Le idee di Marchionne non valgono solo per la Fiat

Creato il 12 dicembre 2010 da Gaetano61

La decisione di Marchionne di uscire dalla Confindustria per non dover più applicare il contratto nazionale dei metalmeccanici, riguarda solo apparentemente le relazioni industriali, mentre sarà gravida di conseguenze anche per coloro che non sono dipendenti della Fiat. Ce lo spiegano molto bene, sul quotidiano Il Foglio di ieri, Giuliano Ferrara e Paolo Mieli. Ferrara parla esplicitamente, riferendosi alle parole di Marchionne pronunciate a Detroit, di "rivoluzione" politica e sociale che "avrà ripercussioni ben oltre le relazioni sindacali in senso stretto [...]. Lo smantellamento del vecchio contrattualismo cambia struttura e assetto dei poteri in Italia".
Proseguendo nel ragionamento, Mieli afferma che "si imporranno coerenze ad alto impatto politico anche nell'istruzione, nella sanità, nell'organizzazione dei servizi di welfare, perché tutto si tiene". Ancora Mieli: "Con le nuove compagnie industriali di Marchionne cambierà un po' tutto nel circuito industria, banche, sindacati, e politica. Dove si produce potere, oggi in Italia, non si produce un corrsipondente livello di energia. Salari, consumi, liberalizzazioni, mobilità: la logica aziendalista tende e a modificare la foresta corporativa che abbiamo davanti"
Quando si afferma che trattando delle vertenze dei lavoratori si toccano questioni basilari per la democrazia nel suo complesso, si vuole dire esattamente ciò che Ferrara e Mieli hanno spiegato nella loro conversazione.
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