Qualche settimana fa ci siamo occupati di Moms Demand Action for Gun Sense in America, un’associazione americana che ha prodotto una campagna promozionale contro l’uso delle armi, mettendo in evidenza le contraddizioni insite nella cultura americana.
Vi presentiamo oggi l’iniziativa promossa dalla rivista January Biannual, che ha chiesto a Sonia Rentsch, designer e stilista australiana, di realizzare una collezione di armi innocue costruite utilizzando materiale organico. Piante, fiori, foglie e legno sono stati utilizzati per formare una collezione di pistole che definire fashion può sembrare minimizzante. Il verde è il colore che domina, come simbolo insieme della vita e della natura, i petali di rosa possono sostituire il grilletto (foto in alto a destra) e un proiettile può trasformarsi in un bocciolo di rosa (foto in basso).
La Rentsch è riuscita a creare un mondo immaginario in cui le armi perdono la loro forza distruttiva e si trasformano in frutti della natura, portatori di vita, simboli della possibilità dell’uomo di redimersi in funzione dell’elemento naturale. E se le armi diventano innocue, allora, è ancora possibile che le madri d’America riescano nel loro progetto di un richiamo all’azione contro l’uso eccessivo e spropositato delle armi. Due campagne, condotte in due continenti diversi, che usano modi e approcci diversi, più choc quella americana più immaginifica quella di Sonia Rentsch, ma entrambe accomunate dalla volontà di arginare l’abuso (o, meglio, l’uso non disciplinato) delle armi.
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