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le letture della Fenice: RECENSIONE - Rebel

Creato il 01 settembre 2011 da Lafenice
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Ammetto che il fatto di trovarmi tra le mani un libro scritto da una ragazzina poco più che diciassettenne e pubblicato un po' in tutto il mondo, mi ha brutalmente incuriosito. La Adornetto è stata capace di creare una saga venduta ovunque e presto sarà pubblicato anche il libro che ha scritto a soli 13 anni. “insomma” mi sono detta “questa ragazza deve aver talento”.

Ma se tra il dire ed il fare c'è sempre di mezzo il mare, tra il pensare di avere un buon libro tra le mani e l'esserne certi c'è sempre molta ma molta differenza. Cosa mi ha colpito di Rebel? Devo ammettere che sono stata negativamente colpita da un po' di cose. Solamente per citarvene alcune:

  1. Un angelo diciassettenne che sbarca sulla Terra con l'Arcangelo Gabriele in persona ed una Serafina finisce per innamorarsi di un ragazzo della sua scuola, si preoccupa per il vestito che indosserà al Ballo di Fine anno e pensa al sesso con il suo fidanzato? Ma stiamo parlando di Angeli o forse di semplici adolescenti con forti squilibri ormonali? Magari l'Adornetto voleva raccontare proprio questo, il mondo degli adolescenti: ecco perché un “baby chick lit sarebbe stato più appropriato di un “fantasy” (se così possiamo chiamarlo).
  2. La “Sindrome di Bella Swan”: chi è Beth, protagonista del libro in questione? Lo stereotipo della ragazzina insicura e complessata, che non si crede nessuno fino a che il principe azzurro non la convince di essere la ragazza più bella del pianeta. Ciò che davvero mi ha sconvolto è che Beth, quest'angelo non solo un po' troppo umano ma un po' troppo infantile, è una vera e propria “piaga”. Passa il suo tempo a fare paragoni con l'ex fidanzata morta del suo ragazzo, a chiedergli se la ama, e implorarlo di non lasciarla. Roba da non credere. Se questo è romantico, allora Romeo e Giulietta è dozzinale
  3. I dialoghi: lunghi, estenuanti, eterni dialoghi che si sviluppano per tutto il libro, rendendo veloce la narrazione ma lasciando qualche perplessità su ciò che si sta leggendo. È forse un copione teatrale o un romanzo? Ma soprattutto: perché ogni dialogo tra lo strano angelo Beth ed il suo fidanzato Xavier deve essere sempre all'insegna del melenso e del costruito? Arriviamo a veri e propri capolavori del ridicolo dove un ragazzo diciassettenne (nel pieno di quella tempesta ormonale che è l'adolescenza) dice alla sua ragazza angelo che riflette giornalmente sull'argomento sesso che “per molti ragazzi il sesso è ciò che tiene insieme la coppia, ma per noi è diverso. Noi abbiamo molto di più. Sono sicuro che sarebbe bellissimo ma, [attenzione] io ti amo per quello che sei non ho bisogno d'altro. (cit.)” non sapevo se scoppiare a ridere leggendo questa frase o se abbandonarmi ad un violento ed isterico pianto.
Insomma signori, non sono davvero riuscita a trovare molte cose interessanti in Rebel. L'ho trovato un libro alquanto infantile, una storia scontata e davvero inopportuna in molti punti. Per la prima volta mi sento in obbligo di dare un bell'uno.. di incoraggiamento.


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