VEDI ANCHE: Latte:quello che i media non vi dicono
Nella famiglia dei mammiferi tutti i piccoli bevono il latte materno, fino all’etá dello svezzamento, durante il quale l’allattamento è interrotto per far spazio a cibi solidi. L’essere umano è stato convinto di aver bisogno del latte fino all’etá adulta, e il posto della madre viene preso da altri animali, bovini in particolare. Di recente medici e praticanti di medicina naturale stanno rivedendo la loro posizione e incolpando il latte dell’aumento dei problemi salutari in adulti e bambini. L’essere umano è l’unico animale sulla Terra che non è mai completamente svezzato, eccetto quegli animali domestici che vivono nei suoi dintorni.
Il latte di ciascuna specie è ben adattato per dare il massimo nutrimento a quella specie. Il latte crudo non pastorizzato, ad esempio, è ottimo cibo per un vitello; contiene ormoni adatti per lo sviluppo del vitello, che nei giovani esseri umani risulta in una crescita smisurata di peso e altezza, e negli adulti provoca problemi come eccessiva secrezione di muco nel tratto digestivo, eccessiva secrezione di urina, costipazione, diarrea, problemi di stomaco e del tratto gastrointestinale, nausea, flatulenze, pressione alta, edema e moltissime forme allergiche del sistema respiratorio.
Il latte materno per gli infanti
Su questo sono tutti d’accordo, il latte materno è il miglior cibo che puoi dare al tuo bambino. Il latte materno si è sviluppato nel tempo come sostanza perfetta per l’infante. La sua composizione chimica nutre e provvede nel migliore dei modi la salute e il benessere del bambino. La composizione del latte bovino differisce dal latte materno in molti riguardi.
Ad esempio, la rapida crescita corporale del vitello e del suo piccolo cervello richiede elementi nutrizionali differenti che un umano, il qual corpo cresce lentamente, vive piú a lungo e possiede il cervello piú sviluppato di tutte le specie. Il latte materno contiene lecitina e un’abbondanza dell’amminoacido taurina; sono entrambi importanti per lo sviluppo del cervello. Il latte bovino è povero di questi due elementi. Il latte umano contiene meno proteine che il latte bovino ed é piú dolce perché contiene piú carboidrati. La qualitá, il tipo e la quantitá di grassi, vitamine e minerali è anche radicalmente differente.
Le proteine differiscono, nel latte materno troviamo piú albumina, dove nel latte bovino predilige la proteina caseina, una proteina che produce molto muco ed è quasi impossibile da digerire. La caseina è usata come potente colla dall’industria di mobili e della birra. Il latte materno contiene un terzo delle proteine che si trovano nel latte bovino e ben 72g/litro di zuccheri. Lo zucchero è il nutriente chiave per la crescita del bambino, i tessuti richiedono energia facilmente accessibile. Di media un infante richiede l’1% del suo peso di materiale proteico. I due latti sono veramente differenti.
Non puó che essere enfatizzato: il latte materno è l’unico latte che dovrebbe entrare il corpo del bebé. E dovrebbe essere allattato a qualsiasi costo, specialmente nel periodo iniziale, il piú a lungo possibile. Il latte materno contiene ormoni necessari per il bambino e per la creazione di cellule immunitarie per la protezione contro infezioni, disordini intestinali e malattie respiratorie, una protezione che si estende per tutta la vita. I bambini svezzati con prodotti estranei sono molto piú suscettibili a allergie, vengono “contagiati” piú facilmente e tonsille allargate e adenoidi sono piú frequenti fra questi.
Il bambino dovrebbe essere allattato per almeno 9 mesi, fino a 2 anni o anche di piú.
Cosa fare quando la madre non ha abbastanza latte, o quando è impossibile continuare l’allattamento
Il sostituto migliore è una “seconda mamma”. Lo si è fatto per molti anni, e con la giusta intenzione. Alcuni vegani e igienisti sostengono che un’alimentazione adeguata possa essere mantenuta con sostituti vegetali come latte di soia, di mandorle o di sesamo. Peró in alcuni casi potrebbe essere necessario fare ricorso al latte di origine animale. Secondo l’igienista Dr. Alec Burton gli infanti dovrebbero alimentarsi di latte di origine animale, qualora la madre non fosse in grado di allattare personalmente, perché i bambini hanno bisogno di galattosio, uno zucchero che non esiste nel regno vegetale. In questo caso sarebbe meglio usare il latte di capra, perché meno coagulante e piú facile da digerire che il latte bovino. È inoltre un po’ piú facile trovare latte di capra non pastorizzato, da una capra che non è stata soggetta a droghe, ormoni o antibiotici.
Il latte materno puó essere migliorato o danneggiato dalla dieta della madre. Molti casi di coliche, flatulenze e costipazione nei bambini spariscono “magicamente” quando la madre smette di mangiare uova, carne o altri prodotti animali. Insalate verdi sono di grande importanza per la produzione di un latte eccellente. Si puó trovare beneficio anche nel consumo di frutta fresca succosa per la giusta idratazione (a stomaco vuoto e nella giusta combinazione!). Altri fattori che influenzano il latte materno sono: attivitá fisica, aria fresca e riposo regolare.
Il latte delle madri vegetariane è piú sicuro. Secondo studi condotti dalla EDF (Environmental Defence Fund), il latte prodotto da madri vegetariane è meno contaminato di quello delle madri che seguono una dieta convenzionale. Questo è dovuto al fattore concentrante, ossia i contaminanti ambientali tendono a concentrarsi di piú ascendendo la catena ecologica. Nat Altman nota infatti che gli olii, i grassi vegetali e le verdure contengono 1/7 dei residui chimici (pesticidi) in comparazione con la carne rossa, il pesce e il pollo; frutta e legumi circa 1/8; grani e cereali solo 1/24 dei pesticidi residui trovati nella carne. Altri test in Inghilterra dimostrano come questi residui siano in maggior concentrazione in persone che mangiano carne, meno in latto-vegetariani e al minimo in vegani.
I metodi moderni di produzione del latteIl latte bovino non solo dovrebbe essere evitato per motivi etici o per motivi fisiologici, ma anche per evitare gli eventuali inquinanti chimici presenti in esso. Da non sottovalutare lo stato fisico-salutare degli animali dal quale il latte proviene, dalla mancanza d’igiene delle stalle, dai poveri metodi di pastorizzazione e maneggiamento delle scorte, dalle droghe somministrate agli animali, inclusi ormoni e antibiotici, identificabili in pratica in tutti i prodotti caseari.
Una mucca produrrebbe in media 200 pinte di latte l’anno (circa 90 litri), quantitá che soddisfa il suo vitello nel suo primo anno di vita. Attualmente una mucca allatta il vitello per tre giorni circa (se le va bene) e si trasforma in una macchina allattatrice per uomini, viene fertilizzata una volta l’anno e puó produrre fino a 15000 pinte (circa 7000 litri) di latte all’anno. Le mucche sono super alimentate per aumentare l’innaturale produzione di latte, sono costrette a continua mungitura e ridotte schiave. Queste circostanze provocano un grande stress fisico e psicologico. Vengono somministrati cosí ormoni che non fanno altro che debilitare il corpo degli animali che quindi, ammalati, hanno bisogno di dosi massive di antibiotici. Alcune di queste sostanze sono ovviamente rintracciabili nel latte. Altri inquinanti chimici dell’ambiente sono contenuti nel latte come il DDT e lo stronzio 90 (radiazioni!). Il lattosio che si trova nel latte facilita l’assorbimento del piombo, un’altra tossina. Secondo studi recenti in un goccio di latte si trovano ormoni della crescita, grassi saturi, colesterolo, proteine allergeniche, sangue, antibiotici, batteri, virus, pus e altra bontá!
Se il latte crudo possa avere delle virtú, la pastorizzazione e la cottura del latte distruggono qualsiasi valore nutrizionale disponibile e rendono questo cibo ancora piú difficile da digerire. La proteina caseina coagula e s’indurisce, le vitamine e gli elementi minerali si rovinano e i lactobacilli (aiutanti della flora intestinale) sono distrutti.
Problemi del latte e dei suoi derivati
Il latte provoca forti reazioni su molte persone, adulti e bambini. Una sovrapproduzione di muco è messa in moto causando frequenti tonsilliti, raffreddori, bronchiti e asma. Il latte è un fattore nello sviluppo di malattie coronarie (del cuore). Ogni anno muoiono piú persone di malattie coronarie che di cancro.
La maggior parte delle persone non possiede gli enzimi lattasi e chimosina (rennina), necessari per la propria digestione del latte. Alcuni adulti che hanno consumato latte vaccino durante tutta la vita potrebbero essere ancora capaci di secernere questi enzimi e non dimostrano alcun sintomo dal consumo di latte. Questo per sé non vuol dire peró che il latte è cibo ottimale per l’uomo. Molti sono allergici al lattosio, lo zucchero del latte. È proprio per la mancanza di lattasi che siamo allergici al lattosio. La lattasi converte questo zucchero complesso in zuccheri semplici e li rende disponibili per la digestione. Questa mancanza è specialmente comune tra cinesi e giapponesi e anche in molte persone dalla pelle scura. I bambini di tutte le razze tendono ad avere questa mancanza perché l’enzima lattasi, dopo il terzo anno, dovrebbe scomparire. La sua mancanza rende la digestione del latte e dei suoi derivati, da parte del bambino, complicata. Anche la chimosina, l’enzima per la coagulazione della proteina caseina nel latte, tende a diminuire ai due anni di etá, quando al bambino spuntano tutti i denti e si sviluppa l’enzima ptialina, necessaria per la digestione dei carboidrati. Questi fenomeni indicano la fine dell’allattamento e la successiva alimentazione con cibi solidi.
Il calcio: a cosa serve? Dove si trova? Il latte apporta calcio?
Una propaganda ininterrotta, cominciata almeno trent’anni fa, ci porta a pensare che il latte contiene calcio e che senza latte ci cadrebbero i denti, le ossa si indebolirebbero e la nostra vita non sarebbe come quella della bella famigliola in TV. Il latte contiene calcio? Sí. È peró assimilabile? Questa è la vera domanda. Il calcio che si trova nel latte e nei prodotti caseari è un calcio grossolano che invece di installarsi nelle ossa, denti, capelli, unghie ecc. ci ruba del nostro calcio che è molto piú fino.
Il calcio serve per un’adeguata formazione delle ossa e della cartilagine, per la coagulazione sanguigna, per la funzione dei muscoli, per l’attivazione degli ormoni, per la formazione dei tessuti, il calcio influenza la permeabilitá dei capillari. Una mancanza di calcio puó causare mal di testa, palpitazione cardiaca, insonnia e influisce sulle funzioni nervose e sui processi mentali. Il calcio attiva numerosi enzimi e normalizza la funzione del cuore. Il calcio è essenziale per il mantenimento del delicato equilibrio di aciditá e alcalinitá.
La digestione del latte, e soprattutto dei prodotti caseari, produce ceneri acide che hanno bisogno di neutralizzazione prima di poter essere eliminate dall’organismo. Con cosa é neutralizzata quest’aciditá? Con sostanze alcaline, principalmente con il calcio. Per digerire questi prodotti il corpo deve rubare del calcio dalle proprie riserve – ossa, muscoli, organi, tessuti, capelli, unghie, denti.
Una buona dieta igienista, naturale, principalmente vegana e crudista, provvede per una generosa quantitá di calcio, piú del doppio della quantitá raccomandata, in forma migliore e piú facilmente assimilabile. Ci sono moltissimi cibi non animali che apportano calcio all’organismo e che fanno parte della dieta igienista, vegetariana, vegana, crudista, fra questi: semi di girasole, fichi secchi, pistacchi, noci brasiliane, noccioline, mandorle, broccoli, cavolo riccio e altre verdure verdi.
La vitamina D è fondamentale per l’assorbimento del calcio, cosí come il magnesio. In assenza di magnesio il calcio si ferma nei tessuti, nelle arterie, negli organi senza poter arrivare alle “parti dure”. Ci sono alimenti che invece impediscono l’assorbimento del calcio, ad esempio alimenti che contengono acido ossalico come gli spinaci, le foglioline di barbabietola, i cardi, il rabarbaro. La fibra del grano, tanto premiata per la sua azione depurativa, inibisce l’assimilazione del calcio. Una quantitá esagerata e innaturale di fibra impedisce l’abilitá del corpo di assimilazione del calcio e di altri minerali. La fibra naturale che si trova in frutta e verdura consumate intere, invece, non interferisce nell’assimilazione del calcio e degli altri minerali. In generale, foglie di un colore verde molto scuro contengono molto acido ossalico, c’è da scegliere accuratamente! L’acido ossalico combina con il calcio durante la digestione formando un elemento insolubile, chiamato ossalato di calcio. Queste foglie verdi sono meno che ideali in una buona dieta. I nostri “amici” sono quindi: insalate a foglie verdi chiare fino a medio scure come la lattuga, l’indivia scarola, l’indivia, l’insalata romana, cavolo riccio, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo. Queste verdure contengono una quantitá di ossalato di calcio insignificante.
Ci sono altre situazioni per le quali il calcio non puó essere assorbito, in mancanza ad esempio di vitamina A, D, C, magnesio, fosforo ed è probabile quindi che si abbia una carenza di calcio dovuta all’impossibilitá di assorbimento, piú che a una mancanza quantitativa di calcio.
Il latte vaccino è perfino usato come bevanda da alcuni adulti, quando in realtá è cibo vero e proprio. Nel suo stato naturale, crudo, incontaminato e non processato è un ottimo alimento per vitelli. Non puó che essere enfatizzato: non bevete latte né consumate i suoi prodotti derivati.