Speciale elezioni, Tg, Ottoemezzo e l’Infedele ci hanno raccontato in diretta i risultati e le proiezioni della sfida nelle città che Berlusconi ha voluto trasformare in verdetto sul suo futuro. Milano a dirla chiara si è dimostrata una vera Waterloo, al primo turno il risultato è tutto a favore della sinistra e PDL e lega sono sotto shock. Nessun commento ufficiale dalla sede del Pdl a Roma, come non parlano i leghisti, ma trapela l’irritazione. Berlusconi trincerato ad Arcore, attende. Il centro destra aveva aspettative diverse ma, il ”vento del nord” si fa sentire, la gente ha detto basta al bungabunga, alle parolaccie, alle promesse, al dileggio dell’avversario, all’estremizzazzione dei toni, all’arroganza, ai colpi bassi insomma, la gente vuole il cambiamento, vuole una politica seria, con politici seri.
L’attenzione dei notiziari e dei talk show dedicati alle elezioni si concentra ovviamente anche sui risultati degli altri capoluoghi in lizza: Napoli, Torino e Bologna. A Torino pare ormai certa la netta vittoria del candidato di centrosinistra Piero Fassino, mentre Napoli si prepara ad un ballottaggio Pdl-Idv tra Gianni Lettieri e Luigi De Magistris. A riguardo, i commenti degli analisti televisivi si concentrano sul crollo del Pd partenopeo. Anche Bologna viaggia in direzione della vittoria, col centrosinistra in testa.
Intanto lo spoglio delle schede avanza. Lo “Speciale Tg La7 – Elezioni comunali e provinciali” condotto in studio dal Direttore Enrico Mentana cede solo alle 20.00 il passo al telegiornale normalmente programmato a quell’orario. Dopo il Tg, ancora elezioni con un altro tradizionale appuntamento della rete, “Otto e Mezzo”, condotto come sempre da Lilli Gruber. Ma non finisce qui. Gad Lerner prende ovviamente la palla al balzo, approfondendo nel suo talk show l’Infedele, che già tradizionalmente si occupa di politica, gli esiti definitivi delle urne italiane. Dunque vento del nord contro il blocco del Pdl e della Lega che dovranno tenerne conto per una riflessione futura. Il risulatato premia la sinistra e Berlusconi perde la faccia, paga finalmente il conto degli scandali e di una campagna forsennata contro la magistratura.
Un booomerang chiamato Milano, che diventa il cuore di una ipotetica rivolta popolare, un’emorragia dell’elettorato del Pdl significativa, un dato politico da cogliere, un segnale di disagio che da il via ad una fase nuova, una fotografia di una straordinaria volontà di cambiamento, di rinnovamento e di rinascita del Paese.