Capitano giorni dismessi, un garage abbandonato, un bosco pieno di rovi, le scarpe lise, un abito sgualcito. Quando a me succede, non corro, non rido, non urlo: sto.
Sto seduta, in piedi, quasi mai supina, sto. Calmo il respiro, raddrizzo i piedi, abbasso le spalle e osservo. Muta, con il cuore disposto ad esistere.
E così facendo, nello straordinario del vivere, accadono sempre delle piccole sorprese.
Anna Rita Cacciatore è apparsa in una sera d’ottobre, scovata con il margine destro dell’occhio appena socchiuso.

il prima (100×100)
Ho subito sentito quel sentire che avviene quando le cose combaciano, per uno strano giro del cuore.
Disteso lo sguardo, aperto gli occhi, ho incontrato il colore.

il silenzio (acrilico) 40×80
Dapprima, una sensazione curiosa

Stato primordiale 60×120
Via via l’incamminarsi m’è parso l’unico destino, se di viaggio della mente e di sogno volevo fare.

E’ stato come capire che non ci sono sbagli nell’universo e che siamo noi, esseri umani gli unici a concorrere nel renderlo errato, con le nostre angosce, paura, odio e cattiverie.
Anna Rita, così m’è parso, ha ritrovato l’armonia.

Il distacco (100×70)
Che non significa non conoscere il dolore e l’affanno, ma accettarlo.

Sentirlo vivo, forte e potente e superarlo.
Con la bellezza, con la natura, il sogno, l’amore, la pace, la serenità, la sincerità.

novembre (80×100)
Vivere è dischiudersi alla vita stessa.

l’attesa 60×80
Anna Rita Cacciatore ( qui il suo contatto Facebook e qui il suo sito , nata a Gallipoli, ama dipingere la vita e il suo fluire.

Io ho amato visitarla nella quiete di una tempesta, nel silenzio di un confuso divenire, ed è stato rasserenante.
Questo l’arte può.
Chiara