Le cose che ho colto nei giorni di relax

Mi sono concesso una seconda (breve) tranche di riposo in cui ho deciso, al contrario dell’altra volta, di disintossicarmi da quelle che sono le indiscrezioni agostane su possibili nuovi schieramenti, le elezioni, le coalizioni, la destra, la sinistra, il centro, la Cosa bianca. Ho avuto in compenso una personale agenda setting piuttosto fitta, che ho trovato molto più interessante delle priorità stabilite dai quotidiani. E che vale la pena proporre al principio dell’ennesima settimana cruciale per la salvezza dell’euro. 
1) I lavoratori della miniera della Lonmin uccisi a Marikana, in Sudafrica, durante le proteste per chiedere un salario adeguato. Una sorta di apartheid dei giorni nostri (incredibile che al mondo succedano ancora cose così);
2) La condanna a due anni di reclusione inflitta alle Pussy Riot, con il pretesto dell’offesa alla religione per avere osato criticare Putin (incredibile che al mondo succedano ancora cose così);
3) Julian Assange che non può uscire dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Assange, quello di Wikileaks che ha svelato al mondo intero i segreti di Stato e molto di più. E del quale adesso il mondo intero sa cosa ordina da mangiare (tutto questo è figlio del suo tempo, diciamo);
4) L’offerta del Manchester City alla Roma per De Rossi, che non si capisce se è arrivata oppure no e in quanto consista. Ma non scherziamo, ecco.