Spero che non ci siano anche i ragni, perché se le ragnatele le posso tollerare, soprattutto se sono rosa e imperlate graziosamente di rugiada come queste, quei cosi zampettosi no!
Anche se non è assolutamente colpa loro se il blog è rimasto inattivo per tutto questo tempo.
Ma oggi si riaprono i battenti e si ritorna con la rubrica dei libri del mese, che oltretutto non ha visto la luce in quel di Maggio, per diversi motivi.
Come al solito, il post è in collaborazione con LA is My Dream , e potete leggere le sue letture QUI.
TRAMA (da Amazon):
"1913. Le sorelle Marsh - Vivian e Nellie - sono rimaste sole nella loro grande casa, immersa nell'atmosfera vagamente magica della campagna del Suffolk, dove Jane Austen aveva ambientato i suoi romanzi cent'anni prima. Ma a differenza delle protagoniste di ""Orgoglio e pregiudizio"", le Marsh hanno fatto voto di castità: nessun uomo avrebbe turbato il perfetto equilibrio delle loro vite e loro sarebbero state semplicemente le donne del fiume. Tuttavia niente può restare immutato accanto all'acqua che scorre: e così, durante un'inondazione, un affascinante forestiero arriva a sconvolgere la quiete della loro dimora, risveglia emozioni inconfessabili e cambia il corso del loro destino. 1939. La diciottenne Birdie, che sogna di diventare una cantante famosa, rimane incinta, senza un marito. Si rivolge allora alla madre Nellie che decide di far adottare la bambina alla sua nascita, per evitare lo scandalo. Birdie non si rassegnerà mai alla perdita della figlia e, venticinque anni dopo, deciderà di cercarla. Scoprendo così che le sorelle Marsh hanno ben altro da nascondere che un peccato di gioventù. Tre generazioni di donne scorrono insieme all'acqua del fiume - spettatore e malizioso complice della loro vita, custode dei loro segreti - in questo romanzo dalle atmosfere intriganti. Amanda Hodgkinson ama e fa amare le sue donne, fragili e invincibili eroine del vivere quotidiano."
Il primo libro che ho letto a Giugno, me lo ha fatto notare un'amica (grazie Fra' eh!), era in promozione su Amazon - gratis - e la trama mi ha subito ispirata. Le recensioni erano tutte positive ed alcune proprio entusiaste, inoltre parlava di donne e l'assonanza del titolo con le ben più famose sorelle March mi ha fatto ben sperare. Purtroppo come si suol dire " chi di speranza vive, disperato muore" e tale detto calza proprio a pennello a questa lettura mediocre.
A mio parere, gli elementi per un buon libro non mancavano: personaggi interessanti e ben caratterizzati da subito, ambientazioni suggestive, collocazione temporale abbastanza chiara e ben descritta ed un buon intreccio della trama. Peccato che nel corso della lettura diventi tutto troppo ripetitivo, scontato e noioso. Non ho trovato nulla delle suggestive campagne del Suffolk austiniane, ma anzi spesso le descrizioni mi riportavano alla mente le campagne delle novelle di Verga, che di "magico" hanno ben poco e che nel contesto di questo romanzo ci stanno come i cavoli a merenda.
Inizialmente le protagoniste sembrano donne determinate, indipendenti, con un carattere forte, ma alla fine si rivelano abbastanza sciocche e facilmente manipolabili, tanto che nessuna mi ha lasciato una buona sensazione dopo la lettura.
Il prezzo fissato dall'autrice per questo libro è di 9,99€, roba da WTF?! Il fatto è che non lo consiglierei nemmeno se fosse ancora gratis.
Prima di procedere con il secondo e ultimo libro letto il mese scorso, voglio parlarvi di un'altra mia passione, le fanfictions. E se non sapete cosa sia una fanfiction, beh... vergognatevi!!! U.U
Scherzi a parte, i miei due siti preferiti sono EFP e Fanfiction.net, che ho scoperto grazie ad una carissima amica, Silvia. Per colpa merito suo, ho conosciuto tantissime altre fanwriters, che ad un certo punto hanno sentito il bisogno ed il dovere aggiungerei io, considerato il loro talento, di uscire dai confini di EFP e confrontarsi con il grande pubblico.
La prima volta che ho letto Mirya è stato amore a prima lettura. Sempre grazie a Silvia, mi sono perdutamente infatuata della coppia Draco/Hermione , che inizialmente mi sembrava un'eresia, come probabilmente sembrerà un'eresia a gran parte dei lettori di Harry Potter. Silvia, la mia amica, scriveva una storia su EFP, una storia dolcissima e talmente verosimile che le sono diventate quasi un'ossessione e ne cercavo e leggevo in continuazione, fino ad approdare a Succo di zucca.
Era domenica, ero allettata con l'influenza e cominciai a leggere la storia combattuta tra il voler lasciare il mio esaltato commento ad ogni capitolo ed il voler andare avanti per sapere come sarebbe finita.
Se non volete innamorarvi perdutamente di Draco e guardare all'intera saga con occhi diversi, allora non leggete questa FF. Se invece siete curiose e di mente aperta, come lo sono stata io, allora scorderete o accantonerete anche solo per un attimo gli ultimi due libri della Rowling e questa ff diventerà una delle vostre storie preferite evah.
E' proprio di Mirya il libro con cui ho concluso, degnamente, il mese di Giugno:
Chiara vive di carta. Insegna, studia e legge di tutto. Sui libri e coi libri è cresciuta, i libri sono stati la sua famiglia e i suoi migliori amici e dai libri ha appreso l'amore: l'amore per le pagine ma anche per gli uomini che in quelle pagine vivono.
Leonardo entra nella sua vita per seguirla nel Dottorato di ricerca, ed è un uomo concentrato sulla realtà di carne: per lui il distacco dalle parole scritte è vitale e non accetta l'approccio passionale di Chiara. Ma è stato davvero un caso, a portarlo da lei, o c'è una trama anche dietro al loro incontro?
Tra un canto di Dante e una canzone degli ABBA si combatte la guerra tra la carne e la carta, una guerra che non ha vincitori né perdenti e che forse non ha nemmeno schieramenti.
Avete presente una bella canzone? Lo so, riesco sempre a mettere in mezzo la musica, ma è l'unico paragone con cui riesco a spiegare le forti emozioni.
Una canzone è bella quando vi è il connubio perfetto tra note, ritmo e parole. Quando il significato ti fa rabbrividire ed il ritmo ti fa fremere. Quando non vedi l'ora che finisca per farla ricominciare d'accapo e poi vorresti non finisse più.
Così è per me " Di carne e di carta ", letta diverse volte come fanfiction e riletto FINALMENTE come romanzo.
Le parole che Mirya usa sono come un mosaico perfetto. Nessuna è messa lì a caso. Ogni elemento ha una sua importanza e tra di loro si incastrano perfettamente in un risultato semplicemente fantastico.
I personaggi della sua storia, Chiara e Leonardo, ma anche Alessandra e Angelo, Ivano e Paula, Luisa e Renato, sono talmente ben caratterizzati che sembra di conoscerli da sempre. E non posso non nominare Sivieri, uno degli alunni di Chiara che ti strappa immediatamente un sorriso e ti fa scendere anche una lacrima.
L'intreccio di citazioni dantesche e ritornelli degli rendono il tutto ancora più piacevole e ricercato, perché non sono mai messi a caso, ma incastonati nella narrazione, brillanti come pietre preziose.
Un libro che vorrei L'idea della copertina è fantastica ( di carta, che vorrei poter stringere tra le mani, che vorrei sfogliare e annusare, immaginando di sentire il profumo di Leonardo, il profumo del plumcake di Chiara, che mangerei togliendo i canditi anch'io, di essere avvolta dalla nebbia di Ferrara, ascoltando le meravigliose canzoni degli ABBA. Vorrei poter sottolineare tutti i passaggi che mi hanno strappato un brivido, un sospiro, un grugnito e una lacrima. E lo so che finirei per sottolineare tutto il libro.
anche se per me Leonardo è e rimarrà sempre quell'altro) ed un'idea del genere non poteva che venire da lei, che con le parole compie delle vere e proprie magie.
In attesa di vederlo in prima linea sugli espositori delle librerie, ringrazio Mirya per averlo pubblicato e, soprattutto, per averlo scritto.
Questo è uno dei tantissimi passaggi che più mi piacciono:
[...] Hai descritto l'ipotesi di venire a letto con me come un prurito da toglierti, come se la considerassi una zecca molesta da schiacciare con un po' di sesso... - si interruppe, colta da un'improvvisa illuminazione - Oddio, è così che mi vedi, vero? Un fastidio da eliminare. Tu mi detesti e sei disgustato dal fatto che il tuo corpo mi desidera, perciò non vedi l'ora di liberarti da questo desiderio una volta per tutte. Come se fosse un motivo di vergogna, come se io fossi un motivo di vergogna...
Leonardo non replicò, limitandosi ad abbassare lo sguardo e a stringere i pugni, e la certezza di avere ragione colpì Chiara come uno schiaffo. Era per questo, che sembrava sempre soffrire in sua presenza. Lei gli faceva schifo. E il fatto che la volesse fisicamente gli faceva ancora più schifo.
- Sai, forse ti dovrei ringraziare - concluse amara, voltandogli le spalle - Mi sono sempre chiesta cosa avrei fatto io, se nella vita vera avessi incontrato uno di quegli stronzi che fanno tanto sognare nelle storie, e che fanno capitolare la protagonista con la loro bellezza. Ora lo so. Per mia fortuna, ora so che sono in grado di incontrare lo stronzo più bello del mondo e di mandarlo a 'fanculo.
E voi? Che avete letto questo mese?