Quest’anno non andrò al cinema a vedere il film d’animazione di Natale: Frozen non solo non mi ispira, ma mi è anche stato sconsigliato da un amico che l’ha visto e della cui opinione mi fido. Poco male! Tanto fra una manciata di giorni arriverà nelle sale Capitan Harlock! ♥♥♥ Nel frattempo, ripropongo il commento che avevo scritto l’anno scorso per un film che ho adorato e che ho rivisto ieri sera: Le 5 leggende.
Il classico film che non avevo messo in conto di vedere, non ritenendolo il mio genere: buoni sentimenti a go go, il solito cattivo, il solito ribelle alla ricerca di se stesso. I miei sono pregiudizi belli e buoni, lo so. Ma sono anche giustificati, almeno un pochino. Ad ogni modo, quando un’amica mi ha detto “Guardalo, è adorabile”, mi sono convinta a dargli una chance e… ho fatto bene!
Le impressioni ricevute dai trailer sono state in parte confermate (il solito cattivo e il solito buono che deve imparare a conoscersi). Ma tutto il resto è stata una piacevole sorpresa così, anche se si tratta del tipico film natalizio per famigliole e ragazzini, Le 5 Leggende me lo sono goduto come una mocciosa. La fanciullina che è in me è assetata di zombie e mostroni lovecraftiani, più che di fatine e buoni sentimenti, ma questa volta si è divertita proprio grazie a Babbo Natale e al Coniglietto (ehem) di Pasqua :)
Tanto di cappello a Peter Ramsey, per questo suo riuscitissimo primo film — nonostante la trama scontata.
Babbo Natale, la Fatina dei denti, il Coniglio di Pasqua e Sandman proteggono i bambini di tutto il mondo, offrendo loro non solo i doni materiali ma anche la capacità di meravigliarsi, di fantasticare, di sperare, di sognare. Li ha scelti tanto tempo fa l’Uomo nella Luna, il saggio osservatore delle vicende terrestri. Accade, però, che ora l’Uomo Nero (Pitch, da “pitch black”, buio pesto) sia deciso a scalzarli, seminando la paura nelle menti dei bambini e trasformando i loro sogni d’oro in incubi neri come la pece. Per tentare di fermarlo, l’Uomo nella Luna ha indicato alle quattro leggende l’aiuto di un quinto “guardiano”: lo scanzonato e dispettoso Jack Frost. Tuttavia Jack non si crede all’altezza del compito: i bambini nemmeno lo vedono, non hanno mai creduto in lui. Per capire davvero chi può diventare, allora, Jack deve prima capire chi è stato e risalire ai suoi ricordi d’infanzia, quando era ancora un bambino normale. [FONTE: MYmovies]
Il film è tratto da una serie di romanzi per ragazzi firmati da William Joyce. Si trova qualcosa tradotto anche in italiano, ma l’amica che mi ha consigliato il film mi ha regalato i primi tre in inglese e in eBook. GRAZIE, Giulia!
Le 5 Leggende, al di là dei punti deboli, è bello: pieno di trovate e con un ritmo abbastanza sostenuto.
Per me, anche con tutta la buona volontà, la battaglia finale contro Pitch Black cola troppo miele, ma trattandosi di un film per famiglie la conclusione è comunque giusta. E, in ogni caso, mi sono ampiamente divertita con tutto quello che viene prima — eccezion fatta per lo scontro diretto tra Pitch e Jack Frost: la fiera del cliché.
Il merito va soprattutto a North e a Calmoniglio, veri punti forti.
Babbo Natale è un pazzo, scatenato, entusiasta ed esaltato cosacco con le braccia tatuate, che guida una fuoriserie di slitta come un pilota di F1, combatte con due spadoni come un indomito cavaliere della steppa e fa poof! da un camino all’altro volteggiando in aria come una fatina, alla faccia della sua mole impressionante. E poi ride, ride, ride… Meraviglioso!
E il “Coniglietto” di Pasqua?
È alto 185cm. È armato con due boomerang! E non è per niente inoffensivo o timido. Tuttavia, riesce a essere tenero come solo i coniglietti sanno essere. Dovete vedere il film, sul serio: vale anche per quella scena lì. E per quella in cui gli Incubi di Pitch lo tirano fuori da sotto una macchina!
Non posso lasciare fuori dai punti forti di questo film gli yeti – uno, in particolare, piuttosto sfigatello – e gli elfi. Gli unici elfi che sono riuscita ad amare! Prendono le scosse provando le lucine degli alberi, leccano i biscotti dei cani, vengono usati come campanelli e quando si arrabbiano si scazzottano tra loro!
Ma anche Sandman, che è muto e si esprime creando sulla testa figure fatte di polvere magica, è tra le cose ben riuscite di questo film. Un piccoletto che è meglio non fare arrabbiare.
Dentolina, invece, è forse l’unico personaggio annacquato del quintetto; però mi ha fatto simpatia per la sua ossessione-compulsione per i denti di Jack Frost.
Punti deboli del film, come ho già scritto, sono proprio Jack e Pitch Black. Peccato soprattutto per Pitch: un Uomo Nero più grigio non s’è mai visto. Sono brutti tempi per i poveri spauracchi. Dovrebbero vendicarsi.
Infine, per concludere, un GRAZIE ai doppiatori. Anzi, grazie di cuore!
Soprattutto a: Andrea Mete, che come Jack Frost se la cava decisamente meglio di Chris Pine; Federica De Bortoli, che dà la voce a Dentolina ed è sempre strepitosa; Fabrizio Pucci, che è un Calmoniglio degno del doppiaggio meraviglioso di Hugh Jackman! Francesco Pannofino, che è un Babbo Natale che Alec Baldwin se lo sogna! E a Riccardo Niseem Onorato, un Pitch Black persino migliore di quello, già buono — imho, di Jude Law (tra l’altro, Niseem Onorato ha doppiato anche l’amato Capitano Jack Harkness in Torchwood).
Insomma, ho guardato Le 5 Leggende da scettica e… mi precipiterò a prenderlo in dvd appena uscirà.