Non parlando tailandese ed essendo pochi i tailandesi che parlano italiano, è l’inglese la lingua che comunemente uso per comunicare. Spesso nascono divertenti malintesi dovuti a quelli che sono definiti “false friends”. Poco tempo fa sono scoppiato a ridere quando all’ufficio per il rinnovo del permesso di lavoro l’ufficiale mi ha chiamato “ALIEN”. Io? Un alieno??? Solo dopo ho realizzato che alien è un sinonimo di foreigner ovvero “straniero”.
Secondo la norma “Alien Occupation Act. B.E.2521” del 1978 (riveduta a più riprese successivamente) tutte le persone non cittadine tailandesi sono considerate “alien” e, se desiderano lavorare in Thailandia hanno bisogno di un permesso di lavoro (work permit). Utili le informazioni sui work permit del sito Thai Law On Line.
E fin qui nulla di particolare. In tutti i paesi succede la stessa cosa!
Le 2 cose che risultano particolari e che potrebbero rappresentare una limitazione alla possibilità di risiedere stanzialmente qui sono la definizione di lavoro e la lunga lista dei lavori che un alieno non può svolgere.
Per la legge nominata sopra il lavoro non è solo l’attività svolta da una persona in cambio di un compenso monetario ma una qualsiasi attività fisica o intellettuale che in cambio riceve un qualsiasi beneficio, monetario o di altra natura. Molte persone arrivano qui credendo di poter insegnare in un qualche villaggio o di poter svolgere volontariato per organizzazioni umanitari in cambio di vitto e alloggio. Ebbene, anche loro secondo la legge tailandese sono dei lavoratori e pertanto devono essere in possesso di un permesso di lavoro. Chi lavora e non ha questo permesso è punibile con sanzioni che possono andare dalla semplice multa alla reclusione all’espulsione dal paese! Nei casi ritenuti più gravi la persona può essere addirittura iscritta in una lista di persone ritenute non desiderate nel paese con impossibilità di farvi ritorno per diversi anni.
Non si può neppure arrivare in Thailandia pensando di poter svolgere una qualsiasi attività! A parte il fatto che alcune delle mansioni elencate non garantirebbero il guadagno necessario alla sopravvivenza (come nel caso dell’elemosinare – non credo che l’occidentale che chiede l’elemosina per le strade di Bangkok riceverebbe molto denaro – o fare il raccoglitore di riso o avere una bancarella al mercato) ci sono tutta una serie di lavori che possono essere svolti solamente dai cittadini tailandesi. Fra questi troviamo (in ordine casuale e lista ovviamente non completa):
- Guida turistica (dubbio atroce su una 50ina d’italiani che si spacciano per tali qui! attenzione a chi offre - il seguente sito e’ CALDAMENTE SCONSIGLIATO! -visite guidate non autorizzate a 40 euro a persona)
- Lavorare in agricoltura o allevare animali (si può essere responsabili aziendali o consulenti ma non si può materialmente arare o seminare)
- Lavori di muratura, carpenteria o altri lavori di costruzione (tanto meglio visto le condizioni di sicurezza dei cantieri tailandesi) o verniciatore
- Scolpire il legno (sempre che si guadagni a realizzare delle opere contemporanee in tek)
- Fare l’autista (ovviamente ad esclusione dei piloti di voli internazionali)
- Fare il commesso (neppure le ditte italiane presenti qui hanno commessi italiani – per non parlare dei 9000 baht mensili di stipendio)
- Eseguire il taglio o la lavorazione/realizzazione di gioielli o prodotti derivanti da oro, argento o leghe di questi metalli preziosi o del bronzo (…niente aspiranti Bulgari nella Terra dei Sorrisi)
- Fare il barbiere, parrucchiere o trattamenti di bellezza (a parte i saloni super lussuosi dei megacentri commerciali qui il taglio dal barbiere costa dai 50 ai 150 baht, fatevi voi due conti!)
- Produrre bambole thailandesi (mica stamo a pettinà le bambole direbbero alcuni amici romani a tal proposito) o immagini di Buddha
- Produrre coltelli o armi da taglio, ombrelli (sia di seta che di stoffa o di carta ovviamente), calzature, cappelli e capi di abbigliamento (l’Accademia Italiana è però molto importante qui a Bangkok!)
- Lavori di intermediazione (esclusi i casi di intermediazione commerciale internazionale)
- Lavori di ingegneria civile, architettura, progettazione e direzione dei lavori (escluse figure altamente specializzate)
- Produrre pezzi d’arte ceramica o creazione di merce in ceramica (chissà la fabbrica di IKEA chi ha come proprietario..di certo un prestanome tailandese!)
- Servizi legali e consulenze (stessa situazione delle guide turistiche…)
- Fare il dattilografo o svolgere mansioni d’ufficio o di segreteria
- Elemosinare
La legge parla anche di “Lavoro Manuale” e si apre così tutta una disquisizione anche in merito a venire qui a fare il pizzaiolo (che dalle mail che ricevo sembra essere la massima aspirazione di tutti gli italiani diretti in Thailandia).
Lavoro per viaggiare….l’ideale sarebbe lavorare viaggiando senza realizzare che sto lavorando! Chiedo forse troppo?
Andrea in Thailandia
Tags: thailandia, work permit, permesso di lavoro, lavorare, lavoro,
- andreainthailandia posted this