Ho narrato qualche aneddoto in una tipica giornata balinese, o in la notte a Singapore, o come dovremmo imparare da i balinesi, ma l'Indonesia è molto di più.
L'indonesia è un insieme di piccolissimi puntini sul mappamondo, ma in realtà è composta da una moltitudine di isole di svariate dimensioni.
Quella in massima espansione è Bali.
Bali è nota per le sue onde e per la moltitudine di surfisti che arrivano da tutto il mondo.
Oggi è in pieno sviluppo economico, austrialiani, inglesi, russi, scelgono questa meta come posto ideale per vivere.
Bali è un'isola non troppo grande, ma neanche troppo piccola, le distanze sono perlopiù a misura di uomo, visto che il mezzo più utilizzato è lo scooter.
La capitale è Denpasar. Ma la città dove il turismo ha messo radici in pianta stabile 365 giorni l'anno è Kuta.
Kuta puoi amarla o puoi odiarla. Kuta è l'emblema del caos, del divertimento e di tutta l'ostentazione dei grandi centri commerciali, e catene di pizza Hut che si affacciano lungo la grande passeggiata sul mare. Ma al suo interno si snodano un'infinità di stradine, vicoli, che si intersicano tra di loro dando vita ad una città nella città.
Putroppo la mano dell'uomo ricco quando arriva distrugge e distrugge in massa, curandosi solo di tirare su grattacieli e reort da paura, tralasciando elementi importanti come i rifiuti, e gli scarichi. Dove ci sono tanti turisti, si nota anche il grande divario tra il ricco e il povero e dove la corruzione e prostituzione per sopravvivere sono all'ordine del giorno.
Ma Bali non è Kuta e Kuta non è la vera Bali.
In alcune zone, anch'esse divenute famose sia per i più bei reef del mondo, sia per essere stata meta del film Mangia Prega e Ama, si sono mantenute sul vero stile balinese.
La faccia vera e culturale di tutta Bali è Ubud, con le sue risaie terrazzate,i numerosi templi induisti.
Bali pur quanto abbia diverse facce, diverse realtà, ti entra dentro, perchè loro ti entrano dentro e ti fanno capire di quanto poco serve per vivere bene.