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La Waterloo degli insegnanti: cronaca della preselettiva

Creato il 20 dicembre 2012 da Pedagogika2
Già dalle prime notizie del 17 alle prove preselettive non si sono registrati assembramenti ma, subito risulta evidente che un buon 25% non si è presentato e, si prevedeva un'alta percentuale di bocciati. Infatti un buon 70% (e probabilmente anche di più) non avrebbe superato le prove, stando appunto agli esiti che sul computer sono stati in tempo reale mostrati. Sicuramente ci è stata manifestata anche la delusione per questa scelta del ministero che non consente di conoscere subito dove si è sbagliato e quali test sono stati disattesi. Test che fra l’altro hanno dimostrato, sia la loro sibillina natura, in riferimento soprattutto alle cosiddette domande di logica, e sia pure la loro formulazione capziosa relativamente alle competenze digitali e alla lingua straniera.
Una sfrondata dunque alquanto robusta di candidati, prevista per certi versi, stando alle premesse e ai velati annunci, e una chiara scelta di fermare aspiranti docenti oltre una certa età, percepibile appunto sia nei contenuti dei test medesimi e sia nella velocità di risposta e conoscenza dei sistemi informatici.
Tuttavia se tutto sembra esser proceduto per il verso migliore, rimane il fatto che, a causa di queste prove, troppe scuole, dopo gli scioperi e le occupazioni dei giorni scorsi, continuano a rimanere chiese in attesa di altre imminenti chiusure dovute, oltre alle legittime vacanze, alle imminenti elezioni politiche.
E infatti in una scuola di Roma un genitore si lamenta: “Venticinque classi resteranno a casa per far posto a ben 19 candidati”.
Non sono neppure mancate, sempre il primo giorno delle preselettive, le iniziative di protesta contro il maxi-concorso.
Alcuni insegnanti si sarebbero pure rifiutati di collaborare all’assistenza e alla sorveglianza durante le prove ministeriali.
Sempre il 17 il Miur in serata comunica che: "dopo la comunicazione dei risultati della prima sessione di oggi, iniziata alle ore 9, sono disponibili adesso le informazioni comprensive anche della seconda sessione, iniziata alle 11 e da poco conclusa. 
Dopo le prime due sessioni, i partecipanti alle prove sono stati 69.037, cioè il 79,7% dei candidati previsti. Di questi, hanno superato la prova in 23.285, il 33,7%. Complessivamente, i candidati attesi alle prime due sessioni erano 86.723.
Tra le Regioni, la Toscana, il Piemonte, la Liguria e la Lombardia si confermano quelle nelle quali i candidati ammessi hanno superato la quota del 40%. Rispettivamente, in Toscana il 44,9%, in Piemonte il 41,6%, in Liguria il 40,1% e in Lombardia il 41,1%.
Nel complesso, la percentuale di ammissione, che supera il 30%, dimostra l’accessibilità del test e garantisce, allo stesso tempo, la piena funzionalità della prova. La terza sessione prevista per oggi alle ore 15, sta iniziando in questi minuti. Mentre la quarta ed ultima prova prenderà il via alle ore 17.30."

Sempre il 17, alcuni candidati all'uscita dalle preselettive manifestano la loro delusione e stroncano il test ammettendo che : "le domande sono a tratti banali, certamente non adatte per selezionare futuri insegnanti"
"Ho preso 46 su 50 al test. Sono passata, ma sono delusa dalla preselezione. Non permette di selezionare chi ha una reale aspirazione, di differenziarlo da chi ci prova e basta. Le mie domande di italiano erano banali, matematica e lingue più complesse. In tanti sono venuti a tentare. Li capisco, oggi c'è fame di lavoro. Ma che docenti saranno?".
E un’altra aspirante, promossa anche lei con 35 su 50, e anche mamma, dice: "E una mamma solo se ha un contratto statale può badare ai figli, fare orari umani. Per questo ho partecipato. Credo comunque anche nel valore sociale di questa professione. I test non sono davvero indicativi della preparazione. Sfoltiscono e basta. Almeno si poteva mettere qualche domanda sull'area di insegnamento scelta".
Una disoccupata, in cerca di lavoro, si giustifica: "Mi sono iscritta al concorso perchè in cerca di un lavoro. Mi piacerebbe insegnare alle elementari. Possibilmente italiano, ho fatto il classico. I test? Non sono molto utili per scegliere buoni insegnanti. Oggi io festeggio. Ma mi domando se dovessi passare anche le prove successive se ci sarà un training per me prima di entrare in cattedra. Chi mi dirà cosa devo insegnare?".
“Se vincerò”, dice un trentenne, “penso che sarò in grado di insegnare. Con i miei titoli posso fare storia dell'arte o disegno. Immagino che nelle fasi successive del concorso si entrerà nel vivo della materia. Anche per quanto riguarda i programmi".
Disincantato qualche bocciato: "E’ andata e vabbene così! Almeno resto in graduatoria".
Già da questi commenti si evincono però alcuni dati: i test non dicono nulla di che tipo di insegnante sarai, sarebbe stato meglio inserire dei quesiti di pedagogia, didattica, psicologia infantile e scolastica, tematiche riguardanti le problematiche dell'insegnamento-apprendimento, perchè una laurea in lettere, storia o quant'altro non dà nessuna competenza in questi ambiti ma solo una competenza specifica nella materia ma conoscere bene una materia non ha niente a che fare con il buon insegnamento e, lo sappiamo tutti. Chi di voi non ha mai conosciuto un'esperto in una materia ma che poi non sa insegnarla? Anzi, questa è una cosa tipica della scuola italiana, un buon insegnante è colui che conosce non solo la materia ma che sa relazionarsi con le "persone" (perchè gli alunni sono persone) che si trova davanti. A scuola esiste spesso una didattica scadente, copiata, fritta e rifritta senza sapere perchè si fa una cosa e come quella cosa si deve fare. Alla didattica scadente è spesso, associata, una pedagogia e un pensiero pedagogico ad essa sotteso praticamente inesistente. Io personalmente dubiterei molto di chi dice : ho fatto il concorso per cercare un lavoro; l'insegnamento non è un lavoro è anche una vocazione (o dovrebbe esserlo!), e ancora c'è chi dice " chi mi dirà cosa devo insegnare?", non si può sentire. Esistono, cara aspirante prof. dei programmi, delle indicazioni ministeriali che ogni docente dovrebbe conoscere, non è sufficiente prendersi una guida didattica (come in molti fanno) per dire di saper insegnare! In più non si può decidere cosa insegnare, ad esempio , alla primaria poichè teoricamente il "maestro elementare" deve conoscere tutti i programmi di tutte le materie e di tutte le educazioni, perchè la decisione di "cosa" si va ad insegnare spetta al direttore didattico, ma se non si sa neppure questo meglio che si faccia altro!
Intanto i dati continuano ad arrivare al Miur: i candidati ammessi che hanno superato la quota del 40% li troviamo in quattro regioni del Nord: Toscana il 44,9%, Piemonte il 41,6%, Liguria il 40,1% e Lombardia il 41,1%.
Agli ultimi posti Sardegna: 26,8%; Sicilia: 26,8%; Campania: 26,4%; Basilicata: 21,1%; Calabria: 21,1%; e Molise:19,9%. In compenso però la Campania ha avuto il maggior numero di aspiranti prof con 14.574 domande presentate, seguita dalla Sicilia con 11.840. In termini però di non partecipazione al concorso, di percentuale di candidati cioè che non hanno dato forfait, preferendo consumare il concorso fino all’ultimo test, la Sicilia è al terzo posto, con l’82,8%, superata dal Piemonte, con l’83,8%, che si attesta al primo posto, e dalle Marche con l’83,0%. Questi dati, che si riferiscono alla prima giornata, lasciano perplessi e da una prima lettura potrebbero indurre a pensare che ci possa essere una minore preparazione dei docenti meridionali, se le percentuali si leggono in modo asettico o con intenti volutamente polemici. Se invece si tiene conto del contesto socio economico, il discorso cambia, considerando la grande massa di disoccupati e di giovani in cerca di lavoro, compresi di questi tempi i moltissimi laureati. Tutti potenziali concorrenti che per un motivo o per l’altro possono avere deciso di partecipare a queste preselezioni, spinti più dal bisogno di qualche certezza lavorativa che da un effettivo predisposizione ad insegnare e quindi senza una spinta forte per preparasi al concorso medesimo (appunto!).
In tutta questa mmarea di dati, ipotesi e critiche emrgono anche i primi gossip sui tentativi di brogli al concorso: ecco le agenzie battono che alcuni candidati a insegnare e a educare alla legalità i giovani italiani, appena hanno saputo dell’esito negativo della loro prova, hanno pensato, male, di staccare la spina del loro pc nel tentativo di annullare la loro preselezione e rifarla forse nella speranza di esiti migliori. Ma il Miur è stato più lungimirante e furbo perché i risultati dei test erano già stati registrati con il sistema di back up. Risultato: sono stati fregati e a buona ragione. L’esito negativo era là, con tutto il suo sinistro fascino, almeno per loro (e, per fortuna i nosri figli non troveranno elementi simili in cattedra, aggiungo, con rammarico).
Altre curiosità? In Toscana una candidata incinta ha avuto le prime doglie in aula, proprio durante le prove di preselezione. Ha chiesto di fare subito la prova e poi è corsa in ospedale. A Roma, invece, una candidata ha provato di inserire il tesserino con il proprio codice fiscale come fosse un bancomat. Pensava di poter iniziare solo così a fare la prova. Alla fine il personale le ha spiegato che il tesserino andava solo esibito, e anche la sua prova ha avuto inizio (Beata ignoranza! Sinceramente, non si può sperare che gente simile superi questa selezione, magari per beffa potrebbe insegnare informatica alla primaria).
 
Ma nonostante le furbate, evidenti, il ministro Profumo si ostina a sostenere che: ”Questo concorso può restituire ai cittadini, io mi auguro, un po’ di fiducia nello Stato”.
”La prova di selezione è divisa in tre fasi. Questa è solo la prima, e serve a valutare la capacità logica e di sintesi.

Sono due elementi che valgono per qualunque professione, e che al tempo stesso non bastano a fare un bravo docente”. ”Nella seconda fase si valuteranno le competenze specifiche di settore.

Poi ci sarà una terza fase, in cui si misurerà la capacità di relazionarsi con i ragazzi, di comunicare, di trasferire la conoscenza nel modo dovuto. Perchè non è detto che uno scienziato sia anche un bravo docente”. ”La partita era difficile, si partiva con una serie di handicap storici”, anche per il fatto che ”in passato i concorsi avevano una durata molto lunga, venivano trattati con la carta anzichè il computer, c’erano sempre dubbi sulla trasparenza”.
Profumo non è ancora in grado di dire se chi non supera il concorso quest’anno potrà o meno partecipare a nuovi concorsi per i prossimi due anni: ”Il bando per il prossimo concorso – conclude – non è ancora definito”.

Alla fine della giornata soddisfatto il ministro Profumo affida a un comunicato i dati della prima delle due giornate dei test preselettivi del concorso per la scuola.
Il numero dei partecipanti ha ampiamente superato la quota dei 100 mila, mentre quella degli ammessi, in percentuale, si attesta al di sopra del 30%.
Complessivamente, nella prima giornata di test preselettivi, i partecipanti sono stati 136.289 e gli ammessi 45.787, per una percentuale del 33,6%. Mentre il numero dei candidati previsti era di 172.248.
Tutto regolare nelle prime quattro sessioni e bene pure gli strumenti digitali che hanno funzionato alla perfezione comprese le strutture logistiche delle scuole.
La sua soddisfazione gli fa dire che: “Quando l'amministrazione pubblica, e in questo caso il personale della scuola, viene adeguatamente motivata e responsabilizzata, la risposta è eccezionale e fortemente positiva in termini di professionalità e innovazione. Essa si rivela quindi una importante risorsa per il Paese.
I primi risultati di questa giornata di prove preselettive - ha aggiunto - dimostrano questo, come già il plico informatico per l'invio delle prove di maturità aveva di fatto anticipato. L'Italia è pronta, ha bisogno soltanto di una leadership in grado di prendere con coraggio le decisioni capaci di rimettere il Paese al passo con le nazioni più moderne.
A tutto il personale della scuola che ha contribuito a questo rilevante risultato va dunque il mio più sentito ringraziamento. La comunità scolastica ancora una volta si è dimostrata all'altezza delle aspettative e delle sfide di modernità che il tempo ci impone. Non solo, la scuola oggi è tornata protagonista assoluta delle attenzioni del Paese per come si sta trasformando e per come cerca, in un momento difficile, di rispondere alla domanda di lavoro e di selezione delle professionalità con strumenti moderni, trasparenti, efficaci e rispettosi dei tempi e delle legittime aspirazioni dei cittadini”.

Ma la seconda giornata delle prove preselettive del 18 iniziano con un altra bufera: i docenti precari che stanno sostenendo il concorso a cattedre indetto dal Ministero dell'istruzione devono essere retribuiti per i giorni di assenza dal lavoro necessari allo svolgimento delle prove. Lo afferma il Codacons, che ha inoltrato una diffida contro il Miur, inviata anche alla Procura della Repubblica di Roma. Il Codacons cita l'articolo 13 del c.c.n.l. del 16 maggio 2001, relativo al comparto Ministeri: tale articolo - spiega l'associazione - "prevede la fruibilita' di permessi retribuiti per motivi di studio, nella misura di 150 ore, da parte dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato". "Poiche' cio' non esclude assolutamente che i medesimi permessi possano e debbano essere concessi a dipendenti assunti a tempo determinato - scrive il Codancon in una nota - abbiamo presentato una diffida al Ministero dell'istruzione, affinche' entro trenta giorni sia disposto il legittimo pagamento nei confronti di coloro che si sono assentati dal posto di lavoro per partecipare al concorso".
"A livello comunitario - scrive il codaconS - il principio di non discriminazione e' previsto come pure i permessi retribuiti per motivi di studio, e la Costituzione Italiana riconosce i diritti fondamentali della persona. Senza contare che, la mancata remunerazione dei giorni di assenza, comporterebbe una minore spesa per il Ministero pari a circa 4,3 milioni di euro, cifra che potrebbe addirittura configurare una forma di appropriazione indebita".

Continua la seconda giornata per gli aspiranti insegnanti, tra polemiche e commenti.Il 18 dicembre si conclude il test preselettivo del concorso scuola 2012. Sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione iniziano a comparire i primi dati statistici.
Ad avere la meglio sono queste regioni: Toscana con il 45,7%; Piemonte con il 43,4%; Liguria con il 41,2% e Lombardia con il 40,4%.
Ricordiamo che in totale sono 321.210 le domande pervenute. Mentre i posti disponibili sono: 11.542.
Sui forum ed in particolare sul social network Facebook circolano numerosi commenti ma anche polemiche.
Tanti i candidati che hanno voluto condividere con tutti l’esito del loro esame.Ecco qui alcuni commenti:
“Vaiiiiii 39,50!!!!”.
“Superatooooo !!!! =) =) =) E ora, si va avanti per la seconda fase….Ma Chi partecipa per la classe C 430 ?”.
da noi al turno prima del mio l’hanno passato in 9/60=15%…..al mio turno non lo so perchè sono fuggita che c’avevo da fare….pero’ ho fatto una foto alla schermata del pc come prova ahahah!!! possibile che si usciva dalla sede dell’esame senza prova del superamento del test??? bo”.
Non mancano però le polemiche “SONO ASSOLUTAMENTE CONVINTA CHE SE SI FACESSE RICORSO AL TAR PER LE MODALITA’ CON CUI PRETENDONO DI FARCI SVOLGERE QUESTA PROVA “PRESELETTIVA”( CHE GIà DI PER SE è ILLEGALE DATO CHE LA NOSTRA è UNA PROFESSIONE GIà INIZIATA,NOI SIAMO GIà DOCENTI, E NON VEDO PERCHè DOBBIAMO PARTECIPARE AD UN CONCORSO DAL MOMENTO CHE SIAMO GIà STATI CONFERMATI COME TALI,) SONO ASSOLUTAMENTE ILLEGALI! NON POSSONO ASSOLUTAMENTE FAR SVOLGERE GLI STESSI QUIZ ALLE DIVERSE CLASSI DI CONCORSO, E ALLE INSEGNANTI DI SCUOLA DELL’INFANZIA O/E ELEMENTARI.DETTO QUESTO, IO VI INVITO DAVVERO A FARE TUTTI RICORSO AL TAR, PERCHè QUESTO è L’UNICO MODO CHE ABBIAMO PER DIFENDERE LA NOSTRA PROFESSIONALITà E IL DIRITTO AD ENTRARE DI RUOLO TRAMITE UNA GRADUATORIA GIà STABILITA E DETERMINATA.VOLETE FARLO IL CONCORSO?
FATELO, LO FARO PURE IO, TUTTAVIA RICORRERò AL TAR E SPERO CHE TANTI DI NOI LO FACCIANO, PERCHè QUESTO è UN SOPRUSO ,è UN MODO PER ELIMINARE LA METà DEI PRECARI, GLI INSEGNANTI SIAMO NOI, SIAMO NOI CHE INSEGNAMO E EDUCHIAMO I LORO FIGLI,E SIAMO SEMPRE STATI TRATTATI COME FANGO! RICORRETE, FATELO PER VOI STESSI, FATE SENTIRE CHE SIAMO UNA CATEGORIA, CHE NON SIAMO CIECHI, SORDI E INUTILI, CHE NON POSSONO DECIDERE DI ANNIENTARCI SENZA UN MINIMO DI RISPETTO.
IO HO STUDIATO, HO SUPERATO GIà IL CONCORSO, COME TUTTI VOI, SONO GIà ABILITATA, E SONO 10 ANNI CHE FACCIO IL PRECARIATO.E STANNO MANDANDO AL ROGO 10 ANNI DEI MIEI E DEI VOSTRI SACRIFICI! PENSATECI…SERIAMENTE!”.
“scusate a voi non è sembrata un enorme presa in giro questo concorso? per prima cosa non era anonimo, le postazioni erano state assegnate dal ministero, gia sapevano che tizio sarebbe stato al pc 1 dell’aula x…mi puzza, se le prove erano di egual difficoltà, perchè i posti non sono stati scelti caso, ma decisi preventivamente…bah forse sarò io malfidata!”.
“E’ possibile verificare su internet i risultati di ieri? Il commissario mi disse che funziona così, ma non ci sono ancora riuscito. Naturalmente conosco già il mio risultato, vorrei solo verificare che sia stato salvato (dei computer mi fido poco). Qualcuno sa qualche cosa?”.
Dalle statistiche della prima giornata si è potuto notare che più del 20 per cento dei candidati non si è nemmeno presentato per l'esame (numero previsto di candidati 172.248, candidati partecipanti 136.289).
Dei candidati partecipanti a passare il test sono stati 45,787, con una percentuale del 33,6 per cento.
Nel suo comunicato ufficiale, il Miur ha detto che le prove sono andate esattamente come si aspettavano, e senza intoppi e disordini di alcun genere. Insomma, un successo annunciato dal loro punto di vista!
Ma altri non la pensano così.
C'è chi ha paragonato il concorsone ad una lotteria, dove ciò che conta è solo la fortuna di vedersi davanti almeno 35 domande di cui si conosce la risposta.
C'è anche chi lo ha definito un “concorso beffa”, in cui la preparazione specifica per cui si è studiato, e in certi casi anche insegnato, non conta, ma conta solo la mente allenata a superare un quiz velocemente. In questo modo validi insegnanti vengono esclusi automaticamente anche se ben preparati nella loro materia.
E infine c'è stata la polemica sulla preparazione attraverso l'esercitatore, che tra una scomparsa e un'apparizione e senza risposte alle domande, ha anche permesso in media a ciascun candidato di esercitarsi solo su 28 moduli, che sono meno della metà dei 70 che erano presenti.
Le ragioni che hanno causato questa situazione sono più di una. In primo luogo la data di pubblicazione dell'esercitatore, ovvero il 23 novembre. Il tempo non è stato sufficiente per prepararsi in maniera adeguata.
Poi c'è il fatto che molti quiz erano ripetitivi e molto simili tra di loro.
Per non parlare del fatto che era possibile accedere al simulatore senza la necessità di identificarsi e che molti, tenuto conto che non conteneva le risposte, hanno preferito esercitarsi con altri mezzi messi a disposizione a pagamento (purtroppo) da altre fonti.
Anche se qui aggiungo che, ad essere un pò accorti, in rete é possibile trovare tutte le prove simili che le varie università hanno somministrato negli anni scorsi per le varie selezioni, tutto gratis, basta digitare la dizione "prove preselettive" o "test di logica" e si trova di tutto, senza alimentare il solito business dei soliti sciacalli!
Insomma, la parte iniziale del concorso è andata avanti e sta per concludersi, ma le polemiche aleggeranno nell'aria per molto tempo.
Ma dall'ufficio stampa del Miur esce, questo comunicato:
Ufficio Stampa
Roma, 18 dicembre 2012
Scuola, in corso la seconda giornata delle prove preselettive
Al via stamattina alle 9 le quattro sessioni conclusive

Meglio i più giovani nei test preselettivi:

tassi di successo inversamente
proporzionali all’età dei candidati

Si sta concludendo, in modo del tutto regolare, la seconda giornata dei test preselettivi del concorso della scuola iniziata, come da programma, alle ore 9. In attesa della conclusione della quarta ed ultima sessione, al termine della quale sarà possibile stilare un bilancio conclusivo di questi due giorni, sono disponibili alcuni dati pervenuti al Ministero dalle sedi di concorso. Tra i più rilevanti, quelli riferiti all’età degli ammessi, più bassa rispetto all’età media dell’intera platea dei candidati ai test preselettivi (38,4 anni).
Dalle cifre già elaborate emerge, infatti, che i tassi di maggiore successo sono stati registrati nei candidati con un’età compresa tra 25 e 26 anni e tra quelli con un’età compresa tra i 35 e 37 anni. Parallelamente, i tassi di successo decrescono nei test svolti da candidati con un’età dai 39 anni in poi. Candidati alla prova erano anche tre aspiranti docenti di 67 anni. Due di questi hanno svolto il test, senza però superarlo.
La Waterloo degli insegnanti: cronaca della preselettiva
Altri esempi di quesiti sottoposti
In allegato al comunicato sono inviati alcuni quesiti, estrapolati dalla banca dati generale messa di disposizione - gratuitamente - di tutti i candidati per le esercitazioni e sulla base della quale sono stati elaborati i test. Tali quesiti dimostrano il carattere scientifico della prova, modellata sui criteri guida delle principali esperienze concorsuali nazionali ed internazionali, e la sua stessa accessibilità - sottolineata da una percentuale di ammessi che supera il 30% - a garanzia della funzionalità dell’intera procedura. Nonostante la selezione operata attraverso i test svolti ieri ed oggi infatti, le dimensioni del meccanismo concorsuale in atto rimarranno comunque consistenti anche per le prossime prove scritte ed orali. Per queste prove, che consentiranno di entrare nel merito della specifica valutazione professionale degli aspiranti docenti, il Ministero sarà infatti impegnato in uno sforzo, logistico ed organizzativo, ancora
una volta non indifferente.


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