Usando a pretesto la candidatura alla Casa Bianca di Mike Morris (Clooney), governatore democratico nonché fervido assertore dei valori costituzionali, il film in realtà racconta i dilemmi e la trasformazione morale del suo addetto stampa Stephen Meyers (Gosling), autentico guru della comunicazione e carta vincente nei rapporti con l'elettorato.
Gli avversari politici lo sanno, lo temono e ne bramano l'uscita dai giochi, perciò ordiscono un piano che possa neutralizzarlo e soffiare a Morris l'unica pedina che potrebbe garantire il successo della sua campagna elettorale.Meyers, dotato di un talento senza pari ma privo del benché minimo cinismo abbocca, viene fatto fuori e il dramma si consuma.Alla progressiva ascesa politica di Morris si accompagna così l'inarrestabile discesa di Meyers dall'ingenua fiducia nei valori alla consapevolezza del degrado che cova sotto gli scranni delle tribune e i tappeti della Stanza Ovale.
Ma proprio quando sembra ormai stritolato dagli ingranaggi del compromesso e vittimizzato dal suo capo, il giovane Meyers comincia a realizzare che l'uomo per il quale ha lavorato e al quale ha dato voce con la forza delle sue parole, a fatti risulta essere molto diverso dall'immagine venduta ai cittadini sui manifesti e sulle spille elettorali. Ed è allora che la partita si riapre ad armi pari, con un Meyers cambiato e in grado di dettare le regole di un gioco che non esclude la vendetta, ma nemmeno i colpi bassi.
Avvalendosi del polso fermo di George Clooney, regista attento al dettaglio dietro la macchina da presa e attore efficace davanti ad essa, e del volto espressivo di un Ryan Gosling dalla recitazione sempre più affinata, le pugnalate che un tempo colpirono Cesare vengono qui rievocate simbolicamente da tradimenti altrettanto affilati. Sono coltellate che Clooney permette di restituire al mittente, in quel barlume di spirito democratico in cui nonostante tutto ancora confida, non prima tuttavia che sul palco si accasci una vittima innocente. Sin troppo innocente per poter sopravvivere ai nefasti complotti delle Idi di Marzo.
Voto 8