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Lazio: acqua all'arsenico per i detenuti nelle carceri

Creato il 09 settembre 2011 da Informasalus @informasalus

acqua-tossica
Lazio: acqua all'arsenico per i detenuti nelle carceri

Il 28 ottobre scorso la Commissione Europea ha detto 'no' a qualsiasi deroga all'innalzamento dei limiti chiesti dall'Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare. Secondo l'Unione europea, cifre superiori ai 10 microgrammi di arsenico per litro possono determinare rischi per la salute dei cittadini, sino all'insorgenza del cancro.
Il provvedimento della Commissione Europea interessava in particolare 128 comuni, suddivisi in 5 regioni, nei cui acquedotti si riscontrava una concentrazione elevata di arsenico, talvolta con valori massimi di 50 microgrammi per litro mentre la legge ne permette al massimo 10.
Ad un anno dal provvedimento 7605/2010 della Commissione Europea l'emergenza arsenico preoccupa ancora migliaia di residenti nei 92 Comuni del Lazio e altri 36 nel resto della Penisola - le cui sorgenti risultano gravemente contaminate. Il problema riguarda in particolare migliaia di detenuti a rischio avvelenamento, nulla è stato fatto.
A Viterbo per l'altissima concentrazione di arsenico nell'acqua il Comune è stato costretto ad installare distributori pubblici di acqua depurata, dove si affollano gruppi di cittadini. “purtroppo – afferma  il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni - i detenuti del Mammagialla non hanno questa opportunità e sono costretti o a bere l'acqua che esce dai rubinetti o a pagare di tasca propria bottiglie di acqua minerale per bere e cucinare. Un sacrificio troppo grande per detenuti che, troppo spesso, non hanno i soldi neanche per i francobolli”.
Il problema però non riguarda soltanto il carcere Mammagialla di Viterbo. Nel Lazio sarebbero almeno cinque gli istituti di pena della regione in cui si continua a somministrare acqua vietata dall'Unione europea. Sarebbero a rischio almeno la metà dei 6.500 detenuti nel Lazio. Acque potabili con alte percentuali di arsenico verrebbero erogate tuttora negli istituti penitenziari di Latina (Casa circondariale di custodia preventiva), di Paliano (Frosinone), di Velletri (Roma) - dove il nuovo padiglione attende l’apertura la messa a punto del depuratore - e Civitavecchia.


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