Raffigurazione non accreditata delle tre sorelle
Proseguiamo le nostre due settimane dedicate alle sorelle Brontë con un post che si propone di trasmettere alcune nostre riflessioni su uno dei romanzi più grandi e più famosi della loro opera: Jane Eyre. Non ci poniamo come obiettivo parlare di questo capolavoro riguardo al suo peso letterario o all'abile descrizione sociale che vi si fa di un'epoca; sarebbe sciocco, con tutto quanto si è scritto su Jane Eyre di più alto livello rispetto alle nostre potenzialità e da persone di maggior competenza della nostra, tuffarsi nell'identificazione psicologica di ogni personaggio o nell'analisi stilistica dell'autrice capitolo-capitolo. Cercheremo di dialogare con voi in base alle personali riflessioni sull'opera in generale, che abbiamo maturato con una rilettura dopo l'altra, ma ancor più in generale, esulando dalle sorelle Brontë per un attimo, ci chiederemo con voi se i classici della letteratura meritano ancora non solo rispetto come opere storiche ma anche interesse come opere attuali. Siamo riuscite, ovviamente con uno spaventoso ritardo rispetto a tutto il resto dell’umanità, a vedere la nuova trasposizione di Jane Eyre. Prima di darvi le nostre opinioni strettamente relative al film in questione, vogliamo per un attimo interrogarci (come è stato fatto in un articolo comparso su La Repubblica del 5 Ottobre) su come queste figure femminili del passato continuino ad ispirarci e quanto ancora da loro possiamo attingere non solo in termini di spunti ed idee ma anche stile, temi, profondità di sentimenti ed insegnamenti di vita.La locandina dell'ultima trasposizione cinematografica
Le tre sorelle Brontë, Charlotte, Emily ed Anne (perché lasciare sempre nell'oblii nostri scaffali e librerie, ma quanto possiamo sentire ancora vicini a noi i loro romanzi? E ci chiediamo: per le nuove ragazze è più profittevole buttarsi su quanto attualmente di moda, come vampiri e simili, oppure vale davvero ancora la pena di leggere questi romanzi? Noi diciamo di sì, che ne vale assolutamente la pena. Seppur lontane nel tempo e nella mentalità, queste donne ed i loro personaggi possono darci ancora molto. Sono capaci di dimostrarsi attuali tanto e forse più della narrativa odierna, portandoci a riflettere ed insegnandoci che cosa significa avere un'autentica passione per la vita e per la scrittura. Le sorelle Brontë sono certamente autrici che possiamo collocare senza ombra di dubbio nel Romanticismo, ma le loro opere non servono solo a sognare “di trovare il principe azzurro” come invece sembra suggerire il significato che oggi diamo al termine "romantico".Anche se sicuramente il protagonista maschile di Jane Eyre è un uomo affascinante e ricco, qualità non secondaria nell’epoca di cui stiamo parlando, Mr Rochester è tutto meno che un principe azzurro. Non solo è molto più vecchio di Jane, scorbutico, con un passato di dubbia onestà, una moglie pazza nascosta in soffitta e una figlioletta sulla coscienza (forse neppure sua). Ricordiamoci anche che quando si sposa con Jane alla fine del romanzo, dopo averla ingannata e lasciata come una sciocca con l'abito da sposa addosso ma senza anello al dito, tra i suoi difetti ha sì cancellato la moglie pazza ma ha aggiunto il fatto di essere storpio e quasi cieco.
Charlotte Gainsborough in Jane Eyre
Ora, chi di voi sogna un principe azzurro così? Ciò che rende attuale e affascinante la storia (che sia romanzo o film), l'elemento del racconto in cui maggiormente ritroviamo noi stesse, che rimane attuale ai nostri giorni come lo era allora, è certamente il personaggio di Jane. (Anche se nell’ultima trasposizione bisogna dire che Rochester ha il suo perché …!) Jane Eyre è una ragazza senza alcuna fortuna: orfana, maltrattata, povera e bruttina. Non è una di quelle principesse Disney che sono belle, brave, dolci e hanno pure una bella voce (e non voglio aprire le strade ad una critica del modello “principessa”, diventerebbe un post troppo lungo). La sua imperfezione, la sua condizione tutt'altro che idilliaca la rende tutt’oggi vicina a noi e al nostro sentire, e la sua condotta ci insegna qualcosa sulla vita e sull'essere donna. La piccola Jane è una che non si arrende; nonostante lo sconforto possa in certi momenti avere la meglio, lei lotta con le armi che tutte noi speriamo di avere, nonostante non siamo nate ricche, belle come modelle o con un carattere adorabile: l’intelligenza, l’amore per la conoscenza e la cultura, l’orgoglio ed il rispetto di noi stesse e la consapevolezza che nonostante tutto valiamo e dobbiamo saperci in grado di affrontare il resto del mondo con dignità. Ecco perché siamo tutte un po’ Jane Eyre ed identificandoci con questo personaggio, e con almeno qualcuna delle sue disavventure e sofferenze emotive, ci immergiamo nel romanzo che parla di lei tanto profondamente da riuscire a vivere la sua vita insieme a lei. Questo ce la rende reale e dunque attualizza l'opera stessa, dandole una scintilla di eternità."Rochester and Jane Eyre" di Frederick Walker
Ci lasciamo con un'ultima consolante riflessione su Jane Eyre: dal momento che in qualche misura tutte noi abbiamo in noi qualcosa di lei, alla fine anche noi troviamo il nostro Mr Rochester: affatto perfetto, forse anche piuttosto lacunoso, ma al quale siamo legate dall’amore e dal rispetto anziché da un vincolo di dipendenza economica! (ricordiamo che nel romanzo lui perde molti dei suoi averi e lei riceve una cospicua eredità: considerate l’epoca in cui fu scritto e ditemi che il romanzo e l'autrice non sono sorprendentemente moderni!) Avendo adesso dichiarato nuovamente il nostro amore totale verso questo romanzo, dovremmo passare alla critica (speriamo costruttiva) che è più inerente al film stesso. Ma vogliamo lasciar passare un paio di giorni prima di affrontare l’argomento … vogliamo prima sapere la vostra opinione in merito a quanto abbiamo detto: i classici, sono ancora attuali? Li sentite vicini a voi? Attendiamo con ansia i vostri commenti. A prestissimo!Con affetto Alessia e Irene
COMMENTI (1)
Inviato il 18 giugno a 00:19
Penso che dovremo rassegnarci ai classici, perche la letteratura moderna non ha chance alcuna per diventare antica.