Dopo aver pubblicato il testo dell’intervento pronunciato dall’Ambasciatore della Repubblica di Kazakistan, S.E. Andrian K. Yelemessov in occasione della conferenza “L’Unione Eurasiatica: sfida od opportunità per l’Europa?” tenutasi a Roma il 19 settembre scorso, presso la Camera dei Deputati, su iniziativa dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), presentiamo di seguito il testo del discorso pronunciato dal consigliere Aleksandr Zezjulin in rappresentanza dell’Ambasciata della Federazione Russa
La promozione dell’integrazione nell’area della Comunità degli Stati Indipendenti è la prima tra le priorità della politica estera russa. Russia, Bielorussia e Kazakhstan sono all’avanguardia di questo processo che rispecchia una delle maggiori tendenze dell’epoca della globalizzazione, cioè il rafforzamento di diverse forme di cooperazione regionali. Non sarebbe esagerato affermare che l’avvicinamento tra i nostri tre Paesi contribuisca alla stabilizzazione e crescita economica a livello globale. Indubbiamente l’abbattimento delle barriere e la liberalizzazione degli scambi rappresentano uno strumento efficace per contrastare gli effetti negativi della crisi economica globale.
Per noi l’integrazione nel formato della “troika” ha un valore molto concreto. Comporta considerevoli vantaggi economici e l’incremento della qualità della vita delle popolazioni dei nostri Paesi. Dal 1 luglio 2011 – la data dell’inizio di funzionamento dell’Unione Doganale e quindi della libera circolazione di merci al suo interno – l’interscambio commerciale tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan è aumentato di 40%. Altre conseguenze positive vedono la crescita dell’occupazione, la riduzione della pressione fiscale, il miglioramento del clima per gli investimenti e delle condizioni per le attività imprenditoriali. Dal 1 gennaio 2012 è entrato in vigore il pacchetto di 17 accordi
intergovernativi che creano lo Spazio Economico Comune. Nell’ambito di questa realtà ci siamo impegnati per il prossimo futuro ad assicurare un unico mercato dei servizi e del lavoro nonché la libera circolazione dei capitali. Quanto alla prospettiva strategica, abbiamo posto l’obiettivo di creare entro il 1 gennaio 2015 l’Unione Economica Eurasiatica che prevede un livello di integrazione ancora più avanzato. Uno dei passi chiave in tale direzione è stata l’istituzione di una struttura sovranazionale. Infatti dal 1 febbraio scorso è stato avviato il lavoro della Commissione Economica Eurasiatica.È evidente che la creazione di tale mercato comune che conta 170 milioni di consumatori non può che rappresentare una opportunità da non perdere per i nostri partner vicini, tra cui in primo luogo i Paesi europei. L’adesione della Russia alla WTO e l’adeguamento alle sue regole non solo della legislazione russa ma del quadro normativo dell’intera Unione Doganale potrebbe avere un effetto moltiplicatore in termini dell’accesso al mercato e della creazione del clima favorevole per gli investimenti. Ovviamente non può trattarsi d’una strada a senso unico. Aspettiamo dall’Unione Europea un atteggiamento altrettanto aperto e costruttivo. Mosca, Minsk ed Astana hanno già delegato alcuni poteri nazionali alla Commissione Eurasiatica, in particolare nei settori della regolamentazione doganale tariffaria e non tariffaria, dell’amministrazione doganale, della definizione dei regimi commerciali con i Paesi terzi. In quest’ottica la Commissione dovrà partecipare ai negoziati dei singoli Paesi dell’Unione Doganale con i loro partner esterni, compresa l’Unione Europea. Ovviamente ciò non significa che, ad esempio per la Russia, i suoi contatti con l’UE vedranno perdere la loro importanza. Oppure che la collaborazione dovrebbe svilupparsi soprattutto lungo il filone Unione Europea-Unione Eurasiatica. Certamente il dialogo Russia-UE rimarrà intenso e consistente. Non soltanto sulle questioni politiche ma anche su quelle economico-commerciali. Semplicemente i nostri interlocutori dovranno prendere in considerazione il progressivo andamento dell’integrazione eurasiatica.
Siamo convinti che per i nostri partner che fanno parte dell’Unione Europea questa situazione non dovrebbe generare né problemi né sorprese. In effetti nel corso di negoziati bilaterali con i Paesi terzi gli stessi Paesi europei non possono non tener conto dei margini delineati dalla loro appartenenza all’Unione Europea e delle posizioni della Commissione Europea. Nel costruire i comuni assetti eurasiatici ci ispiriamo molto all’esempio e alle buone prassi dell’integrazione europea. Per il momento i temi sui quali la Russia non può dialogare con la Commissione Europea da sola, senza la partecipazione della Commissione Eurasiatica, sono i seguenti: interscambio commerciale, semplificazione e cooperazione doganale, barriere tecniche per il commercio, misure sanitarie e fitosanitarie. Contiamo sulla comprensione da parte europea. I segnali incoraggianti non mancano. A quanto ci risulta, l’Unione Europea non ha avanzato obiezioni contro l’adesione dei componenti della Commissione Eurasiatica alla delegazione russa, durante le trattative sul Nuovo accordo di cooperazione Russia-UE, in qualità di osservatori e con il diritto di partecipare alle discussioni. Riteniamo altresì opportuno instaurare un dialogo tecnico permanente al livello di esperti di ambedue le Commissioni. Tali consultazioni renderebbero più trasparente il processo dell’integrazione eurasiatica eliminando eventuali pregiudizi e favorendo la reciproca fiducia.
Apprezziamo l’approccio costruttivo dei nostri partner italiani. Abbiamo intenzione di intensificare il lavoro congiunto volto a rafforzare i rapporti Russia-UE, di cui sappiamo l’Italia essere uno dei più attivi sostenitori, cercando di valorizzare insieme le opportunità che ci offre il processo d’integrazione eurasiatica. Questo tema è già entrato a far parte dell’agenda comune dei nostri Ministeri degli esteri.
Tornando alla domanda posta nel titolo dell’odierna conferenza – se l’Unione Eurasiatica sia una sfida o un’opportunità per l’Europa – vorrei proporre la seguente risposta. L’integrazione nell’ambito dell’Unione Doganale e dello Spazio Economico Comune crea enormi opportunità sia ai suoi membri sia ai nostri partner europei. Saper cogliere queste opportunità è una vera sfida comune per tutti noi.