Magazine Diario personale

Le cartoline d'auguri

Da Gloutchov
Eccoci all'antivigilia di Natale. Avete fatto tutto ciò che ci si aspetta da voi? Controlliamo:
  • Albero di Natale;
  • Presepe;
  • Cartoline di Auguri agli amici lontani;
  • Regali di Natale...
Ecco, io vorrei soffermarmi sulle Cartoline. E' mia abitudine, sin da piccino, di spedire una cartolina d'auguri agli amici lontani. Ok, un tempo la spedivo anche a quelli vicini... non c'erano gli sms... e la telefonata era praticamente impossibile perché durante le feste i telefoni erano/sono sempre impallati dai parenti che chiamano a ogni ora del giorno per fare gli auguri e scoprire cos'è successo in un intero anno di silenzio telefonico. Insomma... a me piaceva spedire le cartoline, e inventavo anche delle filastrocche carine... tanto tempo fa...
Da qualche anno, invece, faccio sempre più fatica a spedirle. In primis perché non me ne rientra nessuna (un tempo ci addobbavo l'albero, con le cartoline che ricevevo)... e gli sms d'auguri non si possono mettere tra i vari ornamenti, soprattutto le filastrocche copia e incolla che ricevo, ogni anno, tutte uguali tra loro, e sempre uguali negl'anni... a volte senza neppure l'attenzione di correggere l'anno indicato nel testo.
Per cui faccio fatica. Da una ventina abbondante che erano, quest'anno, ne ho spedite cinque... ma qual'è l'origine delle cartoline d'auguri? Acchiappo al volo un post di Placida Signora per fare chiarezza sulla questione, ecco qui alcuni stralci del testo... poi, magari, potete leggere tutto semplicemente andando a leggere qui:
L’àugure (da “augur-auguris”) presso i Romani era colui che prediceva il futuro interpretando  sogni, volo degli uccelli, fenomeni atmosferici e così via. L’augùrio (“augurium”, presagio) è quindi la manifestazione del desiderio che si realizzi qualcosa di bello e buono per noi e per gli altri. Per questo già  nell’antica Roma, nel periodo iniziale dell’anno ci si scambiavano verbalmente augùri nella speranza di futuri momenti felici. Il primo biglietto augurale per le feste Capodanno risale al 1475 e fu scritto da uno studente tedesco a un suo insegnante; per tutto il Cinquecento studenti e professori avevano l’uso di scambiarsi goliardici auguri scritti in occasione del San Silvestro... 
...All’inizio dell’Ottocento, fra i nobili e ricchi venne la moda di spedire cartoncini preziosi incisi o litografati con opere di celebri artisti contemporanei; ma verso la metà del secolo, grazie allo sviluppo della stampa, l’invio di biglietti  per le Sante Feste divenne un fenomeno di massa La prima cartolina augurale “popolare” fu creata nel 1870 da un litografo inglese, tal John S. Day, che stampò su un’ufficiale e nuda cartolina postale da mezzo penny una cornicetta composta da vischio e agrifoglio, riportante nel centro la classica frase “Buon Natale e felice Anno Nuovo”... 
...I biglietti e le cartoline d’auguri ebbero il massimo successo nei primi anni del Novecento; grandi artisti specializzati in pubblicità come Dudovich disegnarono immagini bellissime, soprattutto raffiguranti donnine sorridenti avvolte in sciarpe e manicotti, mollemente adagiate su slitte foderate di pelliccia o intente a piroettare su piste da ghiaccio. All’estero il precursone dell’Art Nouveau Alphonse Mucha impazzava con le sue splendide femmine floreali... 
...Ma già alla fine della Prima Guerra Mondiale il biglietto raffinato e ricercato cadde in disuso; vi fu sempre un frenetico scambio, ma si era persa la qualità sia della carta che della decorazione, cadendo nella banalità. Dalla fine del Novecento però i biglietti d’auguri divennero quasi sempre un semplice “accompagnapacco”.
Voi? Li spedite gli auguri di Natale?

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