Sabato 5 marzo inaugurerà negli spazi della Galleria Poggiali e Forconi di Firenze Last New York, personale dell’artista Davide Bramante a cura di Marco Meneguzzo.
In mostra oltre venti fotografie originali e realizzate appositamente per questa mostra, con la tecnica delle doppie e più esposizioni ottenute in fase di ripresa, rigorosamente non digitali e fatte sulla stessa porzione di pellicola. I lavori di Last New York si inseriscono nel filone della produzione di Bramante dedicata alle indagini sulle città, come la stessa New York, Parigi, Zurigo, Madrid, Los Angeles, L’Avana, Berlino.
La mostra vuole essere una celebrazione dello stretto legame che unisce Bramante alla città di New York. Lo stesso titolo, Last New York, si riferisce sia alla decisione dell’artista di ritrarre la metropoli per l’ultima volta, dopo le tredici precedenti esperienze, sia all’ultimo volto che la multiforme città gli ha presentato. Il fascino di New York, infatti, è nella sua capacità di ridisegnarsi continuamente: «Time Square è la piazza del tempo: cento volte la visiti in un anno, e cento volte la trovi che si è rifatta il look» afferma Bramante. Un altro aspetto interessante di questa nuova e continua “RidesignAzione” – per usare il termine con cui la definisce l’artista – sta nel fatto che ciclicamente la città recupera zone già esistenti e le ridisegna, trasformandole in qualcosa di completamente diverso e funzionale. Dagli anni Sessanta ai primi anni Novanta, ad esempio, SOHO era il quartiere degli artisti, ma negli anni Novanta le gallerie e gli studi d’artista si sono spostati a Chelsea – in una zona prima dominata dai magazzini e adibita allo stoccaggio merci – e, al loro posto, sono sorti showroom di stilisti blasonati. Così il Lower East Side, da dormitorio di Manhattan, si è trasformato in sede privilegiata per una trentina di gallerie d’arte che lo hanno eletto a loro location per la centralità, il fascino e la vitalità.
«Prima di scegliere il titolo Last New York desideravo intitolare la mostra “Odissea Time Square” o “Odissea New York”, rifacendomi al film di Wong Kar-Way 2046, che per me è il film più bello degli ultimi dieci anni» dichiara Bramante «Il protagonista del film si trova proiettato nel 2046 per cercare una donna che tanto aveva amato: non la trova ma resta intrappolato nel futuro. Ecco, questa metafora è giusta per me, per il mio amore per New York e per tutto ciò che è avvenuto lì e che è riuscito ad imprigionarmi»
«Non è facile prendere a soggetto New York. Anzi, è una sfida» sostiene il curatore Marco Meneguzzo. «Pochi luoghi sono stati così indagati, visitati, ripresi, narrati, mitizzati, come Quella città. Eppure ci si sente irresistibilmente attratti, sino a rischiare lo stereotipo, come fa Davide Bramante. Solo che l’abilità dell’artista sta nello sfiorare lo stereotipo, senza toccarlo, senza cadervi dentro. Grattacieli, traffico, gli immancabili taxi gialli: tutto congiura in questo senso, eppure è diverso…perché? Perché Bramante gioca sull’intelligenza dei particolari, su quelle varianti quasi invisibili che distinguono il “già visto nuovo” dal “già visto stereotipato”»
FIRENZE
Last New York
Davide Bramante
Galleria Poggiali e Forconi
6 marzo – 8 maggio 2011
Via della Scala, 35/A
Project Room
Via Benedetta, 3 /rosso
50123 Firenze
orari: martedì – sabato 10 -13 / 15.30-19 domenica e lunedì chiuso
T. 055.287748 F. 055.2729406
e-mail ">
Ingresso libero