Una citazione che ami da Le cose sbagliate
Mi piace ripetere a memoria l’incipit: “Leggere e scrivere sono le parti periferiche del mio essere. Capacità acquisite relegate nella zona professionale della mia vita, nella speranza di riuscire, grazie ad esse, a sbarcare il lunario.” Mi aiutano a ricordare da dove vengo e cosa, in effetti, sono come persona prima che come autore.
La recensione più bella che hai ricevuto finora
Più che delle recensioni, sono sempre andato alla ricerca delle opinioni. Il modo in cui questo libro è stato presentato, in mezzo alla gente, in ambienti informali o comunque per lo più intimi, era pensato proprio per permettermi un contatto diretto e immediato con chi si era lasciato incuriosire dal mio libro. Le domande, le curiosità e perché no, anche i dubbi, dei lettori valgono molto per un autore, gli permettono una riflessione più oggettiva su quanto prodotto. Per questo, ciò che mi ha colpito di più delle cose che hanno scritto o detto in questi quattro mesi sul mio romanzo, è stata la libertà e l’empatia dimostrata verso una storia che non è codificabile in un genere precostituito.
In questo senso, ciò che ha detto di questo romanzo Caterina Franceschini, del circolo culturale AFRA di Larino che ha ospitato una presentazione di Le cose sbagliate, mi ha molto emozionato: “Leggerlo è stato come uno ‘scuci e cuci dell’anima’, scucirsi nei passi di un mestiere incantevole e silenzioso come quello del bibliotecario e ricucirsi nelle parole dei libri, come bianche lenzuola stese al vento d’estate; scucirsi nelle fredde lettere e ricucirsi nel caldo ricordo delle emozioni non dette; scucirsi nelle note, nell’eutanasia della musica e ricucirsi nel profumo soave del silenzio senza i rumori di calpestio del cuore; scucirsi nelle cose sbagliate e ricucirsi in queqli sbagli, senza considerarli strappi, da nascondere, ma come una bella etichetta che contraddistingue solo chi ha il coraggio di sbagliare; scucirsi nel respiro dei lettori e ricucirsi di infiniti punti negli occhi, nei luoghi, nelle emozioni leggere. Ecco perché amo le cose sbagliate, mi scuciono il cuore!”
Limiti e pregi del self publishing? Com’è arrivata la pubblicazione cartacea con Homeless Book?
La grande libertà che hai come autore può essere ed è un pregio di questo sistema, ma se non conosci bene certe dinamiche, anche editoriali, di costruzione tecnica e di editing, può anche essere il peggior limite perché non riesci a farti un’idea reale del lavoro che stai proponendo e dei modi giusti per farlo.
Con Homeless Book, la collaborazione per l’edizione di Le cose sbagliate è nata già con l’edizione digitale, hanno fatto un gran lavoro per la conversione in ebook, insieme ad EpubMatic, e per la grafica di copertina, curata da Alessandro Bonaccorsi. Ritengo che il nostro sia stato un proficuo modello di sperimentazione per come potrebbero funzionare le collaborazioni e i contratti tra autori e case editrici indipendenti.
Ti sei dato molto da fare per la promozione (e, concretamente, come?) o hai trovato aiuti e ispirazione negli altri, nei lettori per esempio?
Per la promozione mi sono messo in gioco personalmente, come autore, ma anche come promotore di un progetto editoriale che voleva essere decisamente diverso dal solito. Sono stato facilitato dalla rete di contatti online e offline che ho coltivato in questi anni professionalmente, soprattutto in campo bibliotecario, per poi, pian piano, ottenere nuovi sbocchi, nuove opportunità anche in ambienti dove prima non ero conosciuto in alcun modo. Credo che nella promozione non esista un modello precostituito da poter seguire, va tarato e modulato sulle specificità del caso, del libro, dell’autore.
Ritornando al titolo, Le cose sbagliate, quali sono state, nella tua vita, le cose sbagliate?
Di certo non devono esser state poche, ma allo stesso tempo, le cose sbagliate non sono mai, dal mio punto di vista, definitive, possono sempre mutare, trasformarsi, se non in cose giuste, almeno in nuove possibilità, per cui con il tempo tendono a confondersi nella mia memoria.
Quali sono le 5 cose più sbagliate di questa società?
Che il mondo non giri per il verso giusto non è una novità di questi ultimi anni, come a volte ci piace voler credere. Le disuguaglianze sociali, razziali, religiose e la persecuzione in generale sono ciò che davvero può esser definito sbagliato, senza rischiare di passare per un moralista.
E quali sono le cose sbagliate nel tuo modo di essere che gli amici o i nemici ti hanno rimproverato? (Ne bastano 2)
Nel passato, soprattutto in età giovanile, l’essere stato tendenzialmente intransigente, restio ai compromessi, che può sembrare una virtù ma che, invece, spesso rischia di essere solo un modo narcisistico per far risaltare le proprie idee.
Un altro mio limite è non riuscire a separare la mia vita privata dalla mia vita professionale e ciò rende tutto molto più complicato in alcune situazioni.
Come si rimedia agli sbagli che si fanno, secondo te?
Dandogli la giusta importanza ma senza farli diventare delle ossessioni. Di ossessioni personali, nel bene o nel male, ognuno di noi nella sua vita ne coltiva già tante.
Le prossime cose che scriverai?
Inizierò, a fine settembre, una collaborazione con Scrivo.me, il portale di pop publishing del gruppo Mondatori, per il quale scriverò e curerò una serie di articoli sul mondo delle biblioteche e sul digitale, poi, successivamente, tutto dovrebbe diventare un ebook digitale prodotto dallo stesso portale, magari per Natale. Invece, per quel che riguarda la narrativa, sto iniziando a buttare giù un po’ di idee per il prossimo romanzo, ma è ancora lunga, anzi lunghissima la strada per poter pensare ai tempi di pubblicazione. Per ora ho il titolo e posso dire che si ambienterà tra Italia e Sud America, Argentina in primo luogo.
Ma nel prossimo anno, il progetto che vorrei provare a coltivare, è quello di creare una casa editrice molto, ma molto indipendente. È il mio sogno nel cassetto per la fine del 2015.
Il blog di Le cose sbagliate è a questo link. Questo invece è il blog di Carmine Aceto.
Ornella Spagnulo