Magazine Salute e Benessere

Le dimissioni del presidente Napolitano

Creato il 15 gennaio 2015 da Lasfinge
Le dimissioni del presidente Napolitano15/01/2015
Fino ad ieri avevamo in Italia il premier più giovane ed il presidente più anziano d'Europa, oggi abbiamo un presidente emerito da affiancare al papa emerito, passato nell'ombra lo scorso anno.
Per  il presidente, così come per il papa il ritiro, se non proprio dalla vita pubblica, dalla prima carica dei rispettivi Stati è stata motivata da problemi di salute legati all'avanzare dell'età, almeno formalmente, ma in entrambi i casi la rinuncia alla massima carica avviene in momenti e situazioni profondamente difficili e critiche.
Ratzinger ha rinunciato in età avanzata, ma anche dopo una serie di scandali che riguardavano l'affiorare dei casi di pedofilia e lo scandalo Vatileaks.
Napolitano si dimette, anch'egli in età avanzata, ma dopo il periodo più tormentato e difficile della seconda Repubblica, in parte per la crisi economica mondiale ed europea (crisi in Italia difficile da affrontare e superare soprattutto a causa di una corruzione dilagante, di cui la popolazione diviene ogni giorno più consapevole) in parte per l'emergere di alcuni lati oscuri della trattativa Stato-mafia e per  l'esacerbarsi del conflitto tra i poteri dello stato, politica e magistratura ed infine dopo essersi trovato ad arbitrare perfino tra le lotte intestine all'interno della maggiore forza politica del paese.
Ratzinger fu dileggiato dal giornale satirico tedesco Titanic, Napolitano è stato ripetutamente oggetto di frecciate, prese in giro  ed accuse sul blog di Grillo.
In questi casi non ha molta importanza che le accuse siano vere o false: soprattutto se vengono ripetute spesso e raggiungono una certa eco mediatica improntano nel pubblico un'abitudine mentale a considerare quella persona come associata a connotazioni riprovevoli e difficilmente il danno di immagine è rimediabile.
Poi c'è l'età avanzata: almeno su quella non si possono nutrire dubbi.
Secondo Wikipedia Napolitano è stato il primo presidente italiano che sia stato iscritto al partito comunista (che parola desueta: comunista) e questo spiegherebbe il rancore di Grillo ed il tuonare odierno di Berlusconi (lui si che si sente pulito e spera di riottenere agibilità politica, malgrado l'età avanzata): quello che è certo è che non è stato un compito facile quello che ha svolto Napolitano per nove anni e che la rovina alla quale i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni, da Monti in avanti, ancora non hanno potuto porre rimedio, è quella maturata nel ventennio in cui si credeva che furberie e corruzioni fossero armi vincenti (cosiddetto berlusconismo) e non sarà una figura di compromesso eletta al patto del Nazareno ad avere la  statura del Presidente della Repubblica italiana: questo significherebbe realmente la rovina.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog