Ma io avevo scritto un articolo diverso tempo fa che parlava di un Fini “grimaldello” della sinistra. Mai metafora si è rivelata più profetica. Ci pensa Concita De Gregorio, ex direttora della quasi fallita Unità e ora inviata di Repubblica a confermarla. A quanto pare, secondo la giornalista radical chic, nel 2010 il Partito Democratico “tifò” per la Polverini nel Lazio perché considerata finiana. La sua vittoria avrebbe accelerato l’allontanamento di Fini dal PDL e la nascita del Terzo Polo con il quale poi il PD si sarebbe alleato e avrebbe avuto accesso alla stanza dei bottoni, senza passare per le urne elettorali. Di fatto, come riferisce la Concita, secondo gli alti papaveri del “magnifico” partito della sinistra, a mettere all’angolo il Governo Berlusconi ci avrebbe pensato la crisi economica.
E in effetti, così è stato. La vittoria della Polverini – seppure con il supporto fondamentale di Berlusconi – ottenne (insperatamente) la vittoria nel Lazio, contro la Bonino che non ebbe grande supporto dalla coalizione del centrosinistra. Di lì a qualche settimana, ci sarebbe stato poi lo strappo tra Berlusconi e Fini nel noto vertice dei papaveri del partito nel quale Fini pronunciò la storica frase “Che fai? Mi cacci?”. Dopo di allora, Fini fonda il suo partito cespuglio (FLI) e i rapporti fra i due sarebbero diventati sempre più critici, tanto che ancora oggi pare incredibile che i due avessero condiviso battaglie e alleanze per più di un decennio.
Poi è arrivata la crisi speculativa. La sinistra, e persino il Terzo Polo, complice l’informazione controllata, hanno puntualmente addossato le colpe dello spread alto al Berlusca e al Governo. Le pressioni sono diventate tali che l’ex Premier ha preferito mollare e favorire un Governo tecnico di professori-banchieri sponsorizzato dal Quirinale e sostenuto tra gli altri dal PD e dal Terzo Polo, anziché restare a Palazzo Chigi a farsi massacrare dalla stampa e dai suoi avversari.
Insomma, visto col senno di poi, pare che il giochetto alla fine sia davvero riuscito (almeno nelle sue linee generali). Oggi la democrazia è sospesa, abbiamo un Governo che non rappresenta che se stesso e altri interessi (meno che quelli degli italiani). È un governo sostenuto soprattutto da chi le elezioni nel 2008 le ha perse, e l’economia italiana va sempre peggio, anche senza Berlusconi. Ci aspetta peraltro (e senz’altro) la stangata fiscale e la crescita produttiva ed economica del nostro paese è pari a zero. Ah, ma come dicono i sinistri, ora c’è Supermario a rimettere tutto a posto. Lui sì che farà il miracolo… Beh, valutando le rivelazioni della Concita e le riunioni estive di cui si è parlato qualche tempo fa, diciamo che lo ha già compiuto…
di Martino © 2011 Il Jester