Recensione a cura di Francesco Franceschini
Ci si perde nei libri. Ci si racconta, perché raccontare è in fondo l’ultima attività libera del nostro tempo. C’è chi lo fa più o meno bene, chi gira attorno al proprio ombelico e chi ha una visione più ampia delle cose. Il libro di racconti Reale Virtuale (Bertoni Editore) di Viviana Picchiarelli rientra in questa seconda categoria. Il punto di partenza è indagare il rapporto fra donne di età diverse e la rete, usata come passatempo, o per lavoro, o ancora alla ricerca paradossale di un contatto che la realtà reale non consente. Donne che si mettono in gioco, insomma, tirando le somme delle proprie vite e scoprendo che manca qualcosa: qua e là emerge un rimpianto, un amore solo accennato, un rimorso, un silenzio che avrebbe dovuto essere parola. Padri, figli, amanti, compagni di una notte o di una vita, fanno da sparring partners: sono le ragazze a scegliere cosa e chi raccontare, come e quanto svelarsi. Narrativa morbida, piena, sonora, fatta di frasi che sono il vestito perfetto dei sentimenti svelati: non c’è una parola di troppo, una similitudine zoppicante, una descrizione superflua. C’è la storia di un amore che ritrova se stesso dopo trent’anni e si dà nuove speranza di vita, ed è forse la più poetica; ce n’è un’altra in cui erotismo e passione dominano, fino alla scoperta di una malattia e alla condanna del corpo alla decadenza, ed è forse – paradossalmente – la più pudica; ce n’è una terza in cui una moglie in fase di rigurgito familiare progetta una fuga da tutti per poi doversi risvegliare nella realtà di una vacanza soffocante,ed è forse la più sconvolgente.
Non ci facciamo una bella figura, noi maschietti. Non tutti, qualcuno si salva, nei racconti di Viviana, ma di norma siamo la componente superficiale e grossolana delle vite delle nostre compagne. La constatazione di quanto questo sia vero, dovrebbe spingerci a riflettere sui nostri comportamenti, in famiglia e nella società, sul posto di lavoro e nelle fasi emozionanti del corteggiamento. Per ridare all’altra metà del cielo un motivo per stimarci e amarci profondamente al di là delle convenzioni e delle convenienze in cui siamo invischiati.
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