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Le canzoni dei tempi andati.

Da Nina
Oggi è il compleanno di mia mamma.Mi correggo: oggi sarebbe stato il compleanno di mia mamma, ovvero tua nonna Mary Grace, come la chiamavo io. Oggi lei avrebbe soffiato sulle candeline i suoi 66: anni tondi che a guardarli sembrano ciliegie.Avrei tanto voluto fartela conoscere, vedervi giocare insieme a nascondino, a scappa che ti prendo.Avrei tanto voluto alzare il telefono per chiamarla, la mattina, e farla in tre la nostra solita passeggiata.
Ti sarebbe piaciuta tanto, ne sono certa, che lei ci sapeva fare coi bimbi. Un giorno te la racconterò, un po' alla volta che tutta insieme lei no, non si può, perché è tanta, troppa. E tu scoprirai questa nonna che non hai conosciuto, una nonna  dai capelli così ribelli e gonfi che sembravano una criniera di leone.
Ti dirò... che lei amava il sole, ma anche la pioggia sotto l'ombrello che picchietta. Ma più di tutto lei amava correre sulla neve, lasciare le prime impronte su distese immacolate di bianco soffice.
Che portava sempre gli occhiali dalle lenti scure, per proteggere gli occhi dalla luce che le dava fastidio anche se li aveva neri come me.
Che ti avrebbe fatto scoprire la luna in una notte stellata, puntando il dito al cielo, col naso all'insù. E quella notte lì tu non l'avresti più scordata, che in quel momento esatto per te nasceva una parola nuova.
Che avrebbe sorriso di stupore come una bambina davanti a un fiore sbocciato nel suo giardino, o ai colori dell'autunno, i suoi preferiti. E avrebbe creato con te composizioni a tema con le stagioni, raccolto foglie, rametti, ghiande.
Che ti avrebbe cantato mille canzoni, quelle dei 'Tempi andati' e tu ti saresti chiesto come mai parlassero tutte d'amore. Lei, con semplicità, ti avrebbe spiegato che 'L'amore fa girare il mondo'. E a te sarebbe bastato.E poi ti avrebbe portato nella sua grande pista da ballo, il salone, per danzarle con te.
Che l'avresti vista commuoversi davanti ai film, con pudore e davanti alle premiazioni delle Olimpiadi, senza ritegno.
Che l'avresti chiamata anche tu Nonna Nutella, perché era una ghiottona e si tuffava nel barattolo col cucchiaino, davanti ai film migliori, quelli in seconda serata.
Che avresti riso al profumo invitante dei suoi dolci nel forno, pregustandone il sapore, con la gocciolina in bocca. Avresti affondato le dita e il musetto nell'impasto che lasciava sempre da leccare nella ciotola.
Che ti avrebbe fatto il verso di tutti gli animali, insegnato a contare, a chiamare i colori, a scrivere il tuo nome.
Che avrebbe risposto a tutte le tue domande, con onestà e sincerità.
Che si sarebbe sempre messa al tuo livello, senza mai pretendere da te quel che l'età non ti permette.
Che saresti andato al parco con lei, mano nella mano, ogni volta che c'era il sole.
Che ti avrebbe fatto un piccolo regalo il giorno di San Valentino e se tu le avessi chiesto 'Perchè?', lei ti avrebbe risposto con candore e innocenza: 'Perché oggi è la festa degli innamorati. Tutti'. E allora tu ti saresti sentito speciale, il più speciale dei bimbi.
Che non avrebbe mai saltato un compleanno, avrebbe atteso con ansia il natale insieme a te e ci sarebbe sempre stata una calzetta a casa sua, appesa al caminetto, ricolma di dolcetti per il giorno della befana.
E quanti tuoi pianti avrebbe consolato, con quella sua calma invidiabile e quante ninne fra le sue braccia, col naso affondato nel suo collo caldo e odoroso di Nonna Tua.
Ti direi...che ti avrebbe preparato pranzetti, sul tavolo il tuo bicchiere, il tuo piattino e la tua forchettina, quella col manico di legno. Ricotta invece del formaggino a condire la pastina e pera succosa a fettine per dessert.
Che avrebbe messo uno sgabellino per te nella doccia, per farti sedere comodo e uno sotto il lavandino, per farti arrivare a lavare le mani da solo, come un bimbo grande.
Che ti avrebbe amato sopra ogni cosa, ma senza mai opprimere, costringere, forzare o soffocare.Ti avrebbe lasciato libero di essere te stesso, felice di vederti esprimere per ciò che sei.
Che ti avrebbe aiutato a volare, perché - diceva anche a me - 'I figli sono della Vita'.
Accanto a lei ti saresti sentito sempre a casa, al posto giusto, in pace con il mondo, perché lei sapeva come fare.
E ora non c'è più amore mio, ma io te la racconterò, un po' alla volta, che tutta insieme lei no, non si può, perché è tanta, troppa. Si te la racconterò per non scordarla, perché tu possa conoscerla ogni giorno di più e viverla attraverso di me. Insieme a me.
E ora soffiamo insieme sulla candelina e sorridiamo, forte, tanto. Perché è così che lei ci vorrebbe vedere ogni giorno, per tutti i giorni della nostra vita.
E la risata più bella oggi la dedichiamo a lei, a lei che mi ha insegnato a farlo.


LE CANZONI DEI TEMPI ANDATI.


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