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Le cronache di un pivellino nella pancia.

Da Nina
Ciao ziette virtuali, sono Simone, oggi prendo la parola e vi racconto come stanno davevro le cose da queste parti. Il 21 maggio mamma, papà e nonna mi hanno portato a fare la Flussimetria. Non so assolutamente di che diavoleria si tratti, infatti per me è e resta solo una gran rottura di scatole. Mo ve l'ho detto.  Sono mesi che sto qua dentro zitto e buono a sorbirmi qualunque invasione, ma ora ho deciso di farmi sentire.  Perché quando è troppo è troppo. E adesso è troppo.  Ho cercato in ogni modo di far capire che non ne volevo sapere di queste cose, mi danno fastidio, non le sopporto. Ho fatto di tutto, agitando la testa ripetutamente in segno di disappunto, muovendomi come un tarantolato, sono arrivato addirittura a mettermi un braccio davanti al viso, per fargli capire che non ne potevo più. Ma niente. 
Il papà sorrideva estatico e carezzava la mamma come davanti a un'apparizione divina, la nonna faceva dei gridolini di gioia e sussultava ad ogni inquadratura e la ginecologa, perfida e sadica, insisteva a battere con quel coso sulla mia testa, sperando di farmi spostare, girare come voleva lei: e che sono un burattino? Ma io non ho rinunciato alla mia protesta pacifica. Non mi sono arreso. L'unica forse era la mamma, che intuiva qualcosa, ma tanto lo so che in lei vince sempre la gioia e l'eccitazione di vedermi: fra i due sembra lei la bambina!  Che si sappia fin da ora che io sono imperturbabile e irremovibile: facciano pure quel che vogliono attorno a me, ma se ho preso una decisione io non mi smuovo. Difatti ho tenuto duro fino alla fine e questo è il risultato.  Un profilo poco definito (si noti il mio nasino schiacciato, grazie sonda malefica!).
LE CRONACHE DI UN PIVELLINO NELLA PANCIA. Allora la dottoressa ha cambiato strategia: senza che nessuno si aspettasse niente, ha preso la sonda numero 2 e l'ha puntata dritta sulla mia faccia. E' stata una gran sorpresa per la folla che assisteva beata (leggi mamma, papà e nonna), ho sentito distinto e chiaro un 'Ohooooooooooooooooo' di meraviglia, manco fossero davanti a uno spettacolo di magia. Qui ci siamo spinti un po' oltre e senza avvisare! Mo va bene che mi intortano con la storia della finestra sulla pancia, del bisogno di vedermi per conoscermi meglio, dell'incontro d'amore e blablabla, ma l'eco 3D è davvero troppo, qui abbiamo proprio superato il limite. No dico vi piacerebbe a voi se io entrassi a spiarvi e disturbarvi mentre vi state facendo i beati fatti vostri? Siete molesti! Io me ne sto buono buono e smutandato a riposarmi, dopo tutto il lavoro che mi tocca fare 24 ore su 24 e voi mi invadete casa come e quando vi pare e piace! E pretendete pure che mi metto in posa! Mai! Piuttosto continuo con la mia protesta pacifica e questo è il secondo risultato: Braccio davanti al viso, così vi imparate, tiè!
LE CRONACHE DI UN PIVELLINO NELLA PANCIA.
LE CRONACHE DI UN PIVELLINO NELLA PANCIA.
Siete contenti? Morbosi spioni e guardoni che non siete altro! Tra l'altro a me ste foto manco mi piacciono, non mi rendono giustizia per niente, perché sono molto più bello di così io. Ecco.
A dire il vero la mamma e il papà la sera mi hanno confessato di essere rimasti un po' shokkati da queste immagini, perché non se l'aspettavano e avevano anche deciso di non fare un'eco 3d, soprattuto la mamma non le ama particolarmente perché dice che i visi dei bimbi sembrano deformati e di plastilina e le fa impressione. Ha detto qualcosa sul 'Romanticismo dell' immaginare e sognare', non so cosa sia. Ma forse la dottoressa voleva fargli un regalo. E comunque a me non me ne frega niente perché nessuno come al solito mi ha interpellato.
Si lo so che state aspettando le misure, vi ho capiti a tutti quanti io: una massa di curiosoni e ficcanaso quando si tratta di noi bambini chiusi nelle pance. Non possiamo avere nessun segreto, mentre voi ne siete pieni! Sono lungo 40 cm e peso 1kg e 730gr. O meglio pesavo perché durante questa settimana sono cresciuto, ma non ve lo dico di quanto. Sto a testa in giù, non mi sono più mosso perchè ho sentito dire che è la posizione più comoda per nascere e a me non mi va di faticare più del dovuto. E poi voglio bene a mamma e non voglio che soffre troppo. Siccome mi diverto tanto e faccio un sacco di ginnastica per prepararmi, gira che ti rigira mi sono ritrovato il cordone davanti e me lo sono arrotolato attorno al collo. Ma così per divertimento, volevo far ridere la mamma e il papà. Non hanno riso e sinceramente non capisco il perché visto che io lo trovo tanto buffo. La dottoressa ha detto a mamma di stare tranquilla perché succede e non pregiudica il parto naturale.  La mamma la sera mi ha fatto un discorsetto strano, forse la dottoressa non l'ha convinta del tutto e mi ha pregato di togliere il cordone dal collo, che non è bello e non si fa. Vedremo se mi va. Ah quasi dimenticavo, la dottoressa ha raccomandato alla mamma di bere tanta acqua perché il liquido amniotico è leggermente diminuito e lei infatti erano giorni che mi sentiva di meno e si era pure preoccupata un po'. Ma anche questo pare sia normale.  Io sono contento se me lo aumentano, perché mi piace bere e sculettare e così non è facile per niente.  Ho sentito anche qualcosa riguardo al collo dell'utero. Non so bene cosa sia, ma pare che dovrò uscire da lì. Beh la mamma ce l'ha accorciato di 1 cm e quindi deve stare attenta e affaticarsi poco. Difatti in piscina può solo fare respirazione adesso e stare al riposo il più possibile.  L'ho sentita chiaramente imprecare, ma solo io perché le leggo il pensiero.
Per ora è tutto, ma vi avviso, torno presto, perché la prossima settimana mamma va di nuovo dalla ginecologa che vuole controllare queste due cosette e già le ha promesso di riprovare con la storia del profilo e della foto alla mia faccia. Non c'è pace per me. Vediamo se quel giorno mi gira bene, ma non prometto nulla.
Ci vediamo, o meglio voi vedrete me, come sempre, mentre io, qui al buio, non so nulla di nessuno e questa non è giustizia. Come al solito voi grandi avete i privilegi e dettate le regole e noi piccoli ci dobbiamo adeguare.  Ora vi saluto che c'ho da fare, torno al mio lavoro.
Simone
LE CRONACHE DI UN PIVELLINO NELLA PANCIA.

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