Di Virgilia Bertolotto. Lava (2014) di James Murphy, il nuovissimo cortometraggio Pixar che verrà distribuito nelle sale cinematografiche il 19 giugno 2015 insieme a Inside Out (2015) di Pete Docter, è stato visto in anteprima per Giornale Apollo alla View Conference di Torino, presentato dal Supervising Technical Director Bill Watral.
L’idea alla base di Lava è venuta in mente al regista James Murphy durante il suo viaggio di nozze alle Hawaii: innamoratosi follemente delle splendide isole
tropicali da lui visitate, ha deciso di raccontare il ciclo di vita di un vulcano. Infatti, il personaggio principale del corto è un vulcano solitario di nome Uku. La trama si è poi sviluppata nella direzione di rendere Uku in cerca dell’amore, anche se il destino e la natura sembrano mettersi contro di lui.La sfida maggiore per gli animatori è stata quella di decidere come far muovere la faccia di Uku, per far sì che potesse aprire e chiudere bocca e occhi, senza però tradire la natura statica del suo elemento principale: la roccia. Alla fine il Character Designer Greg Dykstra ha optato per la creazione di tre sezioni mobili, in corrispondenza dei due occhi e della bocca, che sono poi state modificate in ogni inquadratura. Per i movimenti sinuosi degli animali che nuotano e volano intorno al vulcano l’ispirazione è venuta dalla Hula, la famosa danza folcloristica delle Hawaii.
Lava doveva cominciare con l’immagine di un giradischi, sul quale girava un disco con la canzone del corto e attraverso il
quale la macchina da presa volava letteralmente sul viso di Uku. Date le limitazioni imposte da un set fisico, si è deciso di effettuare una panoramica che lentamente gira attorno al vulcano come se fosse sistemata su di un elicottero in avvicinamento. La canzone che si ascolta durante tutti i sette minuti di Lava, scritta dallo stesso regista, è interpretata da Kuana Torres Kahele e Napua Greig, due artisti dalla voce eccezionale, scovati da James Murphy ad un festival musicale hawaiano. Molto divertente il testo, ricco di giochi di parole che sarà difficile rendere col doppiaggio, come ad esempio quando Uku canta che è in cerca di “someone to lava”.La perfezione non esiste, ma i capolavori che ci ha regalato la Pixar nel corso degli anni sono quanto di più vicino alla perfezione si possa trovare per quanto riguarda la computer grafica e Lava non fa eccezione. Il corto è ricco di sensazionali effetti atmosferici ricreati con un’incredibile verosimiglianza, i quali non vanno però ad assorbire troppo l’attenzione dello spettatore, perché ben amalgamati alla vicenda raccontata. Se non ci fosse l’animazione antropomorfa del vulcano e degli animali a ricordarci che tutto è stato creato al computer, sarebbe facile credere che si tratta di ambienti reali.
Come ha ricordato Bill Watral durante la premiere e come ho scritto nel mio libro Dal pixel alla Pixar, “alla Pixar si decide di [...] realizzare anche cortometraggi, per continuare la ricerca, lo studio, per sviluppare il talento dei propri animatori e avere l’opportunità di sperimentare nuove possibilità.” Dalla visione di Lava si evince che stanno perseguendo questo scopo con molta dedizione.