Eccoci qua con la prima recensione di questo 2012 appena iniziato: oggi con noi sul Diario della Fenice, una graphic novel firmata Barbara Baraldi per Delos Books, Bloodymilla.
Auguro ancora un buon nuovo anno a tutti voi amici, e che splendide letture siano con tutti voi!
la cover, a cura di Marco Dominici
La cover: ammetto di non essere una grande fan delle cover Delos ma questa (ed anche quella della "Trilogia Steampunk") è incredibile. Marco Dominici, l'autore, è riuscito a condensare in una sola immagine, l'intera storia di Bloodymilla e della sorella Isabella, la loro natura "demoniaca" mostrando, inoltre, quelli che sono i personaggi più importanti della storia raccontata da Barbara Baraldi.Sullo sfondo l'immagine del "grande burattinaio" e, sotto questo, il suo esercito di "Bambolotti viventi" (mi ricordano così tanto Batman e le sue turbolente questioni con Joker).
Inquietanti, ma al tempo stesso così pienamente rock, denotano una certa ricercatezza estetica ed una visione dell'orrore che rintraccia in oggetti canonicamente legati all'infanzia l'elemento del terrore, rendendolo universalmente percepibile.
Per quanto riguarda i colori vorrei sottolineare che, nella realtà, risultano leggermente più scuri rispetto all'immagine di cui sopra, ma comunque altrettanto caldi, un bene dato che stiamo parlando di una graphic novel fondamentalmente horror.
I disegni di Elena Cesana e Roberta Ingranata sono pieni di energia. Hanno una loro vita, ecco, un loro personalissimo modo di uscire dal foglio invadendo lo spazio come fossero creature in carne ed ossa.
Prendiamo, ad esempio, la scena d'apertura: due uomini a cavallo, sotto la pioggia battente che non accenna a rallentare. L'acqua cola dai loro cappelli, così come dai loro volti e da quelli dei due animali. Vedendo questa scena avete la sensazione di percepire il bagnato come se, toccando il foglio, toccando quei due uomini, entraste nella storia con loro. Sono disegni talmente tanto definiti da risultare d'impatto ed in continuo movimento, estremi ma eleganti al contempo.
I volti dei personaggi principali sono talmente ben fatti da sembrare vere e proprie fotografie (penso alla stessa Bloodymilla ma anche al fedele André, licantropo segretamente innamorato della bella vampira).
Barbara Baraldi
Dal punto di vista narrativo, ho trovato questa prima graphic novel di Barbara Baraldi non del tutto convincente.Il ritmo della narrazione non è omogeneo: si passa da momenti estremamente veloci e concitati, a scene forse troppo dialogate e lente.
Il racconto purtroppo, non esercita una forte presa sull'attenzione di chi lo sta leggendo: troppi personaggi vengono introdotti e poi tolti di scena in modo brusco e sbrigativo ed i dialoghi lasciano un poco a desiderare.
Nel tempo, ciò che è rimasto stampato nella mia memoria, piuttosto che la storia o alcune particolarità strettamente narrative, sono i disegni. Con questo credo di aver detto tutto...
Proprio per questa divergenza tra le due parti mi è difficile dare un unico giudizio su questo libro. é stata, senza dubbio alcuno, una lettura piacevole ed interessante, visivamente di grande impatto ma forse troppo superficiale.
Mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto da un'autrice che stimo come Barbara Baraldi. per questo attendo con ansia il sequel.
voto: 2 mele ed un torsolo!