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SE LE DONNE non esistessero, bisognerebbe inventarle. Dio sa come fanno i gay a farne a meno. Se ci penso, la mia vita è marcata dalle donne. Gli uomini sono una presenza vaga e quasi sempre sgradevole. Fra le cose che ammiro di più nelle donne c’è la capacità di cambiare umore da un momento all’altro, di riprendersi in breve tempo dalle peggiori disgrazie. Ricordo la mia nonna materna, un tipo che interpretava le scene drammatiche come le eroine del cinema muto, aggrappandosi alle tende, svenendo e versando fiumi di lacrime. Copione puntualmente recitato quando le hanno annunciato la morte del figlio per un tumore ai polmoni. Poi la nonna ha adocchiato una rivista di mode, ha sorriso fra le lacrime e ha chiesto: “Come ci si veste per il lutto quest’anno?
OGGI mi è parso di rivedere la scena quando mia figlia ha ricevuto una telefonata dalla Danimarca. Le hanno annunciato che il suo ex aveva tentato di nuovo il suicidio. “Non prendertela, prima o poi ce la farà”, le ho detto, notando la sua faccia da funerale. Lei ha sorriso fra le lacrime e ha chiesto: “Come ci si veste per il lutto quest’anno?”
Dragor