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Laddove una cosa porta ad un altra...

Da Ignominia
LADDOVE UNA COSA PORTA AD UN ALTRA...
Si parla in questo caso, di Dante, che in un modo o in un altro,  ha marcato tutta la nostra regione come un cane il suo territorio, facendo fiorire ovunque sia passato placche e memorandum che incuriosiscono i turisti meno superficiali. La traduzione di una suddetta placca richiesta da amici Olandesi che per hobby stanno mettendo insieme un libro di foto e informazioni sul Casentino, mi ha portato alla ricerca del significato del nome del Libro del Chiodo - il volume conservato all'archivio di Stato di Firenze - scoprendo che trattasi di un libro dove venivano "inchiodate" le sentenze giuridiche. Nel nome una garanzia come dicono in pubblicità

Il che mi ha fatto riflettere in merito al riferimento (voluto o dissimulato) alla crocifissione dei tempi Romani, una specie di Wishful Thinking delle genti Medioevali che magari avrebbero preferito usare l'antico metodo su certi brutti ceffi di allora, ma ritenendosi più "civili" degli antichi Romani si limitavano pertanto a condannare i colpevoli solamente al rogo. Un sentimento non tanto dissimile da quello di certi contemporanei che ritengono esista una notevole differenza tra tortura e water boarding....La cosa secondaria scoperta da questa scrittrice ignorante, è stata che la condanna di Dante non è stata per tradimento per l'aver combattuto dalla parte sbagliata in una battaglia importante -come ci è stato propinato da sempre a scuola e su placche varie- bensì per Baratteria. Confessate come me che la vostra mente frivola vi ha offerto per un istante l'immagine del sommo poeta che partecipa da mercante ai mercatini dell'antiquariato! E' plausibile che il barattare merci invece che fiorini potesse risultare offensiva alla Podestà locale dando luogo all'accusa... no?
Niente di tutto questo.
La condanna di Baratteria (corruzione di pubblico ufficiale) pare fosse un Jolly piglia tutto, un'accusa "dall'ombrello largo" che poteva essere usata per colpire coloro che non si potevano colpire altrimenti. Un po' come la condanna per evasione fiscale che fu usata per Al Capone, che non riuscivano ad inchiodare (!!) per  i molteplici omicidi. Oppure il mal tentato tentativo di incastrare Berlusconi per aver sedotto una minorenne invece che condannarlo come si deve per frodi, corruzioni e malgoverno.
Same thing!Ma non basta, si scopre anche che la sentenza -imposta perché il caro poeta preferì l'esilio al presentarsi in tribunale e finire sul rogo- lo condannava per i seguenti reati: "baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia" 

No scusa, come? Pederastia? E Beatrice? (non Federico) E Paolo e Francesca? (non Paolo e Giovanni) Che è 'sta storia?
Sta a vedere che allora come ora l'accusa di omosessualità veniva usata come arma infallibile da potersi utilizzare per raccogliere l'opinione pubblica ben pensante in un parossismo indignato necessario a permettere la persecuzione senza ritegno o difesa pubblica dei diversi, degli scomodi, di quelli "fuori", e non solo esuli come nel caso di Dante. Quindi aggiungendola a malizia (attenti o voi flirtoni) e baratteria, dolo e pratiche estortive, tutti reati mediocri se presi a se, si riesce ad irritare abbastanza giuria o giudice in modo da ottenere una condanna al rogo. 
E tutto questo suona stranamente familiare, curiosamente contemporaneo. Ma sì ecco perché! Mi pare che le accuse rivolte a Dante siano le stesse che si potrebbero rivolgere al nostro Premier, a cui la multa di 5000 fiorini farebbe un baffo ma l'esilio, per lo meno da qualsiasi carica pubblica sarebbe senz'altro raccomandabile. 
Berlusca come Dante. Who knew?
Che sia per combattere preventivamente una delle accuse che sono state rivolte al poeta che si adopera incessatamente, in modo sì volgare e pubblico con pulzelle, veline e sguincie? 
Ai posteri l'ardua sentenza. 
LADDOVE UNA COSA PORTA AD UN ALTRA...

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