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Le Iene sguazzano nell’indignazione

Creato il 20 ottobre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Puntata del 19 Ottobre“Quando azzannano una preda, non la mollano più” , è lo slogan che caratterizza il terzo appuntamento con Le iene show, il programma cult di Italia1 condotto da Ilary Blasi, Luca Argentero ed Enrico Brignano. Come ogni settimana, i conduttori interagiscono con balletti, battute e sketch prima di  lanciare i servizi.  E come ogni settimana, diverse le inchieste, gli approfondimenti e i servizi realizzati dalle famose  ”iene” del programma.

E allora, entriamo nel vivo, con gli “indignados “. Le immagini dei manifestanti che sabato hanno messo a ferro e fuoco alcuni quartieri di Roma hanno fatto il giro del mondo distraendo l’attenzione sui motivi che hanno spinto decine di migliaia di persone a riunirsi nella capitale per protestare contro il sistema economico mondiale.

Le Iene Show: Enrico Lucci intervista gli Indignati 19 Ottobre 2011 (video)
Enrico Lucci raccoglie i commenti di alcuni ragazzi tra gli indignados durante il corteo, per sentire dalle loro voci i motivi concreti della manifestazione, proprio mentre una piccola minoranza iniziava la rappresaglia violenta.  La mobilitazione giovanile nasceva con l’intenzione di gridare, forte, la volontà di cambiamento, aveva lo scopo di creare una coscienza collettiva, unificatrice.  I volti dei ragazzi, che si succedono, hanno  dai 20 ai 30, e grazie al programma, hanno avuto l’opportunità di esprimersi e far sentire la loro voce. Parlano di lavoro, aspettative, di uguaglianza, desideri, parlano, esasperati perché si sentono sfruttati come “polli da allevamento”, perché non possono permettersi progetti a lungo termine e concludono amari: “L’Italia è un paese per furbi”! Triste conclusione, in bocca a coloro che dell’ entusiasmo e dell’incoscienza dovrebbero farne un motore, giovani demoralizzati e delusi, ai quali questa generazione ha rubato il futuro.

Nadia Toffa accende i riflettori sui sistemi adottati dai venditori di un’agenzia specializzata nella stipula di contratti energetici porta a porta. La Iena mostra come queste persone riescano a ottenere nuovi contratti grazie a metodi non proprio eticamente corretti e cristallini.  Metodi che non conoscono ostacoli di sorte, come la minore età di una vittima. Agenti privi di scrupoli che dicono di fare un lavoro “onesto” e che si vantano, “Io, oggi ho fatto più soldi di te, (rivolgendosi all’inviata),  ho guadagnato tantissimo, dunque”?

Giuseppe Uva
Il servizio più drammatico è stato  quello sulla morte di Giuseppe Uva, 40enne morto in circostanze sospette all’interno di una caserma dove era stato condotto per accertamenti. Secondo la ricostruzione fornita dalle forze dell’ordine, l’uomo si sarebbe reso responsabile di atti di autolesionismo, talmente violenti di richiedere l’intervento dei sanitari.

“Quella sera non avevamo bevuto, ha raccontato l’amico Alberto,  né facevamo uso di droghe. Abbiamo fatto una stronzata mettendo le transenne lungo una via e chiudendo una strada. Quando passano i carabinieri, dico che avremmo sistemato le transenne, ma mi rispondono  che non gli  importa nulla. Siamo stati malmenati e portati in caserma. Io sono stato lasciato nella sala d’attesa. Sentivo Giuseppe che si lamentava, perché lo stavano maltrattando e implorava i carabinieri di smetterla“.

Le Iene Show: la morte di Giuseppe Uva: servizio Mauro Casciari 12/10/2011
Alberto decide di chiamare il 118 informando che stanno massacrando un ragazzo in caserma”: gli operatori lo rassicurano dicendo che interverrano subito. Poi, però, il medico del 118 chiama in caserma e i carabinieri, minimizzano, “non c’è nessun bisogno di autoambulanza”,  a chiamare è stato un ubriaco. Il medico, si fida.  Sono poi  i militari a chiamare i medici e a chiedere il ricovero il T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) per Uva. Ancora qualche ora e i familiari dell’uomo saranno avvertiti del suo decesso. La sorella Lucia si reca all’obitorio e nei pochi secondi in cui è lasciata sola riesce a scattare diverse foto. Le immagini dimostrano come il corpo di Giuseppe sia martoriato. Uva perdeva ancora sangue, le lenzuola che lo avvolgevano ne erano ricoperte. L’unico indagato al momento per la morte dell’uomo è un operatore sanitario, che avrebbe somministrato un farmaco sbagliato e incompatibile con il presunto stato di ubriachezza. Alberto, l’amico di Giuseppe, non è mai stato ascoltato dai giudici.

Le Iene sguazzano nell’indignazione
Una vicenda sconvolgente, che ora, presenta un esito drammatico. Grazie alle Iene, che stanno seguendo il caso, la verità sta crudelmente emergendo. La sorella ha ricevuto l’esito delle analisi, appena concluse che denunciano, sul corpo di Giuseppe,  la  presenza di macchie di sangue, sperma, feci e urina.  L’urlo disperato della sorella, esplode. La perizia conferma la violenza, anche  nel retto. “Dieci uomini lo tenevano fermo…un uomo di 73 kg…e poi hanno detto, che si è ferito da solo, e  che era pazzo”…

Credo, non serva aggiungere altro.

 


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