17 dicembre 2013 • Serie TV, Vetrina Cinema, Web Series
Sono stati resi noti a fine settembre i vincitori del Roma Web Fest 2013. Tra tutti i vincitori si è distinta una web serie che ha nella sua semplicità l’ingrediente principale: Le cose brutte. Ideata dalla mente di Ludovico Bessegato, già conosciuto per aver creato l’apprezzatissima Kubrick – Una Storia Porno, la serie si presenta come una sorta di prequel dell’altra creatura di Bessegato. Le cose brutte racconta gli eccessi e la vita particolare di un gruppo di coinquilini sopra le righe. La serie, che ha come protagonisti volti già visti in Kubrick, come Dario Aita e Flavio Furno, è riuscita a convincere il pubblico del Roma Web Fest 2013, aggiudicandosi il premio di Migliore web serie italiana.
Ciascun episodio dura circa 3-5 minuti ed esaspera il mondo giovanile attuale, che può ruotare attorno alle difficoltà legate a una convivenza oppure anche a piccoli aspetti, come potrebbe essere una mania del momento come quella di Ruzzle o una scommessa fuori dal comune. Le cose brutte non è una serie impegnativa che mira a conquistare chi la guarda per la complessità visiva, ma riesce a farsi apprezzare per una caratteristica che è difficile trovare di questi tempi: rendere interessante e divertente la vita di tutti i giorni. Oggi al cinema non si è lasciata sfuggire l’opportunità di fare due chiacchiere con il creatore della serie, Ludovico Bessegato, e di indagare più a fondo sul mondo de Le cose brutte.
L’INTERVISTA DI OAC ALL’IDEATORE DI LE COSE BRUTTE
Ciao Ludovico, presentiamo un po’ “Le cose brutte”. Da cosa nasce l’idea di realizzare questa web serie e qual è l’obiettivo?
L’idea nasce assieme agli attori protagonisti, miei amici e compagni di altre avventure web. Volevamo fare qualcosa di semplice, che si potesse realizzare con pochi soldi e raccontasse un certo modo di vivere sciatto di tutti noi che viviamo in condivisione. Abbiamo fatto qualche improvvisazione con l’Iphone dopo una cena. Ci ho aggiunto un po’ di stile alla Bref ed ecco le Cose Brutte.
Perché “Le cose brutte” è visto come una sorta di Prequel di Kubrick-Una storia porno e cosa porti nel cuore di quell’esperienza?
Perché essendo gli stessi interpreti di Kubrick ad un certo punto ci è sembrato naturale immaginare che fosse uno spin-off e giocare un po’ a posteriori con l’idea che fosse un po’ il Kubrick prima del porno. L’esperienza di Kubrick è stata fantastica. Peccato non sia mai diventata la serie per la tv che tutti volevamo.
Le Cose Brutte – Arancia Democratica
Avete vinto il premio Migliore Web serie italiana al Roma Web Fest 2013. Cosa vuol dire ricevere questo riconoscimento e cosa è piaciuto secondo te a chi ti ha votato?
Beh è un riconoscimento che fa piacere, specie tenendo conto del fatto che le serie “rivali” erano di grande qualità. Credo sia piaciuta la qualità della scrittura e della recitazione, che sono le cose su cui io punto di più. Le altre web serie, a parte esempi eccellenti (es. Stuck, The Pills), puntano quasi tutto sulla qualità visiva. Ma credo che poi la differenza la facciano le storie e la credibilità degli interpreti, specie se si sta parlando ad una giuria di addetti ai lavori e non al grande pubblico.
Il web offre tantissima visibilità, libertà e opportunità. Tu come vedi il mondo del web? Lo vedi come un trampolino di lancio per approdare a piccolo e grande schermo?
E’ un ottimo trampolino. Lo è stato per quasi tutti gli autori web della prima ondata. Ora indubbiamente le web serie si stanno moltiplicando ed è diventato più difficile farsi notare.
Hai già progetti per il futuro da presentarci o su cui stai lavorando?
Ho presentato al Roma Fiction Fest un’anteprima della mia prossima serie. Si chiama Il Candidato, ha per protagonista Filippo Timi e racconta, in brevi episodi, la campagna elettorale di un aspirante Premier. Presto ne sentirete parlare.