Laura Boldrini, 52 anni, è la nuova Presidente della Camera dei Deputati. Deputata di SEL, ex portavoce dell’Alto commissariato ONU per i Rifugiati. Ottima scelta da parte del CentroSinistra:
Nel 1989 ha cominciato la sua carriera all’ONU lavorando per quattro anni alla FAO, dove si occupava della produzione video e radio.
Dal 1993 al 1998 ha lavorato presso il Programma Alimentare Mondiale (WFP) come portavoce per l’Italia. Dal 1998 al 2012 è stata Portavoce dell’Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR) per il quale ha coordinato anche le attività di informazione in Sud-Europa. In questi anni si è in particolare occupata dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Ha svolto numerose missioni in luoghi di crisi, tra cui Ex-Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda.
Ieri mi ero chiesto come potesse il PD votare per Franceschini. Nulla contro l’ex segretario PD ma ci volevano candidature di ‘rottura’, di cambiamento. Pensavo ad una donna e così è stato anche se ho sbagliato partito, Sinistra e Libertà e non Partito Democratico.
Giuseppe Civati aveva centrato il tema ieri sera in un suo articolo:
Quello che pensa un deputato qualsiasi
Che non possiamo votare come presidenti delle due Camere i capigruppo uscenti del Pd (in un caso capogruppo da più di una legislatura).
Che non possiamo votare senza prima discutere tutti insieme, e non corrente per corrente e teatro per teatro e trattoria per trattoria.
Che non possiamo considerare il voto a Monti come un segnale di discontinuità. Anzi.
Che sull’Aventino si sono messi gli eletti del M5S, purtroppo, non Berlusconi. E che così è un po’ difficile discutere.
Che così è il Pd che deve uscirne, tenendo insieme autorevolezza e cambiamento, come dice di voler fare anche per il governo, per altro. Facendo due proposte di alto profilo, che tengano conto dei risultati elettorali e dell’aria che si respira nel Paese.