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Lascia anche la Anzaldo il TG1 di Minzo.

Da Mriitan @MassiRiitano

E’ un fuggi fuggi generale.

Lascia anche la Anzaldo il TG1 di Minzo.

mentre in molti cercano di avvicinarsi a sinistra per cercare future intese dal punto di vista politico, un’altra giornalista e volto del TG1 lascia la conduzione del telegiornale.

In una lettera resa pubblica a Repubblica, il cui destinatario era il direttore Minzolini, anche Elisa Anzaldo comunica il suo desiderio di abbandonare.

Motivazioni professionali e deontologiche alla base della scelta, per il susseguirsi di notizie non date, o date parzialmente o ad orologeria. Questa l’informazione passata da quello che era il telegiornale piu’ seguito dagli italiani.

E il tutto mentre ovviamente c’e’ una multa da pagare da parte della RAI (anche da Mediaset) per l’imparzialita’ di trattamenti data in questa campagna elettorale e per lo spazio dato al premier.

La Anzaldo non ci va leggera, indica tutte le notizie piu’ eclatanti passate sotto silenzio, o con delle iperboli per renderle il meno possibile dannose alla maggioranza, dal caso Ruby, ai manifesti brigatisti contro i giudici di Milano e il caso Lassini, la concessione delle spiagge per secoli, insomma cose interessanti che per il Direttore non erano meritevoli di attenzione per il suo pubblico.

La Anzaldo segue le orme di Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario che tempo prima avevano preso questa decisione, non essendo piu’ allineate a quella che era la direzione editoriale di Minzolini.

Ma la RAI non ha un consiglio d’amministrazione? e’ possibile che tutto vada avanti come se nulla fosse? che quest’uomo non deve rispondere a nessuno di quello che fa? o meglio non fa?

Comunque, indipendentemente da questo, rimane il fatto che le news passate a tutti coloro che non hanno altri mezzi per reperire informazioni e che basano le proprie scelte da quello che sentono, o meglio vedono passare in un Telegiornale, resta un tema centralissimo su cui riflettere.

E’ pur vero che le informazioni su internet possono essere ripetitive, troppe e ridondanti, ma meglio tante e variegate che una e sola, che poi diventa l’informazione di regime.

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