Magazine Racconti

Lacrimosa

Da Fabry2010

Lacrimosa

da qui

Antonio è un povero malato, con madre malata. Ha una faccia tonda, denti malconci e capelli ogni volta un po’ più radi. Cammina barcollando, come portando un peso: l’atto semplice di esistere per lui è una fatica insostenibile. Saluta con venerazione, come si fa in un luogo sacro, mentre non è che l’ufficio parrocchiale. Farfuglia quando parla, si mangia le parole, quasi a scusarsi per una violazione di proprietà privata. Cerco di metterlo a suo agio, di convincerlo a lasciarsi andare, ma lui è inchiodato alla forma del rispetto, balbetta della mamma inferma, delle difficoltà per sopravvivere, delle gambe e dei piedi che non vanno. Antonio è l’altra faccia del mondo, la sconfitta che si affaccia dietro l’efficienza delle storie all’altezza. Gli faccio un gesto conciliante, per trasmettergli un senso di confidenza fraterna, inutilmente: mi tende la mano dall’altro emisfero della vita, sa del suo destino di memoria vivente del nostro fallimento, della nostra illusione di farcela comunque.



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