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Le edicole-favelas

Creato il 10 febbraio 2011 da Riprendiamociroma
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Rimaniamo a Via Baldo degli Ubaldi, e torniamo a parlare del fenomeno delle edicole-favelas, ampiamente presente in ogni angolo di ogni quartiere di Roma. Un fenomeno che spiega bene l'indole abusiva e peracottara del romano medio. Ne avevamo parlato qualche giorno fa, in seguito alla segnalazione di un nostro lettore. In quel caso, la giornalaia si giustificò affermando che si trattava di una iniziativa dell'editore. Una scusa idiota e utilizzata dalla totalità degli esercenti pubblicizzati. La conferma ci arriva direttamente dai vigili urbani. Quando provano a multare un committente pubblicizzato su una locandina abusiva attaccata al palo, ad esempio il gestore di una discoteca che reclamizza una serata, questi dicono di non saperne niente. Che la locandina è stata attaccata da qualcuno altro. E la fanno franca. Insomma, il romano medio oltre che peracottaro ha anche una bella faccia tosta. Ma per le edicole è diverso. Già, perché in questo caso l'edicolante è direttamente responsabile di ciò che accade nello spazio antistante l'edicola e risponde di ogni affissione abusiva a lui direttamente o indirettamente riferibile. Sarà quindi bene iniziare a segnalare ai vigili ogni edicola-favelas. Noi qui ve ne mostriamo una. Nelle prime foto abbiamo immortalato la parata di cartaccia appesa a un muretto. Nelle ultime foto abbiamo immortalato cosa c'è dietro il suddetto muretto. Quintali di cartaccia vecchia accumulata quando non serve più. L'edicolante affigge abusivamente e si permette pure di insozzare. Peracottari e zozzoni. Da qualche tempo l'angolino in questione è diventato anche un ricettacolo di monnezza e rifiuti. Dal lato non coperto dalle affissioni dell'edicolante. Per la Teoria delle Finestre rotte, la monnezza richiama sempre altra monnezza. Ai romani, evidentemente, sta bene così. A noi no.

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