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Le differenze delle quali vado fiero. Penati, Di Leva, Verdini, Cosentino, Milanese e Brancher.

Creato il 29 agosto 2011 da Slasch16

Le differenze delle quali vado fiero. Penati, Di Leva, Verdini, Cosentino, Milanese e Brancher.Ho militato nel Pci dal 1973 al 1990 con incarichi in sezione e nel Consiglio di Quartiere,2, a Sesto San Giovanni.
Conosco penati e Di Leva dal 1973, ho preso le ferie per lavorare gratuitamente nelle feste dell’Unità, ho organizzato iniziative per finanziare il Partito, cene, feste, sottoscrizioni, tesseramento.
A questo proposito, mi riferisco al tesseramento, vorrei chiarirne il funzionamento, molti che sparlano del Pci non ne conoscono la dinamica.
Il partito fissava il costo della tessera ogni anno da versare alla cassa centrale e faccio un esempio, 25.000 lire.
Facevamo il tesseramento e c’erano anziani, pensionati, vecchi militanti che davano quello che potevano, la tessera non veniva rifiutata a nessuno e la cifra non era assolutamente imposta.
C’era chi dava 5.000, chi 10.000, quello che poteva. Tanti davano molto di più 50.000, 100.000 ed oltre senza stare qui a dire quanto versavo io.
La nostra sezione era intorno ai 600 iscritti, se ricordo bene, e 600 x 25.000 fa 15.000.000 che versavamo al partito.
Se ci stavamo dentro con le tessere corpose bene, altrimenti si organizzavano feste a sottoscrizioni, la festa dell’Unità di quartiere ed altro. Eravamo talmente bravi, ed impegnati, che riuscivamo ad avanzare qualcosa per la sezione, per le nostre spese.
Potete capire con quale stato d’animo cogliamo queste notizie, se veritiere, in ogni caso pretendiamo che i nostri ex militanti rinuncino a tutti i benefici della prescrizione o che le leggi dei banditi al governo hanno messo a disposizione dei loro delinquenti, delle quali ovviamente beneficiano anche qualcuno dei nostri indagati.
Per questo chiedo che gli eventuali colpevoli abbiano il doppio della pena, per risarcire moralmente chi si è sacrificato per anni con dedizione ed onestà.
Noi non vogliamo, non volevamo, mantenere figli, incapaci, di dirigenti locali o nazionali del partito, come succede da qualche altra parte proprio da chi vuole farci la morale.
Le responsabilità sono individuali e non basta la propaganda della destra garantista con i banditi e legalista con gli avversari per inquinare il Pci prima ed il Pd adesso.
Le leggi per proteggere i banditi se le sono fatte loro ed il fatto che adesso si lamentino perchè qualcuno, contro il nostro parere, ne approfitta mi fa scompisciare dalla risate è una ulteriore conferma che le hanno fatte per proteggere il piduista bandito a capo del governo, non dimentichiamo che Berlusconi , oltre che prescritto, è rinviato a giudizio per corruzione insieme ad altri del suo governo che addirittura sono condannati in primo o in secondo grado. I nomi li conoscete tutti, tutti i giorni sono sulle prime pagine dei giornali.
Ho fatto il diffusore dell’Unità, partecipato a direttivi, congressi di quartiere e cittadini, ho conosciuto le più belle persone che la mia vita mi abbia permesso di incontrare, ho vissuto in pieno la diversità di essere militante del Partito Comunista Italiano.
La rivendico in toto ed orgogliosamente, non sono pentito per niente, anzi mi sento orfano ci quel Partito che ne Rifondazione, Pdci e compagnia bella hanno saputo riproporre.
Non saranno una decina di mele marce che mi faranno cambiare idea, eravamo e siamo diversi e lo saremo sino alla fine dei nostri giorni. Con orgoglio.
Come ho già detto il fatto che conosca personalmente due degli ultimi inquisiti dell’ex Pci ma fa star male moralmente ma non mi tocca minimamente nei miei sentimenti e nella mia morale.
Che Gasparri sparga letame mi verrebbe da dire che sparge quello che produce, mentendo sapendo di mentire con questa dichiarazione: «Bersani – ha detto – spera di farla franca come i suoi predecessori graziati dal Di Pietro magistrato che così, salvati dalla tangente Enimont i capi Pds, D’Alema, Veltroni e Fassino, si avviò verso la carriera ministeriale». Gasparri dice che «si scrive Penati e si legge Bersani» e parla di un «modello di partito» e di «intrecci antichi con finanziamenti illegali esteri e di coop rosse».
Di Pietro non ha graziato nessuno, le sentenze di condanna di Greganti ed altri sono lì a dimostrarlo.
Gasparri emula Sallusti, Belpietro e Feltri con lo scopo, solito, di coprire Berlusconi, prescritto, protetto dai lodi e nonostante ciò rinviato a giudizio.
Ma quello che mi diverte ed impressiona di più è Cicchitto, tessera P2 N° 2232 che ha avuto la faccia tosta di dichiarare quanto segue: E Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl: «Penati non è né mariuolo né criminale solitario. L’inchiesta porta alla luce un sistema di potere che viene dal Pci-Pds».
Sembrano, sono, le parole del latitante che ha preso 50 miliardi da Berlusconi, Bettino Craxi.
Le parole di Cicchitto confermano quello che vado scrivendo da anni, la P2 è al governo e per mimetizzarsi sparge fango sull’avversario, come da strategia indicata da Gelli.
Siamo diversi, sono diverso e vi prude, la vostra campagna potrà convincere il popolino non informato ma la nostra differenza rimane.
Noi vogliamo giustizia, che la magistratura faccia il suo dovere, non vogliamo proteggere nessuno se non il partito inquinato da qualche mela marcia, voi li candidate per proteggerli e ne avete il parlamento pieno.
Sono diverso e me ne vanto nei miei cassetti ci sono solo tessere del Pci e della Cgil se volete trovare quelle della P2, P3 e P4, dovete guardare nei vostri cassetti.
Cicchitto, se ha voglia di parlare, ci racconti qualcosa del sistema Bertoladro e di tutti i suoi compari.
Poi discuteremo anche di Penati e Di Leva.



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