Magazine Bellezza
Si tratta per lo più di letture abbastanza brevi, decisamente carine e spensierate alcune, meno altre.
Mettetevi comodi e cominciamo, nella speranza che 'sto mese la lingua cover non si metta in mezzo!
- Il colore della neve di Jodi Picoult
TRAMA (da Amazon)
In un villaggio in Alaska, Daniel Stone è l'unico bambino bianco tra la popolazione eschimese, e la sua vita è un inferno in quanto "diverso". Per reazione, Daniel ruba, beve, rapina, imbroglia, fa di tutto per uscire da un isolamento sociale e geografico. Ma Daniel coltiva anche il suo talento artistico e si innamora. Allora getta via tutta la sua rabbia e si reinventa come marito e padre modello. Quindici anni più tardi, è un affermato artista di fumetti, che conduce una vita felice con la moglie e una figlia, Trixie. Tutto va a meraviglia, finché Trixie non viene stuprata e Daniel piomba di nuovo, impotente e furioso, in un inferno dal quale deve risalire per salvare se stesso, la sua famiglia e il loro futuro.
Il primo libro della Picoult che ho letto è stato "La custode di mia sorella" a cui è seguito "Diciannove Minuti", che però non ho terminato, probabilmente perché non era il momento giusto per leggerlo, e prima o poi avrà la sua seconda occasione.
Un pregio della Picoult è, a mio parere, quello di riuscire a raccontare in maniera molto verosimile e competente il mondo degli adolescenti, sia nei suoi aspetti più frivoli sia in quelli più tragici e dolorosi. Un'altra sua caratteristica, per quel "poco" che ho letto, è quella di trattare l'argomento nella maniera più dettagliata possibile, soprattutto se tale argomento è di tipo medico-scientifico, ed è una cosa che apprezzo molto. Troppo spesso, leggendo alcuni romanzi, mi è capitato di sgranare gli occhi di fronte ad incongruenze inaccettabili, ma ciò non è capitato con i due romanzi di questa autrice, anche se, per "Il colore della neve", questo ha significato capire con larghissimo anticipo chi fosse il colpevole.
(eeeh, il DNA mitocondriale non ha segreti per me!)
Punto di forza della narrazione è la presenza di più punti di vista, che se da un lato chiariscono lo svolgersi dei fatti e le relazioni tra i personaggi, dall'altro rimescolano continuamente le carte portando il lettore ad un continuo cambiamento di opinione sugli stessi.
Ne "Il colore della neve" non ci sono buoni o cattivi in senso assoluto e la differenza tra vittima e carnefice è una linea talmente sottile da risultare spesso invisibile. Questo mi ha portata a non provare empatia nei confronti di nessuno dei personaggi e se spesso ciò per me è un difetto, in questo caso mi ha permesso di leggere e "valutare" in maniera obiettiva lo svolgersi dei fatti..
VOTO: 4/5
- Il club dei ricordi perduti di Ann Hood
TRAMA (da Amazon):
Senza nessuno cui dedicarle, le parole sono vuote e inutili. Come vuota e inutile è ormai la vita di Mary Baxter, una brillante giornalista che ha visto il filo della sua esistenza spezzarsi un maledetto giorno di primavera. Tuttavia, con un matrimonio sull'orlo del fallimento e un lavoro che ha perso ogni significato, Mary sorprende per prima se stessa quando decide di seguire l'unico consiglio che le ha dato la madre per superare il dolore: iscriversi a un corso di lavoro a maglia. Scettica ma allo stesso tempo incuriosita, Mary inizia quindi a frequentare la merceria di Alice - una premurosa e saggia vecchietta - dove cinque donne si ritrovano ogni mercoledì sera per creare sciarpe, maglioni, cappellini e calzini. Così, col passare delle settimane, si instaura un profondo rapporto di intimità e amicizia tra Mary e le componenti del «club», che durante le sedute le raccontano il proprio passato. Come Scarlet, che ha deciso di aprire una panetteria dopo aver perso l'amore; o Beth, madre di quattro figli, che si porta dietro un grande rimpianto; e poi Lulu, Ellen, Harriet, ognuna con la sua storia e i suoi segreti, le gioie e le delusioni, i successi e i fallimenti. E saranno proprio quelle donne e la serenità trasmessa dal lavoro a maglia ad aiutare Mary a capire che è sempre possibile uscire dal guscio in cui ci rinchiudiamo, per aprirci di nuovo alla vita e all'amore.
Dopo aver letto e adorato "Voglio prenderti per mano", di cui vi ho parlato lo scorso mese, è nata in me la curiosità di leggere qualche altro romanzo della stessa autrice e alla fine la mia scelta è caduta su "Il club dei ricordi perduti", una sorta di fiaba in cui la sperduta e addolorata (sarebbe meglio dire distrutta dal dolore) protagonista si ritrova davanti ad una casetta, quasi incantata, circondata dal tetro bosco della vita reale. Ad aprire la porta è Alice, una streghetta buona, che accoglie Mary in un mondo quasi fatato, fatto di soffici gomitoli, sciarpe, cappelli e maglioni. La bacchetta di Alice sono i ferri per lavorare a maglia e le formule magiche sono i punti che con pazienza insegna ai suoi allievi.
Filo conduttore del romanzo è il dolore e la perdita, che accomuna ogni membro del club. Mary, Scarlet, Beth, Lulu, Ellen e Harriet, inizialmente chiuse nella propria sofferenza, che cercano di intrappolare in ogni intreccio, si aprono l'una con l'altra rivelando ciò che ha cambiato la loro vita per sempre.
VOTO: 4/5
- Amore zucchero e cannella di Amy Bratley
TRAMA (da Amazon):
C’è un solo rimedio per alleviare le pene d’amore: i buoni, vecchi consigli della nonna. Juliet aspetta da una vita questo momento. Finalmente una casa da dividere con Simon, un vero e proprio nido d’amore pieno di piante di cui prendersi cura e invaso da profumi di torte appena sfornate. Ma il sogno è destinato a svanire: la prima notte nel nuovo appartamento, Juliet scopre che Simon l’ha tradita con la sua migliore amica. Il suo cuore è a pezzi, il dolore insopportabile, quella casa tanto desiderata d’improvviso è ostile. Niente pare esserle d’aiuto. Finché un giorno, rovistando tra le scatole ancora da aprire, Juliet s’imbatte nei vecchi libri della dolce nonna Violet, con cui è cresciuta dopo che la madre l’ha abbandonata. In quelle pagine ingiallite, ricche di preziosi consigli e piene di appunti, Juliet sembra trovare il conforto di cui è in cerca: forse lì c’è quel che serve per tornare ad amare la sua nuova casa e a curarla come avrebbe fatto un tempo sua nonna, ricette segrete per dimenticare ai fornelli chi l’ha fatta soffrire, o tanti modelli di carta che attendono solo le sue mani, per trasformarsi in splendidi foulard, copricuscini, grembiuli pieni di pizzi. Ma un giorno, nascosta tra quelle pagine degli anni Sessanta, Juliet trova una lettera. Una lettera che parla di qualcuno di cui lei ignorava l’esistenza… Il passato sembra riaffiorare e portare con sé un alone di mistero. E se riviverlo fosse l’unico modo per ritrovare se stessa e lasciarsi andare a un nuovo amore? Che cos’è la felicità? Una casa, con dentro le persone che ami. Amy Bratley vive a Londra. Da dieci anni lavora come giornalista freelance. Amore zucchero e cannella è il suo primo romanzo.
Non so con quale libro si sia aperto il filone dei titoli a tema gastronomico e mi sono sempre chiesta come fosse possibile che ce ne fossero così tanti. Ma, si sa, in Italia si può tutto pur di vendere qualcosa, così qualcuno ha avuto la buona idea di prendere un sostanzioso gruppo di romanzi, stravolgerne totalmente il titolo originario, appioppare loro una serie di copertine tutte uguali ed esporli sugli scaffali.
Non so voi, ma io quando li vedo tutti insieme perdo totalmente la voglia di prenderne in mano uno e sfogliarlo. Da sempre la copertina è stato un fattore discriminante nella scelta di un libro (è così che ne ho scoperti di meravigliosi), molto spesso ho comprato un libro attratta proprio da un'interessante "cover" (non la lingua! Quella lasciamola alla Gaiola). Adesso invece, in molte librerie, vi è un cospicuo spazio dedicato a titoli come "Segreti bugie e cioccolato", "Il profumo del tè e dell'amore", "Il gusto segreto del cioccolato amaro", "La cucina degli ingredienti magici", "Amori impossibili e fragole con panna", e ne potrei nominare tantissimi altri, accomunati, come vi ho detto prima, da copertine spesso molto, troppo simili. Una tristezza infinita insomma...
Nonostante ciò, ho voluto dare una possibilità a quello della Bratley, dal titolo originario "The Girl's Guide to Homemaking" (!!!). scelto assolutamente a caso tra i tanti citati sopra.
Leggendo la trama si potrebbe essere attratti da un paio di particolari che, purtroppo, non vengono affatto approfonditi. Lo stesso libro della nonna, che sembra essere protagonista della vicenda, è un qualcosa a cui occasionalmente Juliet si aggrappa.
La narrazione procede lenta e piatta per buoni due terzi del romanzo e quando, finalmente, succede qualcosa che potrebbe smuovere le acque, sembra quasi che l'unico ad accorgersene sia il lettore.
No, non mi è piaciuto assolutamente.
VOTO: 2,5/4
- Perfetto (Lilac's Trilogy) di Alessia Esse
TRAMA (da Amazon):
In un futuro non molto lontano, la popolazione è composta esclusivamente da donne. La Sindrome ha ucciso tutti gli individui di sesso maschile, e la riproduzione è possibile solo grazie al midollo osseo. Gli effetti della Sindrome sono stati talmente devastanti per le donne sopravvissute che ricordare quei giorni è proibito, così come è proibito parlare degli uomini. Musica, film, libri, arte: tutto quello che riguarda il genere maschile è sepolto sotto il dolore.
Nel paesino francese di Malorai, un angolo di paradiso ai piedi di una cascata, Lilac Zinna si prepara al diploma. Diciassette anni, un amore sconfinato per la Storia Moderna e per le regole, Lilac sta per diventare un'insegnante, coronando il suo sogno e quello della nonna Francesca, che si occupa di lei da quando è nata. Lilac è al settimo cielo, e non solo perché sta per diplomarsi: alla cerimonia solenne parteciperà anche Vega G, la donna a capo del governo femminile che regola il mondo.
E quando Vega G si mostra eccezionalmente interessata alla vita di Lilac, arrivando perfino ad offrirle un lavoro per il governo, Francesca - che nasconde un segreto tanto importante quanto pericoloso - decide di affidare sua nipote a qualcuno che avrà il compito proteggerla: due uomini.
Nel viaggio che la porterà lontano da Malorai e da tutto ciò in cui ha finora creduto, Lilac conoscerà un mondo nascosto, imparerà che il cuore può battere forte, e non solo per paura, e scoprirà chi è davvero Vega G.
Alessia Esse è un'autrice italiana che ho conosciuto, ormai anni fa, sotto lo pseudonimo "Stupid Lamb", con il quale pubblicava storie su un famosissimo sito di fanfictions, EFP. Da subito sono stata letteralmente conquistata dallo stile di Alessia e dagli intrecci che riusciva a creare, lasciando il lettore sbalordito e sempre più coinvolto alla fine di ogni capitolo.
Quando aveva annunciato di voler rendere la sua fanfiction più famosa, "Vicini", un romanzo, credo di aver saltellato per un buon quarto d'ora, tanto che all'annuncio dell'uscita di "Perfetto", leggendone la trama, ero rimasta un po' delusa, non condividendo la sua scelta di voler seguire l'ormai troppo inflazionato genere distopico. Così ho acquistato il romanzo ma l'ho tenuto da parte per un bel po' di tempo. Troppo tempo, posso dire adesso, dopo averlo finalmente letto.
In "Perfetto" ho ritrovato tutto ciò che mi era piaciuto di questa autrice, uno stile semplice ma non banale, una sintassi accurata, una narrazione incalzante, equilibrio tra passaggi descrittivi e dialoghi e più che sufficiente caratterizzazione psicologica dei personaggi.
La componente amorosa è sempre stata protagonista nelle storie di Stupid Lamb ma non lo è in "Perfetto" e questo mi ha stupita particolarmente e in senso positivo, in quanto sarebbe stato fin troppo "facile" puntare su qualcosa in cui Alessia è davvero ma davvero brava.
Ora non mi rimane che aspettare "Segreto", il secondo capitolo della trilogia, di cui la stessa autrice ha condiviso la copertina:
e nel frattempo leggere la novella "L'Ultima Voce"
VOTO: 5/5
- Easy di Tammara Webber
TRAMA (da Amazon):
Quando Jacqueline segue il fidanzato di lunga data al college di sua scelta, l'ultima cosa che si aspetta è di venire lasciata all'inizio del secondo anno, e di ritrovarsi single a frequentare un'università statale invece di un conservatorio di musica, ignorata da quelli che credeva essere suoi amici.Una sera, un membro della confraternita del suo ex la aggredisce, ma un misterioso sconosciuto si trova proprio al posto giusto nel momento giusto. Jacqueline vorrebbe solo dimenticare quella notte, ma il suo salvatore, Lucas, si siede il giorno dopo nell'ultima fila della classe di economia, e quando non è impegnato a disegnare la rapisce in un gioco di sguardi. Attratta da Lucas ma spaventata dalle proprie paure, Jacqueline non sa se può fidarsi di lui: vuole solo proteggerla e incoraggiarla? Lucas sembra nascondere molti segreti... eppure solo insieme potranno combattere il dolore e il senso di colpa, affrontare la verità e sperimentare l'inatteso potere dell'amore.
Quanto invidio chi ha la capacità, la voglia e la costanza di leggere i romanzi nella loro lingua originale. Nonostante con l'inglese io me la cavi abbastanza, è raro che mi cimenti in questa "impresa", anche perché a fine giornata sono così stanca che l'ultima cosa che mi ci vuole è mettermi lì a cercare di capire.
Ogni tanto però, anche per tenermi "allenata", scelgo qualcosa di semplice da poter leggere senza fare troppa fatica e, spinta da una recensione entusiasta proprio di Alessia Esse, ho deciso di leggere Easy.
Quello di Tammara Webber è un romanzo assolutamente piacevole, che si propone di trattare tematiche difficili come la violenza sessuale e le conseguenze psicologiche di un terribile trauma infantile, due eventi che legano sin dall'inizio i protagonisti della storia, Jaqueline e Lucas, coinvolti in una storia d'amore tenera ma avvolta da un velo di malinconica tristezza. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui si delineano le personalità dei due ragazzi, il modo in cui l'autrice ne approfondisce il profilo psicologico, il contesto familiare.
Non si può leggere "Easy" e non provare una sorta di affetto per Lucas ed una forte simpatia per Jaqueline, due personaggi positivi, nonostante tutto, che cercano di aggrapparsi alla speranza di un nuovo amore e poter cominciare un nuovo capitolo della loro vita.
VOTO: 3,5/5
- Come finiscono le favole di Lisa Kleypas
TRAMA (da Amazon):
Mark Nolan sa benissimo come godersi la sua vita da scapolo; quello che non sa è come comportarsi con la nipotina Holly, sei anni, rimasta orfana dopo la morte della mamma, che gliel'ha affidata nel testamento. Per il trauma Holly ha smesso di parlare e Mark, già impacciato con i bambini, non sa proprio come comunicare con lei. Sua sorella gli ha scritto: "Amala. Il resto verrà da sé". Come se fosse facile... Forse, un giocattolo può ridare il sorriso a Holly. Così Mark entra nel negozio di Maggie Conroy, che ha da poco perduto il marito, e qualcosa di magico accade...
Primo della trilogia di Friday Harbor, "Come finiscono le favole" è stato una piacevolissima conclusione delle letture del mese. Più che un romanzo lo definirei un racconto lungo, da leggere in un paio d'ore, sorseggiando un buon tè ed assaporando una fetta di torta, magari fatta in casa, per accompagnare la dolcezza presente in ogni singola pagina di questo libro.
La trilogia racconta di come l'arrivo della piccola Holly, dopo la tragica morte della madre, cambi radicalmente la vita dei tre fratelli Nolan, Mark, Sam e Alex, scapoli incalliti i primi due, in attesa di divorzio a seguito di un matrimonio difficile il terzo.
La Kleypas descrive in maniera deliziosa l'affetto che Mark prova sin da subito nei confronti della nipote e l'impegno con cui cerca di crescerla nel migliore dei modi, deciso a darle una famiglia a tutti i costi, una mamma che possa esserci per quelle "cose da donne" che lui non riesce nemmeno ad immaginare. Combattuto tra il tiepido e mite affetto per la sua fidanzata perfetta e la passione travolgente che sente per Maggie, giovane vedova che sembra aver fatto da subito breccia nel cuore di Holly, Mark dovrà decidere quale strada percorrere per il bene di Holly e per il suo.
VOTO: 4/5
E voi? Cosa avete letto questo mese? Conoscete qualcuno di questi libri? Avete qualcosa da consigliarmi?
Spero di non avervi annoiati, alla prossima
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