LE LAMENTAZIONI DEI PRIVILEGIATI
Una giornalista di Rainews24 gli ha chiesto il motivo di questa “lamentazione” dal momento che si tratta ancora di una cifra ragguardevole rispetto al misero salario di un operaio.
Per tutta risposta lui ha detto che la politica deve essere pagata come si deve, perché la persona che la esercita, vale molto viene esposta a grossi pericoli.
«Quali pericoli», ha chiesto ancora la giornalista. «Quelli di essere esposto al pubblico ludibrio» è stata la risposta.
Vorrei aggiungere che l’odio ed il rancore verso i politici in carica e verso i politicanti in genere è stato suscitato proprio dal loro comportamento. Si sono sopravvalutati concedendosi emolumenti al di sopra del Presidente Usa. Come se governare questo paese, come fa Scilipoti in parlamento o come fa Cattaneo nel ristretto ambito regionale, sia tanto gravoso da meritare una ricompensa favolosa.
Probabilmente è proprio questo l’insegnamento e la regola dei ciellini: la politica è un’arte che va pagata più di tutti in questo paese. Ma non mi addentro nella polemica perchè, confesso, le teorie di Don Giussani non mi interessano.
Non tutti sono ciellini, si intende, ma questi ragionamenti, cattolici, cilellini o no, sono comuni a tutti coloro che sono scesi in politica o per difendere i propri patrimoni (vedi Berlusconi), o per far parte del mondo dei ricchi (vedi Fiorito), o per eccesso di autostima (vedi Formigoni).
La politica, ossia l’arte del possibile, è diventata per questi personaggi l’arte del denaro e dell’arricchimento personale, del benefici senza limiti, delle vacanze gratis, delle case a propria insaputa e così via.
Il Cattaneo, quando è diventato un assessore regionale, si è visto pagare la bellezza di 12.000 (netti) euro al mese con tutti gli altri privilegi di contorno, auto blu e vitalizio ad vitam compreso. Ha pensato di aver raggiunto un lavoro a tempo indeterminato e di aver trovato l’oro sotto la sabbia, con poca fatica. Probabilmente ha acceso anche grossi mutui per comprarsi ville, suv, barchette ed atri amenicoli del genere, che ora con “soli” 8.000 forse non riesce a mantenere o comunque a realizzare del tutto. Potrebbe essere costretto a rinunciare alla villa.
In ogni modo a chi gli chiede conto del suo esatto stipendio, Cattaneo spiega che «ora guadagno circa 8mila euro per 12 mensilità. Non è poco, ma è distante dai 14mila di cui si favoleggia». L’assessore comunque ha anche altre attività, tutte legate al suo ruolo politico: è infatti anche consigliere della Sea e membro del Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde Spa. Già, 8.000 euro al mese sono pochi e quindi bisogna arrotondare con altri lavori o incarichi fumogeni, ma remunerativi, perché la vita è troppo cara e i soldi non bastano mai.
Sono le parole che rivelano, in tutta la loro gravità, il vero motivo della scesa in campo politico e sono sempre le parole che dimostrano il disprezzo per i soldi della comunità, in quanto quei soldi che pretendono di avere per diritto, perché sono investiti di una carica politica, secondo loro “pericolosa”, sono sempre soldi nostri.
E se finalmente viene deciso che sono troppi, si diano un taglio anche loro, alla loro arroganza e alla loro pretesa di essere al di sopra di tutti. Si ricordino che sono al servizio del bene comune e che il bene comune, lo dice la parola deve essere di tutti, non di pochi “eletti” o “nominati”.
Il servizio vero verso la comunità, non comporta privilegi, ma un compenso che consenta di vivere senza arricchirsi e soprattutto l’umiltà del servizio, e non l’arroganza del potere.