno eccessivo di spiegazione di ogni singolo evento, stati d'animo compresi, renda la narrazione, in alcuni tratti, ridondante e noiosa. Dopo il grande successo editoriale de "Il profumo delle foglie di limone", edito sempre da Garzanti nel 2011, Clara Sanchez (leggi l'intervista) si rivolge ai suoi lettori raccontando una storia di per sé semplice, ma che nasconde al suo interno paure e bisogni che appartengono a ognuno di noi.
A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di perdere la strada di casa e con essa le certezze che l'accompagnano. In quei casi l'unica possibilità che abbiamo per non impazzire è scovare tra la realtà che ci circonda, così estranea e paurosa, qualcosa che ci faccia resistere e ci impedisca di sentirci definitivamente soli.
A volte basta poco: un profumo, un ricordo, un oggetto, possono aiutarci a ritrovare la strada perduta. Altre volte, invece, dobbiamo solo abbandonarci all'istinto e fidarci di noi stessi.
E' ciò che faranno Julia e Felix, ognuno nella propria improvvisata dimensione, anche grazie all'aiuto del piccolo Tito, capace ancora di sottrarsi alle leggi razionali, per dare al mondo quell'alone di mistero che i protagonisti hanno perduto, ma che pian piano sapranno ritrovare.
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