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Le donne nella satira

Creato il 14 marzo 2014 da Tiziana Viganò

Le donne nella satira

 "La mattina", dipinto (1744) di W Hogarth
del ciclo "Il matrimonio alla moda".
Londra, National Gallery


di Mimma Zuffi
Tre sono i principali obiettivi della satira: la politica, le donne e l'ipocrisia. Per puro divertimento ho redatto, in pochi minuti, un elenco di tutti gli argomenti che possono essere oggetto della satira, soprattutto nel XVIII secolo, ma validi ancora ai nostri giorni. Questo elenco non segue un ordine preciso, l'ho stilato così, come mi veniva alla mente. 1. la letteratura stessa 2. la politica e i politici 3. la legge e gli avvocati 4. la religione 5. il sesso 6. eccesso di mascolinità,
   e l'esatto opposto 7. i poliziotti 8. amministrazione dello stato 9. le donne
E qui mi fermo.Ora parliamo delle donne. Da quando Eva convinse Adamo a mangiare la mela, le donne sono state oggetto di satira. Chiediamoci allora perché le donne sono state così spesso prese di mira dalla satira. Fino a non molto tempo fa gli uomini erano detentori del potere, dei soldi, dell'istruzione, e così via, mentre le donne erano considerate esseri inferiori.
 Allora, perché venivano attaccate così tanto? Le ragioni sono molteplici, ed io vorrei suggerirne alcune, più o meno importanti. La prima ragione è che fino a qualche anno fa, erano gli uomini a scrivere libri, fatte salve alcune eccezioni. E se un uomo prendeva di mira un altro uomo, quest'ultimo, a sua volta, faceva della satira sul primo; ma nel prendere nel mirino della satira le donne, gli uomini erano in salvo perché le donne non pubblicavano libri. Vero è che gli uomini detenevano il potere ma, nonostante ciò, il mondo rimaneva un luogo miserevole e infelice, così si doveva gettare la colpa su qualcuno, come il Dr. Johnson (poeta e scrittore britannico, 1709-1784) disse: "Poiché la facoltà di scrivere è sempre stata principalmente d' appannaggio dell'uomo, le donne sono sempre state rimproverate di rendere il mondo povero e infelice."

Le donne nella satira

"La lettera d'amore",
dipinto (1769) di J-H.Fragonard.
New York, Metropolitan Museum

Vi è un altro fatto nei loro attacchi alle donne: la satira è spesso molto cattiva, perché quando prendono di mira altri capri espiatori, ad esempio gli ebrei, si cerca di dare una soluzione al "problema ebraico", ma le donne e i loro problemi continuano ad esistere, e tutto ciò rende la satira nei loro confronti molto pungente.  Le donne non  sono provvisorie, e non si può fare nulla contro di loro. Voglio dire che ci sono tre o quattro motivi per prendere di mira le donne: il fatto che esistano e continuino a esistere; il fatto che non suscitino un senso di ripugnanza; il fatto che qualcuno deve essere accusato, così accusiamo le donne e il fatto che gli accusatori sono generalmente uomini perché sono scrittori. In effetti queste sono delle motivazioni abbastanza superficiali. Certamente alcuni difetti tipicamente femminili sono presi di mira dalla satira in modo particolare.  Molti nutrono nei confronti delle donne uno strano mix di colpa, risentimento e anche di inferiorità. Sensazioni che spesso sono abbastanza forti per far insorgere la paura del cosiddetto "sesso debole". Forse questo sentimento nasce da quel che provavano nei confronti delle loro madri. Gli uomini hanno anche un senso di colpa per il semplice fatto che, nei secoli, hanno sfruttato le donne e le hanno obbligate ad avere ruoli, per così dire, inferiori. Alcuni uomini sono arrabbiati perché le donne esistono.  John Knocks, noto filosofo, le ha definite "il mostruoso reggimento delle donne".  Infatti egli afferma: "le donne che cercano di essere leader, di ottenere maggior potere rispetto agli uomini diventano immediatamente oggetto di satira." 
Gli uomini usano contro le donne la tecnica dell'esagerazione, il pericolo del potere nelle mani delle donne, probabilmente allo scopo di difendersi da loro. Lo scrittore Dr. Johnson (1709-1785) disse: "La Natura ha dato alle donne così tanto potere che la legge gliene ha dato solo un poco". Poiché per natura le donne sono così potenti, gli uomini hanno cercato di ridurre questo potere. Dopo tutto, è stata Eva a dare la mela a Adamo  e una delle più belle satire a questo proposito la si trova in "Paradiso Perduto" di Milton, Eva fa mangiare la mela a Adamo e una volta mangiata, Eva lo accusa di non averle saputo resistere, in tal modo la colpa dipendeva solo da lui.

Le donne nella satira

"La taverna", dipinto (1733-35), di W.Hogarth
del ciclo "La carriera del libertino"
Londra, Soane's Museum

Ora ecco  alcuni motivi per prendere di mira le donne da un punto di vista psicologico. Uno di questi è l'aspetto sessuale.  In effetti molti uomini che fanno satira sulle donne non sono sposati. E' altrettanto vero affermare che Swift prendeva di mira le donne perché non era sposato: semplicemente le detestava. È il sesso stesso - un argomento così temuto e serio per alcuni - che dobbiamo spogliarci delle nostre paure e fare una sana risata. Penso che questo sia vero, altrimenti come spieghereste il gran numero di "barzellette sporche"? La paura del sesso ha assunto molte forme diverse, quale il "mettere le corna". Qualche tempo fa lessi su un giornale questo titolo: "Il gran mestiere dell'uomo è quello di fare le corna agli altri uomini. " In effetti la satira abbonda sull'argomento "mettere le corna". E questa è la vera paura di un marito. Vogliamo fare un paio di esempi riferendoci alla letteratura del passato? Allora consideriamo la madre di Amleto e il quarto libro dei "Viaggi di Gulliver" di Swift. Secondo la tradizione cristiana, questa paura nei confronti delle donne è stata trasformata in un senso di repulsione e disgusto il quanto il sesso veniva considerato peccato. Si può portare l'esempio di due estremi femminili: quello cattivo, vale a dire colei che ha dato il via a tutti i peccati fu Eva per aver fatto all'amore,  e quello buono è Maria Vergine perché non lo fece. Gli psicologi molto spesso collegano questo timore sessuale con il fatto che, in parole semplici, provano un senso di repulsione nel pensare alla loro madre che  si abbandona a un uomo, anche se questo uomo è il loro padre, ma se si tratta di qualcun altro, come nel caso di Amleto, il tutto diventa ancor più orribile.   Tutto ciò può essere di aiuto nello spiegare la ferocia nella satira sulle donne.  Un altro motivo è la diffusione in Europa, verso la fine del Medioevo, con dei picchi di maggior intensità nel periodo elisabettiano, delle malattie veneree.  L'effetto devastante di queste malattie ne accrebbe la paura. Alcuni critici hanno anche avanzato l'ipotesi che forse l'unica spiegazione degli attacchi alle donne scritti da Swift fosse che, da giovane, avesse contratto una malattia venerea. Forse, comunque, si può addurre un altro motivo, secondo la famosa frase di Sant Agostino "inter feces et urinam nascimur" (siamo nati tra le feci e l'urina) e altri commenti del genere. Vorrei ora collegare questo con la satira sulla moda femminile, gli abiti, il trucco e così di seguito. Chi fa satira pensa che uno degli oggetti a propria disposizione è lo scoprire la falsità o i valori superficiali e le apparenze, e in tutto questo penso si possa includere la moda per scoprire e quindi mostrare la realtà. In effetti molti scrittori, già a cominciare da Shakespeare , sono riusciti a scavare l'apparenza e a farci rendere conto di dettagli fisiologici, di necessità materiali e animali e così facendo dimostrano la superficialità e la falsità di alcuni valori e apparenze umane, compresa la moda. Quindi penso che una delle ragioni per cui le donne sono prese di mira non sia solo perché sono donne, ma perché sono prese ad esempio, e la satira serve a dimostrare la vera nascosta natura dell'uomo. In tal modo rendendo le donne oggetto della satira, il satirico riconduce l'uomo al suo livello, mettendo quindi tutti sullo stesso piano. Un altro ovvio motivo per far satira sulla moda, è che può essere considerata come espressione di stupidità. E' mia opinione che sia incredibilmente sciocco che milioni di donne in tutto il mondo non prestino attenzione all'opinione dei loro compagni, ma si adeguino alla decisone di stilisti che neppure conoscono. E' un tipo di follia speciale e quindi ben soggetta alla satira.

Le donne nella satira

"Ragazza che gioca col cane, la gimbelette" 
dipinto (1770) di J-H. Fragonard

 
Forse esiste un motivo poco palese per prendere di mira la moda. Forse molti mariti temono che quando le proprie mogli passano ore alla ricerca del vestito giusto, a truccarsi e spendono un mucchio di soldi, non lo fanno per loro. Anche in questo caso, il timore può essere oggetto di satira. Se il timore è il vero motivo, allora la satira sulla moda sarà "forte" e portata all'estremo, come in un poema di Swift, dove una Ninfa giovane e bella va a letto, e l'autore descrive in dettagli tutto ciò che la fanciulla si toglie. D'altra parte quando la satira sembra semplicemente l'espressione di follia, sarà più delicata come ne The Rape of the lock (Il ricciolo rapito) di A. Pope.

Le donne nella satira

"La toeletta di Venere"
dipinto di J-H.Fragonard

Le donne nella satira

"I fortunati casi dell'altalena"
dipinto (1767)di J-H Fragonard.
 Londra, Wallace Collection


Altro argomento  spesso citato da  chi fa satira è il costo per essere alla moda, ma anche questo può essere collegato al timore delle false apparenze perché molte volte, il marito si indebita per acquistare capi costosi per la moglie in modo da sembrare ricco.
Un altro aspetto della falsa apparenza è, naturalmente, la moglie che sembra una persona di tutto rispetto, ....ma...in effetti solo "il marito non sa". Molto spesso questo tipo di satira, collegato anche al timore "delle corna" si può benissimo collegare allo stupido marito. Attenzione, però! Quando leggete questo tipo di satira, che si trova molto spesso nelle commedie, quello stupido marito è quasi sempre un arricchito, molto spesso vecchio e non solo teme di perdere la moglie, ma spesso anche le proprie ricchezze.
Quindi molto spesso la satira sulle donne è solo un pretesto per fare satira sociale.

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