Senza voler evocare necessariamente il termine “profezia”, che suonerebbe forzato alquanto, rileviamo uno di quegli “scherzi della storia” che sembrano essere messi lì apposta per poterci speculare sopra.
In un pellicola del febbraio 1914, con protagonista Charlie Chaplin, appare, nel corso di una manifestazione pubblica, un auto per bambini (a spinta) dall’inconfondibile marchio Fiat. Esattamente 100 anni dopo, a febbraio del 2014, la Fiat cessa di esistere come entità indipendente e cambia sede e logo.
Curiosa coincidenza.
Senza dubbio casuale, ma piuttosto affascinante.
Vediamo i dettagli: il 2 febbraio 1914 Charlie Chaplin fa il suo esordio sul grande schermo con il corto “Per guadagnarsi la vita” nei panni di un aspirante giornalista in cerca di scoop. Cinque giorni dopo la metamorfosi dell’attore è completa: da Chaplin a Charlot, nella sua prima comica, “Kit Auto Races at Venice”.
In “Kid Auto Races” nasce il personaggio del vagabondo (bastone di canna flessibile, bombetta e scarpe eccessivamente grandi) ed è proprio in alcuni fotogrammi di questo corto che si nota un dettaglio sul quale torneremo.
Tra l’altro il “corto” verrà proiettato il 3 febbraio, assieme alla versione restaurata di “Febbre dell’oro”, per inaugurare il centenario chapliniano organizzato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con l’Association Chaplin e gli eredi del regista/attore.
Come dicevamo, nella pellicola “Kit Auto Races at Venice” del febbraio 1914, nasce ufficialmente la macchietta del “vagabondo” Charlot.
All’incirca dal minuto 2.17 (in poi) del film (lo trovate su Repubblica), si vede distintamente un ragazzino che indossa una maglia con il Logo Fiat.
Charlot è tra gli spettatori di una gara di auto da corsa – alla quale è associata una mini competizione di veicoli a spinta per ragazzini – e passa davanti ai piccoli piloti schierati ai lati del percorso: uno di questi se ne sta fiero accanto al suo mezzo, pomposamente battezzato “Fiat Cyclone“.
La Fiat, all’epoca, aveva già ottenuto numerosi riconoscimenti nel corso di gare ufficiali benchè, come casa automobilistica, fosse nata soltanto da quindici anni (fu fondata a Torino l’11 luglio del 1899).
A febbraio del 2014, esattamente a cento anni da quelle riprese, l’azienda torinese ha cambiato nome e nazionalità: La holding che controlla anche Chrysler si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles (FCA), avrà sede legale ad Amsterdam e chiederà di collocare il domicilio fiscale a Londra.
Non è il caso di chiamare in causa la numerologia, eppure la coincidenza è notevole e quell’ultima smorfia di Chaplin alla cinepresa, tra lo scontento e l’arrabbiato, appare beffardamente amara, pensando ai lavoratori degli stabilimenti italiani Fiat che temono per le conseguenze che potrebbe generare questo cambio epocale.
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