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le città viste dal basso

Creato il 09 maggio 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

il giorno dopo i risultati di queste elezioni ho voglia di scrivere cosa penso del movimento 5 stelle.
ieri una mia amica ha posto delle critiche che meritano una risposta perchè hanno una loro logica e che riguardano i contenuti – al momento tanto utopici quanto impeccabili – del movimento.
sono stato più volte sopreso da come spesso si è usato peso e misura diversa nel parlare dei partiti convenzionali, come se un movimento – non ordinario sì, ma politico nel più corretto dei suoi significati – necessitasse di un passato per poter avere diritto a partecipare al dialogo; ciò significherebbe negare la storia, ma procediamo con calma.

quando ero piccolo, la ragione per la quale da movimenti come la sinistra giovanile o l’uds mi sono spostato verso la realtà dei meetup di Beppe Grillo era già sintomo di quello che adesso è a tutti evidente a livello nazionale: la differenza fra ideologia e realtà.
si potevano benissimo condividere i grandi ideali riformisti scritti sui libri, ma essi rimanevano belle frasi che nella nostra realtà locale, non avevano ragion d’esistere. i pomeriggi passati in sezione, sono stati per me dei pomeriggi in cui negli incontri più importanti discutevamo di come trovare i soldi per preparare questo o quell’evento, di più cosa abbiamo fatto? eravamo piccoli, questo è vero, per questo avevamo bisogno di problemi più semplici della lotta di classe su cui discutere. la gerarchia di cui eravamo già vittime aveva già oppresso il nostro potenziale civico a 14 anni!
la realtà del meetup è stata per me – sebbene più breve – 10 volte più importante di ogni altra esperienza politica perchè NESSUNO era a capo del nostro movimento, ogni meetup locale era indipendente dagli altri, eravamo liberi di creare iniziative a 360 gradi riguardo qualsiasi argomento, in critica e a favore di chiunque. non a caso anche il sindaco, nonostante fossi un giovane adolescente, un paio di volte mi ha tirato le orecchie indispettito da qualche idea che nel nostro minuscolo antro stavamo organizzando.
ho scoperto – perchè con nessuno prima lo avevo approfondito – il sottovalutato problema delle morti sul lavoro, invitando a parlare una scrittrice che del tema ne aveva trattato nei suoi libri; abbiamo pulito in segno di protesta con le nostre mani le spiagge che secondo i contratti vigenti dovevano essere pulite dalle società appaltatrici; abbiamo criticato chi – putroppo – non poteva essere criticato dai miei compagni perchè faceva parte della sinistra locale, della destra locale ecc
tutto ciò per sostenere che tra il dire ed il fare ancora oggi c’è in mezzo – anche nel piccolo comune – troppa acqua. ciò mi ha fatto maturare una convinzione, la stessa che Marx più o meno 200 anni fa sosteneva: l’importanza della correlazione fra teoria e prassi, struttura e sovrastruttura.

da qui mi collego alla critica della mia amica, che biasima il movimento 5 stelle perchè privo di una ideologia vera e propria che possa fargli da spina dorsale e che non lo riduca ad un fenomeno evanescente, testimone solamente del temporaneo malcontento della gente.
è vero – amica mia – che per costruire un grande movimento popolare c’è bisogno di un sistema di idee sociali e culturali condivise; ciò però deve nascere sulla base della società contemporanea in relazione al tempo che stiamo vivendo e alle cose che ora ci stanno accadendo. io sono convinto che i movimenti che partono dal basso con dei piccoli obiettivi sono gli unici ad avere il potere di ristabilire il contatto con la realtà e non con i libri, per poter costruire una nuova ideologia che seppur raccolga l’eredità delle vecchie, ci liberi da queste ataviche che oramai necessitano un rinnovamento.

le città viste dal basso

però c’è una cosa che gradisco davvero poco e che infatti è in netto contrasto con il concetto di movimenti dal basso. questi movimenti sono ancora dipendenti – volenti o nolenti – da Beppe Grillo. è vero ha avuto il grande merito di risvegliare la coscienza sociale di tanti, di sfruttare internet come contenitore di notizie che prima era difficile reperire, di convogliare questa grande voglia di costruire qualcosa di nuovo. ma qualsiasi cosa lui dica, che sia un osservazione sulla pesca delle balene in Cina o una castroneria evitabile sulla mafia in Sicilia, è l’intero movimento a pagarne in immagine. questo è un tallone d’Achille su cui ancora in tanti battono il chiodo che non è degno di un movimento democratico come quello che si vuole costruire.


Filed under: Costume e Società, Politica, Storia Tagged: beppe grillo, ideologia, marx, movimenti dal basso, movimento 5 stelle

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