Le cose che restano (Photopost)

Da Silbietta @silbi_etta

Una vita fa ero una studentessa universitaria squattrinata.
Dal punto di vista economico è cambiato assai poco…
Ma nel corso degli anni ne ho vissute di cose.
Molti avvenimenti avrei voglia di dimenticarli, o magari gettarli in uno speciale contenitore per ricordi sgradevoli (esisterà la differenziata anche per  le brutte cose?).

Ma tanti di quei cassetti mi piace riaprirli per assaporare ancora certe sensazioni.
Poi, un giorno, ti capita di ritrovare una persona che, quei giorni squattrinati e sgangherati, li ha vissuti insieme a te.

E di colpo ritorni indietro nel passato, alle serate al Karaoke fatte di duetti improbabili e sangria (poca per me, che son sempre stata astemia), in giro per Roma con una macchina che miracolosamente non ci ha mai lasciato a piedi.


Ed è un po’ come se il tempo, in fondo, non fosse mai passato.
E quegli anni in cui ci siamo perse di vista recuperati in un battito d’ali.
A. mi è venuta a trovare qualche settimana fa.
Sono stati sette giorni intensi.
Fatti di risate, complicità e ricordi.
E’ stato come aprire sette piccoli scrigni magici.

No. Le parole non bastano a spiegare.
Le foto, forse, ci riescono.
E riguardandole a distanza di qualche settimana mi rendo conto che, chissenefrega dei brutti ricordi, delle lacrime, del senso di inadeguatezza, della rabbia, dei tradimenti.

Alla fine le cose vere, quelle che restano, sono i sorrisi condivisi, le serate senza una meta precisa, la voglia di libertà e di viverla tutta senza rimpianti, questa vita sgangherata che mi porto dietro da quarant’anni.


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