Le Figaro, scempi italiani in prima pagina

Creato il 13 marzo 2014 da Makinsud

Le Figaro, uno dei principali quotidiani francesi, nei giorni scorsi ha pubblicato in prima pagina un’inchiesta dal titolo “Lo Stato Italiano lascia le rovine di Pompei all’abbandono” incentrata sulla gestione dei siti archeologici italiani, partendo da Pompei fino ad elencare tutte le situazioni in Italia a rischio abbandono. “Pompei accelera la sua rovina”, scrive il quotidiano francese Le Figaro, sottolineando che “un’amministrazione impotente assiste al crollo dei tesori di una civiltà”, e concludendo che “le pesantezze della burocrazia bloccano l’attuazione di lavori urgenti”. Parole forti, pesanti come macigni, da parte del quotidiano Le Figaro che, però, rispecchiano la triste realtà della situazione a Pompei, resa ancora più evidente dopo gli ultimi crolli nei giorni scorsi.

Ma, oltre alla situazione critica di Pompei cui si dedica ampio spazio nell’articolo in prima pagina, l’inchiesta del quotidiano francese Le Figaro descrive anche molti altri siti archeologici a rischio abbandono da parte delle Istituzioni italiane e, tra questi, spunta anche quello calabrese di Sibari, in provincia di Cosenza, dove nel Gennaio 2013 il Parco Archeologico è stato invaso dall’acqua e dal fango a causa dell’esondazione del fiume Crati. A tal proposito, nonostante diversi appelli ed una raccolta fondi organizzata da parte del Quotidiano della Calabria in collaborazione con l’Università della Calabria ed un Istituto bancario, cui seguirono anche le promesse di fondi da parte del Ministero della Cultura, attualmente la situazione a Sibari è di totale immobilismo, con il rischio di perdere tutto il patrimonio dell’antica Sibari, antico centro nevralgico della Magna Grecia, recuperato con gli scavi effettuati negli anni.

Insieme al Parco Archeologico di Sibari, nell’inchiesta del quotidiano francese Le Figaro si ricorda anche la Biblioteca Girolamini a Napoli, il Palazzo Reale di Caserta e di Carditello, i templi di Agrigento, ma anche altri siti nel resto di Italia come la Biblioteca di Brera a Milano, Villa Adriana a Tivoli, la Domus Aurea a Roma, Volterra, la cittadella di Alessandria, il sito di Tuvixeddu in Sardegna.

Oltre a descrivere la cattiva gestione dei siti archeologici italiani, il quotidiano francese Le Figaro nella sua inchiesta intervista anche Claudio Strinati, ex sovrintendente del polo museale romano che, a proposito della situazione di emergenza che interessa il patrimonio artistico italiano, individua la causa della gestione inadeguata in un atavico conflitto di poteri, che porta inevitabilmente a una non assunzione di responsabilità: “in Italia c’è un’eterna confusione tra interessi pubblici e privati”. A farne le spese, però, è l’incommensurabile ricchezza, patrimonio dell’intera umanità.

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