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Lacrime e balle: così il Cav è tornato indietro di vent'anni...

Creato il 16 novembre 2013 da Tafanus

Falchetti
Falchetti Mediaset

Basterebbe quell'ultima frase, riletta dal discorso della famigerata “discesa in campo” del '94. “Noi crediamo nella famiglia, nucleo fondamentale della nostra società...”. Curiosa, se pronunciata con cotanta enfasi dall'uomo delle “cene elganti” di Arcore, due matrimoni finiti alle spalle, una indagine per sfruttamento della prostituzione minorile e una passione (per le minorenni, anche) pubblicamente denunciata dalla ex moglie numero 2 che, dice lei, esasperata dai comportamenti del marito non propriamente consoni a quel tanto decantato valore della famiglia, decise infine di andarsene.
Eppure tutti, in platea, applaudono convinti e obbedienti. E poco importa se quel discorso riletto alla fine è l'emblema del Berlusconi pensiero. Quasi vent'anni a ripetere le stesse frasi, gli stessi slogan, le stesse menzogne puntualmente smentite dall'evidenza dei fatti, e quando erano troppo palesi da essere indifendibili, ecco che lui smentiva se stesso. Di non avere mai detto quello che i filmati raccontavano o non aver dichiarato quello che le agenzie rilanciavano.

I comunisti, i brogli alle elezioni (ah, inciso, tra le varie inchieste a suo carico ce n'è una per la milionaria compravendita dei senatori sì da far cadere il governo Prodi), i giudici politicizzati, la magistratura che come unico obiettivo non ha la sua testa e attenta pericolosamente alla democrazia italica (eppure lui continua a parlare, ad avere ruoli pubblici e ad essere per ora senatore nonostante una condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale). Non a caso annuncia come novità un ritorno all'antico. Forza Italia non nasce, al massimo rinasce. Tutto deve ruotare intorno a poche e antiche certezze. Poco importa che non siano vere.
Ha provato con le sue consuete minacce a evitare la scissione (“ricordi Fini?” ha detto ad Alfano? “chi è contro mi vuole uccidere” ha ribadito oggi) sottoponendosi financo alla ridicola marcia indietro sul voto di sfiducia al governo Letta quando capì che stavolta non c'erano senatori da mercificare e la sua decisione non avrebbe avuto peso politico e lo avrebbe reso ininfluente.
Ci ha messo in più le lacrime, la commozione vera o presunta ma comunque strappa applausi e ammalia-presenti. Lasciando (come sempre) la rabbia, il livore e il desiderio di vendetta (ricordarsi di Fini, di Boffo e compagnia) a quelle che saranno operazioni dirette (o soprattutto indirette) da condurre in altri modi e altri tempi.

(Fonte: Francesco Sangermano - l'Unità)

Tafanus
Mentre da qualche tempo mi sveglio molto presto, stamattina - come per un senso di autofidesa dall'ovvio, mi sono svegliato tardi. Ho acceso la TV, e c'era Isso, che raccontava di certi comunisti cattivi che chiedevano non so cosa ad una famigliola di quattro persone. Genitori, e due figli. Insoddisfatti per la risposta, li hanno ammazzati sparando loro in faccia.

Mi sono riassopito, e quando ho ripreso conoscenza, stava parlando dei 70 milioni di morti ammazzati da Stalin... A memoria me ne risultavano circa 800.000... Il maggior studioso delle purghe staliniane parla di  un totale di condanne a morte politiche tra il 1930 e il 1953 di 786.098 persone. Tantissime, ma alquanto meno di 70 milioni... Mi sono riaddormentato.

Al successivo risveglio, stava sproloquiando - indovinate -? dei magistrati brutti, sporchi e cattivi: quelli di Magistratura Democratica. Stava sproloquiando contro "una legge elettorale che ci ha regalato un "parlamenmto di nominati". Immagino che stesse parlando del Porcellum, legge fortemente voluta e imposta da lui,Fini, Casini e Bossi, e promulgata il 23 dicembre 2005.

Poi è passato ad annunciare due grandi novità: la ri-creazione dei "cloeb Forza Italia", e di un esercito di almeno 400.000 "Sentinelle del Voto", presenti in numero di almeno 4 in ogni seggio, per impedire gli abituali brogli delle "sinistre". Infatti Silvio ha calcolato che alle ultime elezioni gli sono stati sottratti non meno di 1.700.000 voti. Come abbia fatto il calcolo, non ci dice...

In prima fila la Pitonessa, a guidare la claque degli uomini in divisa "forzitaglia"(grisaglia grigio fumo di Londra, camicia azzurrina, cravatta simil-Marinella), e di donne "tacco 12" in finto leopardo. Sullo sfondo, i figlioli delle grisaglie e dei tacchi 12.. Quando la "standing Ovation" si discostava dallo spartito, ecco la Pitonessa alzarsi in piedi, iniziare l'applauso, e poi girarsi indignata verso la platea, come a controllare che tutti si associassero.

Il punto di minima si è toccato verso la fine dell'interminabile antologia di cazzate, quando sono iniziate prima la fase "kirieleison" (..."volete voi che"...), e quindi è risuonato il nuovissimoi inno di Forza Italia (il Nuovissimo Partito):

"...efforzaitaglia, noi siamo tantissimi!..."

Poi, all'improvviso, nel mio cuore generoso si è accessa una speranza... è successo quando il commediante ha finto un mancamento da commozione, e dal nulla si è materializzato il solito medico (quello della famosa duomata nei denti, che lasciava Caraceni e camicia senza alcuna macchiolina di sangue...) Per un attimo - ma solo per un attimo, ho sperato... Credo di aver persino recitato a memoria "I have a dream"... Poi il sogno è svanito. Sarà fra diciannove anni, quando Silvio fonderà il Popolo della Libertà - ultima novità politica della prima metà del XXI secolo.

Dal di sotto del leggìo, è emerssa mezza testa di Brunetta, e due manine che si schiaffeggiavano frenetiche, in una sorta di prolungato applauso da coatto. Tutti facevano finta di sorridere, ma circolavano tristi foglietti, coi numeri dei dissidenti: quasi il 30% dei parlamentari del PdL non erano presenti alla fondazione del Nuovo Partito, chiamato Forza Italia.

Tanta fatica (e tanti soldi) per ingaggiare un De Gregorio, uno Scilipoti, un Razzi, e poi ti scappano via "aggratis" 60 parlamentari, e ti ritrovi da Imperatore d'Italia, Monza e Brianza, a fare il "leader" del terzo o quarto partito d'Italia...Non c'è giustizia, in questo mondo!

Tafanus


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