Quello che sta succedendo a Lampedusa ha qualcosa di disumano. Guardando le immagini e ascoltando le voci dei residenti mi chiedo se in un era come quella di oggi sia possibile tutto ciò.
Un’isola allo stremo che segna poco più di sei mila abitanti si vede costretta ad ospitare altrettante persone per volontà di qualcuno che della Sicilia non gliene è mai importato nulla. Mi viene in mente una frase del ministro La Russa di qualche giorno fa che alla domanda come mai non li trasferite da qualche altra parte (sai com’è, in Italia ci sono altre 20 regioni) lui risponde “io capisco il disagggio dei Siciliani, ma la verità è che non li vuole nessuno” e sticazzi, mi verrebbe da dire.
L’altra sera guardando Annozero sono rimasto sconvolto nel vedere le condizioni in cui vivono gli immigrati, le risorse igieniche sono pari a zero, inutile dire che anche quelle alimentari…
Mi ha colpito la testimonianza di un ragazzo tunisino: io sono un bravo ragazzo, non sono un criminale, ho un master in psicologia, voglio solo una possibilità. Altri che inneggiavano alla libertà, arrivato qui mi sono sentito libero ha dichiarato un altro ragazzo tunisino mentre scorrevano immagini di facce portate allo stremo.
Un’altra frecciata va ai media, come telegiornali e altri mezzi che mettono la notizia in secondo piano. Solo ora si comincia a leggere qualcosa. Tutto ciò è veramente triste. Sia i residenti che gli immigrati si sentono abbandonati dal mondo, sono lì, in attesa di cosa? che qualcuno si decida ad ospitarli? In che razza di paese viviamo?!
Pensate che la seconda tendopoli la vogliono aprire in Sicilia (e dove sennò), precisamente fuori Trapani nell’ex aeroporto militari di Chinisia, a poca distanza di Birgi. Scatta così la rivolta del sindaco trapanese Girolamo Fazio che in una lettera al Presidente del Consiglio (impegnato a fare il suo show fuori il tribunale) scrive testuali parole: “Non è accettabile che il peso dell’emergenza, che deve riguardare tutto il territorio italiano, Nord compreso, e l’Unione Europea, venga scaricato esclusivamente sulla Sicilia“. Il sito individuato per l’installazione della tendopoli è del tutto privo dei requisiti minimi in termini di servizi (acqua, scarico reflui, etc) e riversare un gran numero di persone a Chinisia, in queste condizioni, potrebbe determinare, oltre che una condizione di vita disumana per gli stessi, seri problemi di salute pubblica. E alle già annunciate proteste dei cittadini della provincia di Trapani si aggiungerebbero le altrettanto legittime proteste degli extracomunitari, i quali verrebbero ‘abbandonati’ in un’area assolutamente non idonea allo scopo”.
E’ notizia di oggi che alcuni pescatori dell’isola hanno bloccato l’ingresso al porto impedendo alle motovedette di soccorrere gli immigrati, alcune donne e consiglieri di centrodestra si sono incatenati, e potrei continuare ma mi fermo qui.
Capisco la rabbia dei residenti come cerco di immaginare anche la sofferenza che provano i migranti. In questi casi è difficile prendere una posizione, forse non occorrerebbe neanche prenderla, se solo chi ci governa usasse il buon senso.