C come cubista. Deliziate e deliziose future prede, questa sera ci occuperemo di un tipo di corteggiatore inconsueto, assai poco incline alle ginnastiche, alle fatiche
e alle contorsioni da idraulico. Il soggetto in questione, non ha molta voglia di lavorare dietro una scrivania, ne tanto meno desidera allevare mucche e cavalli, pulire le stalle, o stare sveglio tutta la notte per svolgere il mestiere di ostetrico e veterinario. Evita la carriera militare, non si iscrive a concorsi pubblici, non fa la raccolta differenziata, ma passa tutto il giorno ad esercitare quei quattro flaccidi muscoli che si ritrova. Ottiene pochi risultati, l’unica cosa che gli riesce bene è indossare i costumini adamitici, che gli serviranno in scena. Troppa fatica e sudore. La fiacca e la svogliatezza cronica, che invadono ogni fibra del suo corpo, lo hanno convinto a seguire un corso rapido di “Lap Dance”, per corrispondenza e via Internet. Non verrà mai promosso, quando si muove e si dimena, sembra il Gabibbo, non ha grazia e nemmeno sensualità ,è goffo ed imbranato, ma vuole ardentemente abbracciare quella pertica di metallo. In genere questo tipo di danza erotica, (Lap dance) è svolta da donne semi nude, che compiono passi di danza, a distanza ravvicinata con lo spettatore pagante e sbavante. Più precisamente, hanno il loro “didietro” a pochi centimetri dal “davanti” dello stesso. Non dimentichiamoci che ci sono limiti di “toccamenti” regolamentati dalle leggi locali ed i “palpeggiamenti allo stato brado”, che potrebbero nascere spontanei, dovuti ad uno stato di eccitazione comprensibile, sono considerati oltraggio al pudore e pertanto punibili con sanzioni pesanti. Per sanzioni, intendo che lo spettatore con “la mano morta”, dovrà infilare negli slip con il filo interdentale della ballerina, una montagnola di bigliettoni da cinquecento euro. In questo caso, per catturare la ragazza e farla propria durante il numero da circo, si capovolgono le situazioni completamente: è l’uomo, o meglio questo tentativo d’uomo, che esegue la “Pole dance”, nome corretto che sta ad indicare evoluzioni artistiche con attorcigliamenti vari pseudo perfetti, attorno ad un palo o pertica che dir si voglia. Egli, bocciato ai corsi on line, credendo di non far fatica alcuna, cerca di dimenarsi sbattendo ciglia lunghe dieci centimetri, allungate con il delineatore per occhi (alias eye liner). Vuole far cadere la donzella ai suoi piedi la sera stessa della sua esibizione, sapendo che sarà la prima e l’ultima. Quando il corteggiatore per errore, si prepara all’interno del camerino, deve ungersi con olio d’oliva extra vergine, prima spremitura a freddo, l’interno e l’esterno delle gambe, il bacino, la schiena, le braccia e le mani. Cosparso di olio da capo a piedi con l’aiuto di un inserviente, si fa spazzolare con un ramo di rosmarino, ed è pronto per la cottura alla spiedo. Questo sistema, pratico e poco costoso, gli servirà per evitare di spellarsi e scorticarsi vivo, mentre tenterà l’amplesso con il palo. Tenderà però ad esagerare nell’oliarsi e scivolerà dalla pertica, direttamente in braccio alla dama, che stupita e spaventata caccerà un urlo alla Tarzan. Egli, sudato ed oliato, la guarderà fissa negli occhi, scusandosi per averla imbrattata tutta. Brutta mossa! Maldestro tentativo di farle credere che è già innamorato cotto allo spiedo, tanto da voler rimanere in braccio a lei, tutta la serata, senza finire il numero per il quale è stato pagato. Ma la dama, non ci crede, non sente il profumo del rosmarino e giudicandolo ancora crudo, non solo, non gli mette “la paghetta”, nei boxer, ma vista la situazione, gli infila senza pietà in bocca, il ciucio di suo figlio, sentenziando che egli non è maturo per una relazione seria e durevole.
Questa è la vita, care amiche mie, buon appetito a tutti!
Fabiana.